Fuzz Orchestra

Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi

2016 (Woodworm) | avant-rock, soundtrack

Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori di colonne sonore di tutti i tempi, si è aggiudicato finalmente il meritato Premio Oscar, legittimando una carriera ineguagliabile, i Calibro 35 da anni portano avanti un lavoro filologico sui soundtrack poliziotteschi (ma con il recente “S.P.A.C.E.” si parla anche di fantascienza) del passato, ottenendo grandi riconoscimenti, lo stesso ha fatto da un diverso punto di osservazione (e con obiettivi diversi) Nicola Manzan nei dischi targati Bologna Violenta: è evidente che in Italia permane una certa sensibilità nella trattazione dei commenti per film, anche attraverso manipolazioni poco ortodosse.
La Fuzz Orchestra fa parte di quella schiera di revisionisti pronti a scandagliare nel cinema d’antan, in questo caso in quello socio-politico italiano degli anni 60 e 70, per ottenere i campioni audio più adatti da miscelare con le proprie sonorità, a cavallo fra metal e math-rock.

“Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi” è sin dal titolo un lavoro che chiarisce i nuovi presupposti dell’Orchestra, ovvero meno politicizzazione rispetto ai tre dischi precedenti e maggiore focalizzazione sul “dramma sociale” dell’uomo, il quale tende a distruggere il proprio sistema di riferimento: meno lotta politica e più religione, concentrandosi sui temi dell’apocalisse, della morte e del giudizio divino.
Il tutto avviene assemblando il materiale sonoro per substrati successivi: le partiture orchestrali scritte da Enrico Gabrielli, interpretate dagli Esecutori di Metallo su Carta, sono state montate sui campioni “rubati” (per loro stessa ammissione) da pellicole italiane di culto. E' stata poi aggiunta la spinta rock-metal che da sempre contraddistingue la band.

Il lavoro di Gabrielli (esperto nel settore delle colonne sonore d’epoca non solo per il lavoro fin qui svolto con i Calibro 35 ma, ad esempio, anche per le partiture simil-horror elaborate in occasione di “Fantasma” dei Baustelle), coinvolto persino nelle vesti di arrangiatore, forgia un disco che annota fra i credits anche Nicola Manzan al violino, in una sorta di cerchio ideale che magicamente si chiude.
L’iniziale “In Nome del Padre” mostra benissimo la sorprendente riuscita dell’assemblaggio, ma i momenti salienti sono molti: dalle spirali heavy-jazz di “Born Into This” (con tanto di recitato di Charles Bukowski) ai riff schiacciasassi de “Il terrore è figlio del buio”, dall’atteggiamento industrial nell’apocalittica “L’uomo nuovo” al momento lirico di “Lamento di una vedova”, ingegnosa trasmutazione di un canto tradizionale abruzzese.

Le otto tracce sono ingegnerizzate ad arte per risultare poco confortevoli, distanti anni luce da ciò che ragionevolmente potremmo definire commerciale. Un lavoro non per tutti, ma del resto Fuzz Orchestra non ha mai espresso mire espansionistiche nei confronti del mainstream.
Piuttosto, con “Uccideteli tutti!” Luca Ciffo (chitarre), Fabio Ferrario (tastiere e manipolazioni varie) e Paolo Mongardi (batteria) rafforzeranno la propria credibilità nel sottobosco indipendente nazionale: i buoni dischi prodotti sinora, affiancati da esibizioni dal vivo brevi quanto incendiarie, ne hanno lentamente fatto un vero e proprio oggetto di culto. E probabilmente il bello deve ancora arrivare…

(11/03/2016)

  • Tracklist
  1. Nel nome del padre
  2. Todo Modo
  3. Born Into This
  4. L’uomo nuovo
  5. Una voce verrà
  6. Il terrore è figlio del buio
  7. Lamento di una vedova
  8. The Earth Will Weep
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