Le Forbici di Manitů

GSP/GaPS

2017 (Sussidiaria)
elettronica, new-wave

Tornano puntuali gli iperattivi Le Forbici di Manitù con un lavoro in formato 12" (il vecchio disco mix, per indenderci), stampato in vinile trasparente e in tiratura limitata, atto a celebrare le attività dell'associazione (contro)culturale BAU, da sempre assai vicina alle attività (anche dei singoli componenti) dell'ormai storico ensemble tosco-emiliano (oggi formato dai soli Vittore Baroni e Manitù Rossi, con l'ausilio estemporaneo di componenti esterni).
Il disco viene appunto venduto assieme al quattordicesimo numero della rivista autoprodotta dal collettivo BAU e solo un piccolo numero di copie viene venduto separatamente (per averlo, scrivere direttamente a Baroni o richedenderlo alla Sussidiaria, etichetta che ha fisicamente stampato il disco).

Colpisce subito la notevole veste grafica (e il formato stesso della copertina del disco, che è circolare, esattamente come lo erano, ad esempio, "Air Conditioning" dei Curved Air o "A Pluribus Funk" dei Grand Funk Railroad) a cura delle talentuose Elisa Landini e Virna Zambolini, così pure assai belli sono i disegni di Emanuela Biancuzzi.
I due lunghi pezzi che occupano entrambe le facciate sono praticamente uno la prosecuzione dell'altro. Si potrebbe intendere, quindi, il disco come composto da un'unica suite di quasi tre quarti d'ora. "GSP/GaPS" entra di diritto nel repertorio maggiore del gruppo. Mai (almeno a mia memoria) Le Forbici di Manitù sono sembrate così ispirate e con notevole estro fantasioso in fase di scrittura.

Qui si raggiunge addirittura una perfezione formale tra elettronica "vintage" (specialmente quella delle colonne sonore di film di "sci-fi" degli anni Cinquanta) e la new wave sotterranea dei Residents unita a quella dadaista dei Negativland, così come si fondono il minimalismo elettronico di David Borden e certa "lovely music" con dei brani "conversazione" alla Robert Ashley. Non manca neppure un pizzico di progressive filo-canterburiano, grazie soprattutto agli interventi al flauto e al glockenspiel di Gabriella Marconi.

Dopo il mastodontico (e un poco incostante, per quanto lodevole negli intenti) "Tinnitus Tales" (Sussidiaria, 2016), Le Forbici di Manitù firmano qui uno dei loro capolavori.

02/07/2017

Tracklist

Side A
  1. GSP - Gigantic Paradigm Shift

Side B
  1. GaPS - Global art Participation System