Nina Simone è stata una delle più importanti artiste che gli Stati Uniti abbiano prodotto nel Ventesimo secolo: cantante jazz iconica, su altezze raggiunte probabilmente soltanto da Ella Fitzgerald e Billie Holiday; donna dalla vita tormentata che ha vissuto in prima linea la discriminazione dei neri negli stati del sud e per questo in seguito avvocato per la causa; pianista di grande estro, capace di brillare in più contesti, grazie alla stratificazione del suo retroterra culturale.
Nata Eunice Kathleen Waymon, assume il nome d'arte Nina Simone, ufficialmente come omaggio all'attrice francese Simone Signoret, ma pragmaticamente per non far arrivare a sua madre, ministro metodista, la notizia che sua figlia suonasse musica immorale. Il proposito non potrà però venire mantenuto, data la crescita repentina e inarrestabile della sua fama concertistica, seguita dal debutto nel mondo discografico verso la fine degli anni Cinquanta.
Per il suo album di debutto, "Little Girl Blue" (Bethlehem, 1959), sceglie ingenuamente di essere pagata una tantum e ciò le comporta una notevole mole di mancati introiti. Dalla padella alla brace, lascia l'etichetta e approda alla Colpix, che la scrittura a patto di avere totale controllo sul materiale che registrerà. Interessata a ottenere un sostegno economico per poter continuare il suo percorso accademico come pianista, accetta la condizione e pubblica nove album, parte in studio e parte dal vivo, fino al 1964.
Al termine dell'esperienza, approda alla Philips e lì inizia la sua vera carriera, per quanto alla libertà artistica corrisponderà, in privato, un periodo di abusi da parte di Andy Stroud, suo marito e agente, che aveva lasciato la carriera militare per poter gestire al meglio quella della moglie.
La produzione per la Philips si distingue per i contorni politici e sociali che fino a quel momento le erano stati preclusi, al netto dell'ampio ripescaggio di brani dalla cultura nera. Senza più briglie, Simone interpreta - e talvolta scrive di proprio pugno - brani che attaccano frontalmente gli Stati Uniti della segregazione razziale, in perfetto sincronismo con l'apice del black power.
È difficile scegliere un album fra i suoi sette incisi in questa fase, senza dubbio la più brillante, essendo piuttosto vicini per attitudine e qualità: se "Pastel Blues" ha un vantaggio sugli altri, è quello di contenere un brano particolarmente lungo, che svela il potere di Simone in un formato per lei più esteso del solito.
Il disco è prodotto dal celebre Hal Mooney, arrangiatore assoldato da ogni cantante jazz che abbia inciso un disco negli Stati Uniti fra gli anni Cinquanta e Sessanta (raramente un'iperbole è stata così vicina alla realtà). Con Nina Simone il rapporto sarà comunque particolarmente intenso e continuativo.
"Be My Husband" apre la scaletta con la voce di Simone che risuona poderosa su arrangiamento sottrattivo composto soltanto dall'hi-hat di una batteria e dal battito di mani e piedi. Con una melodia ripetitiva, influenzata dai canti tradizionali degli schiavi neri, la narratrice lamenta i maltrattamenti del marito:
Mantieni la promessa che mi hai fatto,Quello che l'ascoltatore non poteva all'epoca immaginare è che Simone subisse questo e altro all'interno delle mura domestiche: paradossale che il brano sia firmato proprio da Stroud, quasi come fosse una confessione delle proprie colpe.
che starai lontano da Rosalie, yeah.
Se vuoi che io cucini e cucia, yeah,
all'infuori di te non c'è posto dove andare.
Per favore non trattarmi (in maniera) così dannatamente meschina,
sei l'uomo più crudele che io abbia mai visto
Alberi del sud che portano strani frutti,È però la chiusura a spiccare e a mostrare una nuova dimensione per l'artista. "Sinnerman" è un brano tradizionale inciso da una moltitudine di musicisti a partire dagli anni Cinquanta, ma Simone è stata la prima a riconoscerne l'origine popolare.
sangue sulle foglie e sangue alle radici.
Corpi neri che oscillano nella brezza del sud,
scena pastorale del sud galante,
quei grandi occhi sporgenti e la bocca contorta.
Profumo di magnolia, pulito e fresco,
poi all'improvviso odore di carne bruciata,
ecco la frutta da cogliere per i corvi
Oh peccatore, dove corri?*Nota: l'immagine evocata viene da un passo dell'"Apocalisse di Giovanni".
Tutti in quel giorno dovremo correre verso le rocce.*
Per favore nascondetemi, corro verso le rocce.
Ma la roccia gridò, non posso nasconderti, la roccia gridò,
non ti nasconderò qui.
Le ho detto: roccia, che problema hai, roccia?
Non vedi che ho bisogno di te, roccia?
Così sono corso al fiume, stava sanguinando,
sono corso al mare, stava sanguinando,
così sono corso al fiume, stava ribollendo,
sono corso al mare, stava ribollendo.
Così sono corso dal Signore,
per favore nascondimi Signore, non vedi che sto pregando?
Non mi vedi quaggiù mentre prego?
Ma il Signore disse, vai dal Diavolo,
così sono corso dal Diavolo, stava aspettando
06/06/2021