Nel contesto della graduale ristampa della discografia di Jon Spencer e dei suoi Blues Explosion, si incastona il ripescaggio di questo live registrato nel 1996 a Tucson, indirizzato in origine al mercato giapponese, disponibile altrove soltanto come promo album a tiratura limitata.
Questa nuova edizione vede l'aggiunta di una manciata di tracce rimaste fuori dalla tracklist dell'epoca, più ulteriori nove brani registrati due anni prima nella stessa città.
I Jon Spencer Blues Explosion erano attivi già da sette anni e stavano portando in tour "Now I Got Worry" ("Orange" per le tracce registrate nel 94).
Jon Spencer (già protagonista con le esperienze Boss Hog e Pussy Galore) era una figura assolutamente centrale della scena alt-rock internazionale; accanto a lui ad aggredire la platea c'erano i fidati Judah Bauer alla chitarra e Russell Simins alla batteria.
Rispetto alla bella raccolta "Dirty Shirt Rock ‘n' Roll" qui viene catturata l'essenza più selvaggia della band dal vivo: una vera forza della natura.
"Controversial Negro" riesce a stupire ancora oggi per efficacia ed energia sprigionata.
Spencer ebbe la lungimiranza di raccogliere tutta la sporcizia del blues e del rock‘n'roll, pescò a piene mani da certo immaginario di metà del secolo scorso (ma anche dal punk e dalla scena hardcore, è evidente), centrifugò il tutto in un suono innovativo e arricchito da innesti postmoderni.
Smontò la tradizione blues e la rimontò a propria immagine e somiglianza.
La sequenza di "Controversial Negro" è fulminante, con molti brani che si attestano intorno al minuto di durata ("'78 Style", "Watermain"), alcuni addirittura sotto il minuto ("Backslider").
Non mancano i germogli che guardano altrove, come il groove sprigionato dagli strumentali (o quasi) "Cool Vee", "R.L. Got Soul", "Train # 2" e "Greyhound", oppure le decise contaminazioni hip-hop di "Fuck Shit Up".
Ma sono le randellate di blues malato metropolitano ("Son Of Sam", "Train #3", "Support A Man", "Hot Shot") e l'armonica assassina di "The Feeling Of Love" a mandare l'ascoltatore al tappeto.
Da quei giorni in poi i Blues Explosion virarono gradualmente verso un sound decisamente più convenzionale.
I successivi album "Acme", "Plastic Fang" e "Damage" riuscirono nell'intento di allargare le schiere di fan adoranti, pagando però lo scotto di un approccio meno rivoluzionario, anche se rispettabilissimo.
Poi lo scioglimento della band, le altalenanti derive rock-a-billy di Spencer con gli Heavy Trash, e il recente progetto di Simins denominato Men Without Pants (in compagnia di Dan The Automator dei Gorillaz), dei quali abbiamo già abbondantemente scritto.20/10/2010