Bachi da Pietra

Reset

2021 (Garrincha)
alt-rock

Visti i tempi, intitolare un nuovo album “Reset”, accompagnando la scelta con altri indizi (il passaggio all'etichetta Garrincha e l'innesto di Marcello Batelli – Non voglio che Clara, Il Teatro Degli Orrori – a “corde grosse e spippoli”, secondo le informazioni scritte dalla band) presupporrebbe un cambiamento significativo dal fronte Bachi da Pietra. Una realtà, quella dell'affiatato e sempre attivo duo Dorella-Succi (vedi i dischi solisti e attività in altri progetti paralleli) che, pur rimanendo “legata alla terra”, non ha disdegnato d'inserire negli anni alcune variazioni nell'intrigante percorso musicale. Dallo scarno ed etilico blues dei primi passi, allo stoner pesante un “Quintale”, fino a fare del black metalNecroide” il proprio folk. Sempre nel nome del rock'n'roll, ovviamente. Una fede rinnovata in “Reset”: non fatevi ingannare dal titolo da “Il rock è morto”: il messaggio all'interno è tutt'altro.

In “Reset” – dalla bella copertina medievale, forse un lascito de “L'arte del selfie nel Medioevo” di Succi – l'incedere sonoro è meno greve, i suoni meno feroci. Ma ciò non toglie nulla alla carica e all'ispirazione, alla scrittura ironica e spietata di Succi. Nello zoo dei Bachi da Pietra gli insetti (presenti nel mantra finale di “Umani o quasi” e nelle sferragliate alla Queens Of The Stone Age di “Insect reset”) hanno imparato a convivere con qualche “Pesce veloce del Baltico”.

Concepito “prima che il 2020 chiedesse il conto”, “Reset” è un'interessante riflessione sul ruolo del musicista, sulla sua attuale situazione. Un ragionamento in cui Succi inserisce i Bachi. Il processo ha il suo start con “Di che razza siamo noi” inaugurata dal “Chi vi credete che noi siamo/ per le pietre che portiamo” (citazione/rivisitazione del verso di Battiato presente nel brano “Up Patriots To Arms”, a sua volta preso da “Come potete giudicar” dei Nomadi) e vede la conclusione con “Ciao pubblico”, che ricorda “baratto@bachidapietra.com”, sarcastica traccia dell'edizione digitale di “Quintale”.
Nel mezzo, il discorso si staglia nella liberatoria “Bestemmio l’universo” (“L’avrei fatto senza troppi casini, più commerciale più easy…”). Stimolante fare i conti con le novità: tra cui spicca “Meriterete”, la prima potenziale hit radiofonica del gruppo.

I Bachi da Pietra, giunti al settimo disco, alleggeriscono l'involucro ma non toccano l'anima del progetto: non sembra esserci “Reset” capace di scalfirli.

06/05/2021

Tracklist

  1. Di che razza siamo noi
  2. Umani o quasi
  3. Bestemmio l’universo
  4. Pesce veloce del Baltico
  5. Fumo
  6. Meriterete
  7. Insect reset
  8. Il rock è morto
  9. Comincia adesso
  10. Ciao Pubblico


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