Azealia Banks

Broke With Expensive Taste

2014 (self released)
rap, house, uk-bass

Era partita in quarta col singolo al fulmicotone "212" contenuto nell'Ep "1991", il grezzo ma valido mixtape "Fantasea", e una serie di pezzi sparsi corredati da ottimi video; sul finire del 2011 Azealia Banks era la nuova promessa mondiale dell'hip-hop. Invece, l'attesa per l'annunciato full-length si è protatta ai limiti della parodia, con falsi annunci, ricatti e singoli abbandonati a marcire su YouTube (tanto che nemmeno una collaborazione con l'uomo-del-momento Pharrell era riuscita a risollevarne le quotazioni). Alla fine la colpa del ritardo pare fosse della Interscope, che non era soddisfatta né del lavoro - "è troppo indie" - né dell'immagine dell'autrice, ritenuta poco adatta al mercato. Come reagisce ai voleri della (ex) label una ragazzina a modo come Azealia? Ovvio, passando le giornate a lanciare vituperio gratuito sui social come se non ci fosse un domani. Via contro Angel Haze, Eminem, Perez Hilton ("frocio"), Lily Allen ("tuo marito ha un cazzo grosso come un pollice") e la moglie di T.I. ("brutta nanerottola di merda"). S'è pure presa con Ian Brown nel backstage durante un concerto.

Ma nonostante il pullulare di pugni, parolacce e rifiuti, il finalmente self-released "Broke With Expensive Taste" riconferma tutto il talento intravisto ai tempi, mettendo a verbale le strambe esplosioni d'irruenza di questa giovanissima rapper dalla bocca sudicia e abrasiva come poche. Azealia non ha certo filtri nell'arringare gli altri - bitches, cunts, dickheads e niggas a secchiate - ma in tutta onestà non risparmia neanche se stessa; come da titolo, è una poveraccia che vuol fare la grande star prima ancora di aver rilasciato (e venduto!) un album, una 23enne dal sorriso molto dolce ma che s'inalbera come una vipera per un nulla - "I can be very heavy metal and reflective", appunto.

Sulla lunghezza di 16 tracce - tra pezzi inediti e altri già noti come la vecchia "212" - l'album tocca i colori più vari, dall'efferatezza hardcore-industrial di "Yung Rapunxel" alla spassosa rumba cubana con rap in spagnolo "Gimme A Chance", dall'house di "Luxury" e "Miss Amor" a un pezzo di quel mattacchione di Ariel Pink (la marcetta surf "Nude Beach A-Go-Go", apparsa sul recente "Pom Pom"), o ancora il jazz notturno con retaggi nineties di "JFK" e la più dolce "Ice Princess".
Dovunque si poggi l'orecchio, insomma, l'album confeziona rime taglienti snocciolate a velocità supersonica, sample bizzarri, trap dai sapori uk-bass, seapunk, femminismo pret-a-porter e cantilene balorde da baia dei pirati. Magari ci voleva una sforbiciata ogni tanto, ma per la maggior parte questo tripudio di bulimia viene trattato, sia da lei che dai suoi collaboratori, con la dovuta attenzione riservata a un Lp, e si mantiene mirabilmente in piedi senza perdere l'obiettivo, conservando un'inimitabile personalità giovanile.

Nell'era social dove gli opinion-leader contano più della musica stessa, le idiosincrasie verso l'autrice potrebbero essere la sua morte. Alla fine se l'è cercata lei; dopo essersi bruciata il supporto di ogni major sulla faccia della terra, Azealia si è trovata costretta a rilasciare il disco da sola, e si sa bene qual è la triste sorte degli artisti indipendenti nell'anno 2014. Tuttavia è innegabile che "Broke With Expensive Taste" sia l'album hip-hop al femminile più schizzato e originale uscito negli ultimi anni. Finalmente scevra da paragoni con Missy Elliott, Nicki Minaj, Lil' Kim e M.I.A., Azealia ha imboccato la sua personalissima strada, e grazie a tanta testardaggine ha dimostrato al mondo che dietro alla sua lingua da burina c'è anche un discreto talento.
Très vulgaire? Certo che sì, la Banks è una rapper seria, mica Marky Mark.

17/11/2014

Tracklist

  1. Idle Delilah
  2. Gimme A Chance
  3. Desperado
  4. JFK
  5. 212
  6. Wallace
  7. Heavy Metal And Reflective
  8. BBD
  9. Ice Princess
  10. Yung Rapunxel
  11. Soda
  12. Chasing Time
  13. Luxury
  14. Nude Beach A-Go-Go
  15. Miss Amor
  16. Miss Camaraderie




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