La palese preferenza dei critici inglesi per qualsiasi gruppo pre o post brit-rock è stata disattesa in poche occasioni: ciò è avvenuto per quei gruppi che hanno comunque corteggiato il pubblico inglese con tour e iniziative concretizzatesi sul suolo britannico.
Dai Sigur Rós a Teitur, resta evidente l'influenza della stampa musicale britannica per la scalata al successo dei musicisti d'oltremanica; questo però suggerisce una riflessione su alcuni artisti di notevole spessore ai quali è stata negata la celebrità come i Nits.
Orgogliosi e molto legati alle loro connotazioni culturali, gli olandesi hanno raramente modificato il loro percorso in cerca dell'approvazione del pubblico inglese.
Come Mathilde Santing, i Nits hanno abbracciato una progettualità che si svincola dai cliché del pop-rock europeo innamorato della patria Inghilterra - certo, i Beatles sono un "fattore X" difficilmente trascurabile per qualsiasi gruppo che sposi la teoria della canzone-armonia, ma la musica dei Nits racchiude elementi d'originalità rimarchevoli.
"Strawberry Wood" è il 22° album del gruppo nato nel 1974 e nessun segnale di cedimento sembra aleggiare tra le ottime quattordici tracce dell'album: lo stile resta sempre sontuoso ed elaborato, con inflessioni progressive che sostengono le raffinate armonie dei brani, mentre gli arrangiamenti si strutturano su elementi essenziali e minimali, che tengono in considerazione le intuizioni della musica elettronica tedesca (Kraftwerk su tutti) e gli sviluppi dell'indie-pop.
Sonorità riconoscibili e poco ripetitive per arrangiamenti che sbaragliano le coordinate usuali del pop mainstream ed alternativo.
È un pop intimista quello dei Nits, le malinconiche atmosfere vocali e strumentali sono raramente violate da toni enfatici, i riff e le sequenze armoniche diventano familiari senza essere invasive; sono canzoni pop che sembrano non memorabili quelle dei Nits, ma ad ogni riascolto di "Strawberry Wood" uno strano senso di déjà vu cattura l’ascoltatore e tutto sembra più dinamico e rimarchevole.
"Hawelka" apre l'album con atmosfere pop-jazz e inflessioni vocali alla John Lennon, il brano vivace e sottilmente malinconico scorre su ritmi marziali e ricche soluzioni strumentali e detta le coordinate sonore dell'intero album.
L'album è composto da una serie di raffinate atmosfere pervase da tocchi creativi. "Distance" si adagia su suoni di chitarre fuori tono che introducono atmosfere inquiete, mentre piano e armonica avviluppano il suono. "La Petite Robe Noire" è invece un esotico calypso-rock sorretto da ritmi esotici, organetti e chitarre twangin’.
Come i Crowded House, i Nits possiedono l'alchimia pop che dona personalità a canzoni semplici e persuasive, e a convincere non è solo la prevedibile classe di brani come "Departure", ma anche le bizzarre soluzioni della teatrale "Nick In The House Of John", che si sviluppa tra fusioni di sonorità bandistiche e un vivace folk-rock di matrice americana e irlandese.
Tutti gli album pop anticipano nelle prime tracce le migliori intuizioni degli artisti; in "Strawberry Wood" le tracce "Now" e "Index Of First Lines", poste al centro della sequenza musicale, mantengono un profilo meno incisivo prima dell'esplosione finale.
"Tannenbaum" apre il quartetto finale con atmosfere ricche di tensione e pathos, che la successiva "Jisp" ingentilisce con soluzioni west-coast da manuale.
"Bad Dream" e "Return" sono destinate a diventare dei classici delle loro performance live, grazie all'incisiva cadenza ritmica dai toni leggermente ironici della prima e alla soffusa e intensa forza lirica della seconda, che non concede spalla ad atmosfere mielose, pur carezzando un romanticismo classico e soave.
"Strawberry Wood" è uno degli album più riusciti del gruppo, che riporta i Nits alla grandeur di album come "Wool" e "Ting" dopo la parentesi meno interessante del precedente "Doing The Dishes", un solido campionario di canzoni la cui onestà è accompagnata da una raffinata e irresistibile grazia.
P.S.: Due bonus track disponibili solo su i-tunes
20/08/2010