Ehi tu, sì sì, dico proprio a te… ma che ci fa tutta questa gente che balla e ondeggia lasciva sulla spiaggia in preda a chissà quale intruglio d’amore? Si sta pur sempre celebrando un funerale, un po’ di rispetto suvvia! Come sarebbe a dire chi è morto? Te li ricordi i Klaxons? Erano quel trio che sette anni or sono mescolava new wave e post-punk in salsa sci-fi e sciamanica, ma che non disdegnava i battiti della dance più aggressiva e le cover di gente come Paul Oakenfold e Justin Timberlake. Motivo per cui furono eletti, loro malgrado, paladini del nascente movimento nu rave. Ricordi ora? Ai tempi faceva proprio figo apprezzare un gruppo così trasversale e contaminato.
Ah, non sapevi nemmeno che fossero morti? Beh, la loro è una storia che ha del drammatico, passarono mesi e mesi a fare e disfare un tribolatissimo secondo album e alla fine in preda a turbe psichiche decisero di annullare quasi completamente le influenze danzerecce e di aumentare il casino alzando il volume delle loro chitarre e andandoci pesante con le ambientazioni spaziali. La cosa buffa è che quel disco riuscì loro benissimo, forse anche meglio del precedente, ma purtroppo in pochissimi se ne accorsero, un vero peccato.
Evidentemente ci rimasero molto male e così qualche mese fa decisero di dedicarsi nuovamente alla discoteca così trascurata negli ultimi anni, solo a quella praticamente. Si rivolsero quindi a quei Gorgon City, che con la loro “Ready For Your Love” hanno inaugurato una nuova primavera house in Gran Bretagna, per realizzare “There Is No Other Time”, un singolo stiloso ma non troppo incisivo. E poi la tragedia, l’ho letto ovunque, dai social a YouTube, sono morti! Anche se non ho ancora ben chiaro come.
Come dici? Tanto a malapena ti ricordavi di loro e questa “Show Me A Miracle” che state ascoltando, tutta effettata e dondolante, ti si è comunque conficcata nel cervello e non vuole uscirne? Beh, sì, in effetti è un pezzo bello catchy, però anche l'estivissima “Invisible Forces”, che farebbe felici sia i più giovani appassionati dei Friendly Fires che quelli canuti dei New Order più balearici, non è mica male. E guarda come si dimenano tutti col battito ancora più deciso di “Rhythm Of Life”! Ti dirò, anche queste sonorità ottantine alla Pet Shop Boys che spuntano qua e là non stonano mai e poi l’iridescenza di questa strumentale “Liquid Light” a introdurre la sognante cantilena di “The Dreamers” è proprio da tramonto in riva al mare.
Toh, guarda chi c’è! E’ venuto anche Tom Rowland dei fratelli chimici alla loro commemorazione. Doveva conoscerli proprio bene lui, nell’allucinata “Children Of The Sun” il tasso esoterico è proprio alle stelle. Caspita quanto mi mancheranno, ogni volta che improvvisi squarci chitarristici o sontuosità rumorostiche andranno a pasticciare questa spigolosa linearità ammorbidita soltanto dalle inconfondibili armonie vocali, sarà un tuffo al cuore. Però è partita la coda turbolenta di “Atom To Atom” e anche io mi ritrovo con le braccia alzate al cielo per celebrare il ritmo dell’amore.
E se anziché esser passati a miglior vita i Klaxons ne avessero semplicemente scelto una nuova, magari meno peculiare ma altrettanto valida e solida?
18/06/2014