Titolo: Sto ascoltando dei dischi
Editore: ADD Editore
Pagine: 320
Prezzo: 13 euro

In queste nuove pagine, sempre caratterizzate da un'irresistibile vena comica, Blatto prova però a curarsi dalla sua ossessione per la musica (ma quanto convintamente?), ossessione che gli fa credere di vivere tra i solchi di un vinile, dentro le immaginifiche visioni che solo la musica riesce a donarci. Dal lettino dello psicologo a un confronto nientepopodimeno che con la Morte, passando per gli uffici della polizia, i meandri del suo quartiere torinese, le stanze del suo negozio di dischi (il "Backdoor" di Torino) o quelle di un pronto soccorso, seguiamo Blatto rincorrere i propri ricordi lungo il filo di quel ritornello, di quella melodia o di quel riff (perché “le cose terminano, rimangono le canzoni”), incrociando gli amati Smiths, i Jesus Lizard, l’Electric Light Orchestra, i Durutti Column, gli Undertones, Laura Nyro, Rod Stewart, i Chills, e via di questo passo, sempre facendo metaforicamente a pugni con quanti cercano, in un modo o nell’altro, di farlo ragionare. Ma Blatto resiste, perché a una realtà sempre più caotica e ostile, preferisce quell’"inganno di immaginarsi compresi da ciò che ascoltiamo".