I may not be young
A lot of songs are sung
But when you’re half way up
Ya never count the rungs
Certo giovane non è, e di canzoni ne ha fatte parecchie, il buon Grant-Lee Phillips; se si è appassionati di musica forse non si conosceranno gli Shiva Burlesque, ma sarebbe peccato mortale non aver mai sentito i Grant Lee Buffalo, almeno per quei capolavori di "Fuzzy" e "Mighty Joe Moon". La carriera da solista, iniziata nel 2000, si è dipanata in una decina di album in cui il cantautore californiano ha sviluppato uno stile e una qualità che lo hanno reso uno dei migliori interpreti di quel mix di generi conosciuto come Americana.
“Lightning, Show Us Your Stuff” è il decimo della serie e si capisce che di certo, nonostante gli anni, Grant Lee Phillips non è stanco di far musica, tanto che questo può ritenersi uno degli album migliori; anche solamente per quello che dimostra nella girandola emozionale delle prime quattro tracce. Dall'iniziale “Ain't Done Yet”, in cui i fiati di Danny T. Levin e la batteria di Jay Bellerose danno vita a una marcetta folk-pop che ricorda il miglior Badly Drawn Boy, alle chitarre in primo piano nell'afflato solare di “Leave a Light On”, passando per la fragilità e l'insicurezza perfettamente rese nelle ballate “Drawing The Head” e “Lowest Low”.
Molti anni sono passati, è vero, ma la maturità artistica di Grant Lee Phillips non ha intaccato la freschezza della qualità compositiva, tant'è che a fronte di pochi episodi che possono ritenersi “deboli” (“Mourning Dove”, “Coming To”), il disco mantiene una vivacità musicale degna di nota grazie a delicatissimi lavori di piano, batteria e pedal steel (“Sometimes You Wake Up In Charleston”), convulsi ritmi waitsiani (“Gather Up”) o canzoni di rabbia e frustrazione (“Stright To The Ground”).
Considerate la durata dell'album, che non raggiunge nemmeno i 40 minuti, e la tecnica e la scrittura dell'autore unite a una band di ottimi performer (su tutti Levin e Bellerose), “Lightning, Show Us Your Stuff” può considerarsi, a buona ragione, uno dei migliori album solisti del musicista californiano e un disco che nel 2020 ogni amante dello stile Americana dovrebbe ascoltare per testare, qualora ce ne fosse bisogno, la classe immutata negli anni di Grant Lee Phillips.
10/11/2020