Il nuovo disco di Peter Broderick rifugge l’intellettualismo forzato di molta musica alt-folk contemporanea. La fonte delle suggestioni e delle riflessioni sono la quotidianità della vita familiare e il sempre più aspro contrasto con la società ipertecnologica.
Il divertente e quasi infantile incedere della filastrocca che apre l’album, “Stop And Listen”, racchiude un’esortazione forse non particolarmente seducente ma schietta, un invito a riprendere in mano la propria vita nutrendo anima e corpo con cibi naturali nonché la buona compagnia di un libro, di un disco, di amici e familiari.
Prodotto da Barry Grint, “Blackberry” tiene fede alla dichiarata natura di album bedroom-folk, essendo stato realizzato dal musicista in piena autonomia, con una tale abbondante varietà di strumenti (oltre una dozzina) da evocare spesso le grazie del chamber-folk; unica eccezione, la presenza di Brigid Mae Power nella traccia finale del disco, accompagnata da Seán Power, figlio di Brigid Mae e figliastro di Peter.
Come gran parte dell’ultima produzione del versatile artista americano, anche “Blackberry” è caratterizzato da un fascino incompiuto e apparentemente discontinuo, ma è in questa schiettezza espressiva che risiede la forza dell’insolito progetto.
“Blackberry” celebra i piaceri della quotidianità, ovvero i frutti rigogliosi della natura nel delizioso tratteggio di voce, violino e suoni elettronici di “Ode To Blackberry”, o la gioia della contemplazione e della pace che evoca il racconto di “What's Wrong With A Straight Up Love Song”, dove la voce filtrata di Peter si adagia prima sul rumore lontano di una tempesta dal suono per nulla minaccioso e poi su semplici accordi chitarristici e un fischiettare che profuma di normalità, sì, normalità, quella circostanza emotiva e sociale ormai dimenticata e sepolta dal fragore della modernità.
Intensi momenti di acuto e spirituale lirismo (“Let It Go”), ariose ballate dai contagiosi slanci melodici (“But”) e un folk minimale e psichedelico che sembra rubato a Tim Buckley (“The Niece”) consolidano il songwriting di Broderick, senza tralasciare la raffinata arte di polistrumentista e mago dei suoni.
Tra stravaganti citazioni di un romanticismo d’antan nello swing-jazz-pop da crooner di “What Happened To Your Heart” e una giocosa pop song condivisa con moglie e figliastro (“Wild Food”), si completa un album che è anche un’occasione per riscoprire le gioie dell’intimità familiare e del rapporto con la natura.
Con un Natale alle porte, che si annuncia come il più sobrio e intimo degli ultimi tempi, il nuovo disco di Peter Broderick si candida come colonna sonora perfetta dei giorni a venire. Queste otto digressioni su amore, natura, affetti e spiritualità quotidiana sono cibo per l’anima e per la mente, un’oasi di semplicità dai tratti artistici intensi e nobili.
(15/11/2020)