Kelly Rowland

K

2021 (KTR / INgrooves)
alt-r&b

Non è mai stato facile per gli ex-membri di celebri band vocali uscire allo scoperto come solisti. Lo sa bene Kelly Rowland, presente nei ranghi delle Destiny's Child sin da bambina dopo esser stata semi-adottata dai Knowles per problemi famigliari, e poi impegnata in una ventennale carriera solista che è stata quasi sempre oscurata proprio dalla presenza delle due sorellastre: prima Beyoncé, più recentemente i grandi favori critici ricevuti dalla piccola di casa Solange con l'ultimo paio di album.
La discografia di Kelly non è mai riuscita ad affermare uno stile personale a lei davvero riconducibile, la sua presenza è stata spesso più una questione di seguire le mode del momento e riciclarsi all'occasione con qualche singolo magari più fortunato degli altri (destino peraltro condiviso con le altre ex-compagne di band, Michelle Williams e LeToya Luckett). Molto piacevole, quindi, poter constatare che, nei primi mesi del 2021, questa raggiante neo-mamma sta riacciuffando la contemporaneità come forse mai fatto prima d'ora tramite un'uscita tanto estemporanea quanto musicalmente valida.

Certamente l'influenza delle sorelle Knowles sul qui presente Ep "K" è ancora rintracciabile; sia Beyoncé che Solange in tempi recenti hanno acceso i riflettori sulle proprie radici afroamericane, la prima auto-eleggendosi Regina per il proprio popolo, la seconda celebrandone la presenza nel tessuto sociale americano in maniera più artistica e concettuale. Su "K", sonorità ricercate ed energia vitale confluiscono in un ascolto articolato, maturo ed emozionante.
Costruita attorno a un curioso ostinato sintetico come fosse un macchinario industriale dotato di polmoni, "Flowers" assume presto le sembianze di un'accorata dedica alla madre scomparsa - Kelly, al contempo potente ma mai invadente, interpreta con levità elegiaci rintocchi gospel, ricordando a tutti di essere comunque un'ottima vocalist.
La troviamo poi nel profondo Sud degli Stati Uniti, nelle paludi della Louisiana e a far festa nel quartiere francese di New Orleans sulla scia di Dawn Richard, Masego e Trombone Shorty: "Black Magic" è una spassionata dedica alla propria gente su ritmi latineggianti e percussioni assortite, "Hitman" un seducente afro-jazz-blues che trascina tutti in strada durante una ribollente notte di carnevale. Squisito anche il momento disco di "Crazy", perfettamente calato negli attuali trend, mentre a concludere l'ascolto troviamo la dolcezza acustica di "Speed Of Love" e il delicato beat caraibico di "Better", ricamato da lucenti sezioni di steel drums.

Strana, semmai, la scelta da parte di un'artista comunque affermata e dal reddito milionario di ripresentarsi con un ascolto di sole sei tracce come fosse una debuttante qualsiasi. Questo non è il primo Ep di Kelly, ma è sicuramente il più curato e per il quale ha realizzato ben tre videoclip, al che viene da pensare che, con qualche traccia in più, ne sarebbe potuto uscire fuori un album di tutto rispetto, in grado magari di rimetterla sulla mappa nei confronti di una critica che, per tempistica dei trend socio/culturali, non l'ha mai presa troppo in considerazione (il suo ultimo album, "Talk A Good Game", risale infatti al 2013).
Per il grande pubblico Kelly Rowland rimarrà sempre quella di "Dilemma", mostruosa hit di quasi vent'anni fa il cui videoclip su YouTube sta veleggiando verso il miliardo di visite, confermandosi inespugnabile sempreverde anche nell'era streaming.
Ma per l'ascoltatore più attento ed esigente, le sei tracce di "K" sono un breve sollucchero di r&b alternativo in grado di posizionare la nuova dialettica dell'autrice al passo con quella delle sorelle Knowles, ma anche di SZA e di Jamila Woods. Chi l'avrebbe mai detto?

22/02/2021

Tracklist

  1. Flowers
  2. Black Magic
  3. Hitman
  4. Crazy
  5. Speed Of Love
  6. Better




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