Norah Jones - Pick Me Up Off The Floor

2020 (Blue Note/Capitol)
jazz-pop, country-pop

L'immagine di una ragazza seduta al pianoforte, attorniata dalla band e da una combriccola di amici che se la spassano durante una bella serata: nel videoclip del singolo "I'm Alive", cucinato a quattro mani con Jeff Tweedy che su tale filmato appare intento ad accarezzare la chitarra, Norah Jones è quella di sempre. Ha lo sguardo perso tra i propri pensieri e l'aria vagamente maliconica da eterna osservatrice esterna, eppure dal lievissimo incresparsi delle labbra emana quella calma di chi sa di aver conquistato un'altra montagna e adesso può concedersi un buon bicchier di vino.
Ottavo album di studio in quasi un ventennio di pubblicazioni, "Pick Me Up Off The Floor" riporta tutto a casa, impiegando una strumentazione acustica ricca di timbriche e sfumature, ma anche talmente ben assemblata da risultare fin troppo parsimoniosa. La voce di Norah è sempre un balsamo per l'anima, ma questo songwriting eternamente placido come un laghetto in mezzo a un prato di margherite ogni tanto avrebbe bisogno di uno scossone. Ciò che si respira sul sopracitato singolo, infatti, pervade tutto il resto del lavoro.

Certo, le interessanti tessiture di archi a cura dell'Aizuri Quartet sono sicuramente un valore aggiunto nell'economia di "How I Weep", peccato non ritrovarli sul resto del disco. "Heartbroken, Day After" si dipana lenta come una ballata country-blues ma dà modo al batterista e alla band di abbandonarsi su un più movimentato intermezzo, e lo stesso accade su "Say No More", dove sono gli ottoni di Leon Michels e Dave Guy a fornire un prezioso accento elegiaco. Niente da ridire nemmeno su "To Live" (con Jesse Murphy dei Brazilian Girls al basso), quieta ma intima ballata pianistica che sa essere emotiva come uno di quei dolcissimi blues di Tom Waits la domenica mattina.
Il resto del lavoro segue nel solito solco di un pacifico jazz-pop con rassicuranti vibrazioni country e southern, concludendosi sull'esangue "Heaven Above" che si trascina su una scarna idea di chitarra acustica facendo fuori anche la sezione ritmica. Non è certo lo stile a mancare, quanto semmai una qualche tensione emotiva o un'interpretazione in grado di scuotere anche l'ascoltatore più esigente.

Lecito aspettarsi qualcosa di più? Certamente. Con tale voce e mezzi a diposizione, Norah potrebbe esplorare oltre il solito selciato - a suo modo lo aveva fatto ai tempi di "Little Broken Hearts" con una produzione vagamente più elettronica a cura di Danger Mouse, o anche nel mini-album "Begin Again" dell'anno scorso, sul quale tentava una forma canzone più articolata e spesso anche più puramente jazz.
"Pick Me Up Off The Floor", invece, la riporta diretta agli esordi, come se il tempo si fosse fermato - con la differenza che chiaramente adesso sarà impossibile ricalcare i clamori di quel celebre debutto da certificazioni di diamante. Buone notizie per i vecchi fan della prim'ora, insomma, e per tutti quelli che da lei si aspettano la solita elegante collezione adult contemporary nella quale rifugiarsi per non dover fare i conti con gli ascolti dei giovani di oggi. E se questo è lo scopo, Norah Jones è sicuramente tra i musicisti più benvoluti a farlo perché è davvero impossibile volerle male. Ma a soli quarantadue anni d'età, la ragazza sembra già come cristallizzata nel tempo, intrappolata in quello stesso schema di jazz-pop vocale da lei stessa portato alla ribalta mondiale quasi un ventennio fa.

23/06/2020

Tracklist

  1. How I Weep
  2. Flame Twin
  3. Hurts To Be Alone
  4. Heartbroken, Day After
  5. Say No More
  6. This Life
  7. To Live
  8. I'm Alive
  9. Were You Watching?
  10. Stumble On My Way
  11. Heaven Above


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