Sospinta dalle meritate lodi ricevute un po’ a destra e a manca negli ultimi tre anni, Janelle Monae torna a bussare alle nostre porte a dir poco spalancate dall’eccellente “The Archandroid”. Il suo è un rientro carico d’energia frizzantina e di svolazzi stilistici attuati con il consueto scenario di stampo broadwayano ancora una volta ben posto sullo sfondo, a rimarcare la necessità di conferire all’insieme un’atmosfera da musical, tra laccati rimandi a certo soul dei sessanta targato Motown, inaspettate fughe elettriche con tanto di assolo finale e ballatone romantiche in salsa rigorosamente eighties. Il palese omaggio a “Electric Ladyland” di Hendrix e gli ospiti illustri suggeriscono poi quelle che saranno le cuciture del nuovo mantello sonoro firmato Monae.
C’è innanzitutto sua Maestà Prince, amico e mentore per l’occasione nell’eccitante torsione funky “Givin' Em What They Love”, in cui prende quota una graffiante Janelle in versione Betty Davis dei nostri giorni, a scaldare ugola e platea. C’è quindi la divina Erykah Badu nel primo singolo del disco, l’irriverente “Q.E.E.N.”. E c’è Miguel nella strappalacrime “Primetime” con campionamento incorporato della generazionale “Where Is My Mind” dei Pixies. Ci sono infine Solange Knowles, la sorella di Beyoncè, in duetto nel morbido r’n’b della title-track, e la contrabbassista Esperanza Spalding a tendere ben più di una mano nel candore jazzy di “Dorothy Dandridge Eyes”.
Insomma, Janelle non s’è fatta mancare proprio nulla, nella viva speranza di bissare le proprie fortune. L’interpretazione canora è qualitativamente ineccepibile, così come sono curate in maniera certosina le varie parti strumentali. C’è spazio finanche per una nuova “Tightrope” (la trascinante “Dance Apocalyptic”), o per pomposi archi in vaga scia Candi Staton (“Look Into My Eyes” ). Non mancano poi sfacciati inchini ai maestri del passato, come accade nella wonderiana “Ghetto Woman”. Mentre la coda dell’album appare molto più soulful. Prendono così il sopravvento soffici partiture e ballate ammiccanti(“Our Favourite Fugitive”, “Victory”, “Sally Ride”). Chiude infine la romantica “What An Experience”, con il suo tastierone eighties in bella mostra.
Tirando le somme, il secondo disco sulla lunga distanza della sbarazzina cantautrice del Kansas espone eccellenti riletture del vecchio r’n’b a stelle e strisce, addolcendosi nella seconda metà del piatto. “Electric Lady” è dunque un album ben prodotto, penetrante, incisivo, al netto di qualche eccesso. La bacchetta magica resta dunque saldamente nella mani di Janelle.
17/09/2013
1. Suite IV Electric Overture
2. Givin Em What They Love (featuring Prince)
3. QUEEN (featuring Erykah Badu)
4. Electric Lady (featuring Solange)
5. Good Morning Midnight
6. PrimeTime (featuring Miguel)
7. We Were Rock & Roll
8. The Chrome Shoppe
9. Dance Apocalyptic
10. Look Into My Eyes
11. Suite V Electric Overture
12. It’s Code
13. Ghetto Woman
14. Our Favourite Fugitive
15. Victory
16. Can’t Live Without Your Love
17. Sally Ride
18. Dorothy Dandridge Eyes (featuring Esperanza Spalding)
19. What An Experience