Justin Timberlake

The 20/20 Experience - 2 of 2

2013 (Rca)
r'n'b, soul, pop

Justin Timberlake è un pazzo. Qualcuno avrebbe dovuto suggerirgli che non si pubblica mai un doppio album in due parti separate lasciando passare sei mesi di distanza l'una dall'altra, eppure è esattamente ciò che ha fatto. Già alla pubblicazione della prima parte si sapeva che ci sarebbe stato un seguito - il titolo parlava chiaro - ma questi non sono più gli anni 70. Nell'odierno marasma internettiano l'attenzione media dura veramente poco. Un minuto sei da tutte le parti (lodato od odiato), mentre quello dopo non vieni filato neanche di striscio. E con tutta probabilità, i pochi che si prendono la briga di prestare attenzione, sono lì ad affilare le lame pronti a scagliarsi contro. Soprattutto se ti chiami Justin Timberlake, e sei una popstar ambiziosa di colore bianco che impiastricci con la musica dei neri, e hai per giunta un passato da membro di una boyband e stavi sul Disney Channel quando ancora avevi il moccio al naso.

Reduce dal gran successo della "The 20/20 Experience" - ottime vendite, un singolo in heavy rotation per tutta l'estate come "Mirrors", una micidiale esposizione mediatica e riscontri generalmente favorevoli - Timberlake pubblica l'annunciato seguito in tempi un po' sospetti.
Da un punto di vista del responso di critica il nuovo capitolo sta nascendo sotto la stella sbagliata, ed il rischio è quello di trascinare in basso le quotazioni del personaggio (e infervorare quelle dei suoi numerosi detrattori). Il fatto che sia arrivato comunque al n. 1 di Billboard in questi giorni sembra non avere lo stesso peso di quando lo raggiunse la prima parte. Ci sono cascato pure io; il singolo di lancio della "2 of 2" - quella comunque spassosa sbornia smaccatamente jacksoniana di "Take Back The Night" - è seguito a ruota senza interruzioni, creando un ponte stilistico con la prima parte talmente solido da aver reso indistinguibile capire dove finiva uno e dove inizia l'altro.
Da qui, il calo d'interesse generale, e una performance in classifica sotto le aspettative. Pertanto, già alla pubblicazione dell'ultimo singolo "TKO" - che in realtà mostra un'inedita atmosfera più densa e cattiva - nessuno sembra avere più interesse alla questione, e in diversi stanno già facendo la gara allo sdoganamento.

Tuttavia, l'attenzione principale va data alla musica e dopo diversi ascolti (necessari per digerire la non indifferente lunghezza dell'opera) "The 20/20 Experience - 2 of 2" suona degno del suo predecessore in tutto e per tutto. Gli stilemi di base sono simili: brani lunghi e articolati, ritmi r'n'b in tempo medio, arrangiamenti elettro/acustici densi e stratificati, sciami di violini, vocoder e una produzione lussu(ri)osa che non bada veramente a spese.
Ma non solo; stavolta Timberlake inizia togliendosi momentaneamente di dosso i panni dell'elegante crooner innamorato di qualche mese fa, e si lancia all'attacco mostrandosi allo stesso tempo spietato, arrapato e tignoso come solo lui sa fare.

Ha tenuto le orecchie bene aperte, perché "Give Me What I Don't Know (I Want)" sembra rubata agli Yeasayer di "Fragrant World", ma il premio figaggine va dritto all'incedere tribal-techno dei 9 minuti di "True Blood", che si snoda a metà strada tra gli ovvi richiami a "Thriller" e la percussività sintetica della Kelis di "Flesh Tone" - indubbiamente, un inizio coi fiocchi.
Anche gli ospiti d'onore sembrano in pieno fervore testosteronico: Drake snocciola le sue rime ansimanti su "Cabaret", mentre più in là il fido Jay-Z in "Murder" favella sul potere della vagina di Yoko Ono ("che è riuscita a smantellare i Beatles!").

Quando le acque si calmano, ecco arrivare la dolce ninna nanna "You Got It On", o l'aria vintage di "Amnesia", ma basta poco e Timberlake è nuovamente a far casino in un vecchio blues bar ("Drink You Away"), o a recitare una sorta di sabba a suon di vuvuzela e un sample di Amedeo Minghi ("Only When I Walk Away"). E, già che ci siamo, tanto vale autocitarsi. Così la conclusiva "Not A Bad Thing" è quanto di più boyband si sia mai sentito dai tempi degli N'sync - arpeggi di chitarra mielosa, ritmo da torte di mele, e storie dei primi amori al college. Nei 13 minuti di durata su carta, il pezzo si tramuta pure nella ghost track "Pair Of Wings" (prendendoci per i fondelli, perché l'esperienza adesso è a quota 20/22!).
La conclusione è che questo lato B manca di grossi pezzi da classifica, ma è stilisticamente più variegato del lato A e si lascia ascoltare sempre con piacere. Anzi, forse per questo motivo qualcuno potrebbe anche preferirlo, ma alla base rimane sempre lo stiloso ed elegante Justin in giacca, cravatta e scarpa firmata, che volteggia con disinvoltura, tanto da farsi pure perdonare quella vocina segalitica che tiene.

A conti fatti, quindi, restano giusto le maldicenze sul tempismo della pubblicazione e l'azzardo del disco doppio, che adesso supera abbondantemente le due ore di musica, e si pone testardamente in contrapposizione all'era dove tutto dev'essere fruibile con un click.
Tutto al completo "The 20/20 Experience - The Complete Experience" (nome della Deluxe già disponibile nei negozi) non è un disco perfetto, tutt'altro. Nel suo faraonico e interminabile incedere miete e ammassa decenni di r'n'b come niente fosse e - Michael Jackson a parte - a tratti va impunemente a misurarsi con gli altri due confessati idoli di Timberlake, quali Stevie Wonder e Prince, per cui chiariamo subito che non ci troviamo di fronte a un nuovo "Songs In The Key Of Life" né a un "Sign O' The Times". Tuttavia, è davvero impossibile negare la fantasia, l'ambizione e l'ispirazione che percorrono i suoi solchi. A questo giro Justin Timberlake ha messo veramente del suo, e il 2013 è l'anno nel quale ha aggiunto un piccolo ma importante tassello alla musica americana, e con tutta probabilità verrà ricordato a lungo nei tempi a venire.

E se poi alla gente non dovesse più piacere, poco male. Anche Terence Trent D'Arby fu mandato al rogo quando pubblicò quella follia di "Neither Fish Nor Flesh", eppure che meraviglia di disco era, anche quello?

15/10/2013

Tracklist

1. Give Me What I Don't Know (I Want)
2. True Blood
3. Cabaret
4. TKO
5. Take Back The Night
6. Murder
7. Drink You Away
8. You Got It On
9. Amnesia
10. Only When I Walk Away
11. Not A Bad Thing




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