I vicentini Nova Sui Prati Notturni, passati i fasti dell’opera-(post-)rock “Frank” (2014), ridiventano un complesso rock relativamente normale con “Non Expedit”. Sulla carta si tratta di un disco agli antipodi delle loro scorse affiliazioni con la multimedialità, sia perché contenente brani in generale più modesti, sia perché non interrelati tra loro da nessun concept di sorta, quasi un album di varie ed eventuali.
Anche i risultati, ça va sans dire, sono misti. Unica rimembranza dei loro spettacoli multidisciplinari è “Plastic Sun Rising”, un lacerto di “Plastic Sun Rising Show” (2015), niente più che un decente assaggino di pop psichedelico strumentale.
Diverse ballate sono tentativi impacciati di flirtare con la melodia: la più esplicita è il brano eponimo, sembra di sentire i Baustelle se non fosse per la progressione luccicante in chiusa. “Tiresia” suona come una “Balla Linda” di Battisti in un ralenti crepuscolare che va via via morendo: sopra la media del pop internazionale. L’ameno carillon elettronico che si trasforma in un drone prolungato in apertura di “Duane Barry” è un momento quasi geniale, ma poi diventa una sorta di pallida imitazione della “Where The Streets” degli U2. La canzone più articolata è, a mani basse, “Fabio Ferrando”, un pigro avvicendamento di parole vaganti in un vuoto ambientale e una sonata arpeggiata con nonchalance, tutto in una dinamica trasfigurata.
E’ un piccolo guazzabuglio babelico che dà talvolta sul pasticciato, alternato un po’ a random tra strumentale e cantato, tra ugola maschile e femminile (la bassista Gonzato in pianta stabile), un tot in italiano e un tot in inglese. I Nova hanno fatto di meglio sia come pittori impressionisti che come cantori psicotropi, anche se i numeri migliori - quasi sempre le parti senza voce - crescono di quel tanto per via della bontà degli ingredienti: la bravura geometrica del batterista e percussionista Trappolin, l’amena brezzolina sollevata dagli intrecci delle chitarre. Cameo di Filippo Bordignon dei conterranei Casa al controcanto in “L’ombra di un’idea”. Elegante confezione con copertina stampata a secco.
12/02/2017