Il quartetto dei toscani Supervixens debutta con “Nature And Culture”, un disco interamente strumentale e larvatamente improvvisato, un corpo nero e alieno nella discografia italiana, a cominciare dai soprannomi oscuri dei membri (Thl, KopKo, David, Johnny).
La breve jam noise di “O”, con tutta la nevrosi catartica della “Negativland” dei Neu (chitarra fuori controllo, accelerazione demonica), è un manifesto di quanto si troverà più avanti. “I” e “Loud Loud Loud” sono infatti gloriose improvvisazioni di 12 minuti che fanno risorgere momenti gloriosi della storia del rock come la “Krautrock” dei Faust e il “Twin Infinitives” dei Royal Trux.
“I” è dapprima è una soundscape elettronica, industriale e marziana, sottilmente pulsante, sferragliante e sibilante. Nell’atmosfera opprimente si staglia una chitarra raga David Crosby-iana, ma aumenta cacofonie e dissonanze invece di armonizzare, fino a un terrore allucinato. Tutto si coagula in un vortice di presse e fracassi metallurgici, finché la batteria s’invola in un battito motorik supersonico e il coito sub-infernale si spegne esausto nel suo post-orgasmo. Una pietra angolare del noise-rock italiano.
“Loud! Loud! Loud!” attacca con una chitarra madida di elettronica che ruggisce come una belva e poi lancia un’incalzante slam-dance hardcore Black Flag-iana. Indi si ferma in un’oasi di segherie e frastuoni metafisici, tremori panici e urla distorte, infine l’alta temperatura della prima parte riprende posto ancora più forte di prima, attraverso il martellare catatonico della batteria. In confronto, “Chromo” è un intermezzo breve e quasi spensierato.
Imperiosi momenti di spastica non-musica mirabilmente musicali. Visionario, eccessivo, accatasta suoni sgradevoli e allo stesso tempo riserva un ampio respiro al senso profondo della composizione. Ottimo, perché sgraziato e larvale, “KopKo” all’elettronica. Prodotto da Amaury Cambuzat per la sua Acid Cobra (e Technicolor Dischi), suona anche la steel guitar (ma è quasi inudibile). Nella line-up figura anche il quinto elemento “Trash Doll”, un body performer che rispolvera la grande tradizione degli act multimediali di psichedelia e new wave.
12/01/2014