Ne nasce un testo profondo e attuale che fa da sottofondo a una serie di registrazioni ambientali, suoni della natura (vento, pioggia) e minime parti strumentali, in particolare di pianoforte. Il risultato è un disco/libro che parla della difficoltà degli esseri umani nati nella parte sbagliata della Terra (in questo caso, si parla di Honduras, ma la storia potrebbe essere replicata in Siria come in Palestina) di trovare un luogo sicuro nel mondo moderno, dell'impossibilità per una madre di trovare un luogo per il proprio figlio nella società della finanza e del mercato globalizzato.
Un testo davvero di sinistra - quella autentica che non ha venduto la propria anima - che viene arricchito dalla lettura di due giganti della musica internazionale, addirittura Lydia Lunch e Bobby Gillespie. La loro voce dona potenza ai testi realistici di Berardi, che cercano di leggere con sincerità gli eventi moderni (“oggi Hitler è ovunque e parla a bassa voce del nostro futuro”), che guarda alle false promesse della caduta del Muro del 1989 che invece ci ha lasciato un mondo ancora più diviso tra ricchi e poveri, che vede i campi di concentramento per extracomunitari, l'esercito degli schiavi costretti a lavorare tutto il giorno, la massa di uomini inebetiti dagli “algoritmi finanziari”.
Da leggere e ascoltare, il disco/libro dell'inedito quartetto italo-americano merita senz’altro attenzione.
(11/01/2021)