Con questo nuovo album, il sesto della discografia e originariamente disponibile solo per il download digitale, Daniel Lanois torna alla canzone, dopo i guitar drones del precedente "Belladonna" e l’occasione è fornita dalla colonna sonora del suo debutto come regista dell’omonimo lungometraggio documentario, uscito a novembre del 2007 al film festival di Toronto. Il film documenta un anno intero del lavoro di produttore di Lanois e vede la partecipazione di molti dei musicisti con i quali ha collaborato nella sua lunga carriera di produttore, artista, compositore, sessionman, come Brian Eno, Garth Hudson, Emmylou Harris, Willie Nelson, gli U2 e altri ancora, pur mancandone tanti altri. Come infatti non ricordare le collaborazioni del produttore canadese con, solo per citare un paio di nomi, Peter Gabriel e Bob Dylan.
I brani di questo album, alternati da dialoghi ricchi di spunti filosofici tenuti da Lanois con Brian Eno tratti dal film, sono diversi l'uno dall’altro, sebbene l'omogeneità della produzione e le sonorità delicate rivelino immediatamente l’attenta e inconfondibile regia sonora di Daniel.
Ecco la delicata piano ballad strumentale di "Lovechild", vagamente jazzy, melanconica e tenue, "Here Is What Is", rock-song dal sapore dylaniano, "Not Fighting Anymore", country ballad alla Lawrence Hammond, con tanto di pedal steel a sottolineare con languidi licks i cambiamenti armonici. "Blue Bus" è ancora un sognante strumentale alla Ry Cooder, così come il sincopato "Smoke #6", sinuoso assolo di claptoniana chitarra acustica. "Harry" è un'altra ballata dolcissima, mentre la sperimentale "Bells Of Quaxaca", ricca di suoni e ritmi nativi, introduce lo stop di "This May Be The Last Time", song bluesy alla New Orleans che ricorda il Doctor John dei riti voodoo dei tempi migliori andati. "Moondog" è una lunga ballata ricca di soul alla Steve Winwood, mentre "Sacred And Secular" è struggente brano per pedal steel guitar.
Ogni brano è un piccolo tesoro musicale a sé stante, accomunato agli altri solo per l’attenta produzione del suono, e gemme rare sono gli interventi di Daniel alla chitarra, come in "Duo Glide" o in "Blade Steel", altri brani strumentali di notevole impatto e pathos.
Il Dvd del documentario uscirà alla fine di aprile.
15/04/2008