Il duo Erika Thrasher - Tex Kerschen negli ultimi anni si è cimentato nei più disparati progetti musicali (Swarm Of Angels, Japanix, NTX+Electric, per citarne alcuni), arruolando di volta in volta un volgo di personaggi quanto mai stravaganti, incontrati girovagando per gli States in una sorta di goliardico beat trippin'.
Terza uscita ufficiale come Indian Jewelry, "Free Gold!" è un viaggio spazio-temporale all'insegna di un nichilismo transcontinentale, in cui l' horror vacui è scongiurato da continue allucinazioni psichedeliche.
Il big bang di “Swans” apre con un ralenti di My Bloody Valentine oscuri, spacey e sbronzi; nel frame schizofrenico di “Temporary Famine Ship” una delle tante reincarnazioni di Kim Gordon si aggira tra sinusoidi industriali e ologrammi dei Chrome. “Seasonal Economy” è un incubo new wave a luci rosse, in cui Genesis P. Orridge si impossessa dell'ugola di Kerschen per intonare “Pompeii”, ballad alla Death In June dal sottofondo western.
E allo shoegaze sporchissimo e deforme di “Walking On The Water”, omaggio iconoclasta agli Spaceman 3, si affiancano scheletri dei Throbbing Gristle, che celano un'anima wave in “Nonethless” (con dei sax acidi a dar lustro), “Hello Africa”, (dove aleggiano delle Slits dalle voci atomizzate) e “Too Much Honkytonking”.
Chitarre velvettiane premono sotto la calotta di spiagge post-atomiche in “Temporary Famine Ship” e “Bird Is Broke (Won't Sing,)”, messa post-umana celebrata da una Nico dei primi anni Ottanta.
E “Seventh Heaven” è l'omega, il trapasso kosmische post-Coil, dove una chitarra acida è l'ultimo segno dell'uomo sulla terra, in partenza da Colonia verso quello che nell'antica astronomia era considerato il settimo pianeta, Saturno.
Il viaggio nello spazio è acido o non è. E diviene una crudele e straniante odissea kubrickiana, in cui passato e presente sono omonimi e la deriva post-ambientale psych-core guarda dritto negli occhi dell'alfa, il kraut.
28/05/2008