Il nome che si nasconde dietro SBTRKT (pronuniciato "subtract") e dietro la sua maschera è quello di Aaron Jerome, musicista attivo da diversi anni e famoso soprattutto in Inghilterra, sua terra natìa. Dal 2008 ad oggi, il disco d'esordio e una manciata di Ep l'hanno proiettato tra le nuove realtà della scena elettronica mondiale. Giunto così il tempo del secondo full-length rilasciato per la Young Turks (label che con FKA twigs quest'anno si è conquistata un codazzo di fan non indifferente), il nostro caro Aaron si è assicurato la collaborazione di diversi nomi importanti, come la stella nascente Jessie Ware, anche lei alla seconda prova da solista quest'anno, l'amico Sampha, le Warpaint e il leader dei Vampire Weekend, Ezra Koenig, oltre a una crew di giovani promesse.
Così, "Wonder Where We Land", composto da 2 cd nella versione deluxe, si presenta al nostro cospetto. Il disco segue fondamentalmente la scia del predecessore, risultando nel complesso molto più pop e r'n'b grazie alle nutrita schiera di cantanti che vi partecipano, anche di impronte estremamente diverse. E' proprio questo, forse, il difetto che viene alla luce in un lavoro che nel complesso risulta molto pregevole. Abbiamo così un pezzo tendenzialmente rap come "Higher", con un flow convincente, e un altro dalle sfumature dubstep quale "Lantern". Al contrario, "New Dorp. New York" - singolo di lancio al disco - cambia ancora la carte in tavola e vira verso territori jungle sempre molto cari in terra d'Albione, impreziositi ulteriormente dalla voce di Ezra. Stesso dicasi del pop soffice di Jessie Ware in "Problem (Solved)" e dei pezzi con Sampha, dove appare chiara l'attitudine a certa r'n'b' o wonky (vedi soprattutto "Gon Stay").
Tirando le somme, "Wonder Where We Land" racchiude nel complesso un calderone di stili che non prevalgono mai l'uno sull'altro. E il tutto funziona discretamente, grazie al legame di battiti particolari ormai propri del marchio SBTRKT e presenti praticamente in ogni traccia. Un buon disco, che non ha deluso affatto le aspettative, anche se non eccelle mai. La varietà di stili solo a un ascolto distratto può fornire la sensazione di essere di fronte a un album troppo confusionario. Ma resta, per l'appunto, solo una semplice sensazione, smentita a volumi alti e dopo un attento e discreto numero di ascolti.
10/11/2014
Cd 1
Cd 2