Un diluvio di blues, interpretato con il contributo di una carrellata di ospiti che farà la felicità di qualsiasi appassionato di classic rock, e non solo. La ripresa integrale di un concerto-tributo allestito per celebrare la figura di Peter Green, chitarrista e ideologo nella primissima incarnazione dei Fleetwood Mac. Maestro di cerimonie: il batterista e co-fondatore della celebre band americana, Mick Fleetwood. Lo show si è tenuto il 25 febbraio del 2020 al Palladium di Londra ed è diventato anche un film, non proiettato nei cinema a causa della chiusura delle sale ma visionabile in streaming on demand.
Un tributo che oggi, a posteriori, assume significati ancor più profondi, a causa della scomparsa di Peter Green, avvenuta la scorsa estate, il 20 luglio 2020, all’età di 73 anni. Fra i protagonisti troviamo anzi tutto musicisti che hanno fatto parte, in epoche diverse, dei Fleetwood Mac: Jeremy Spencer, che fu nella prima formazione, proprio accanto a Green, Christine McVie, storica voce femminile dagli anni 70, Rick Vito, chitarrista della band dal 1987 al 1991 dopo l’abbandono di Lindsey Buckingham, Neil Finn dei Crowded House, in line-up dal 2018, di nuovo in sostituzione di Buckingham.
Gli ospiti che nobilitano la serata sono John Mayall, uno dei musicisti che più influenzò i primi Fleetwood Mac, Pete Townshend degli Who, Billy Gibbons degli ZZ Top, David Gilmour, che porta il suo caratteristico tocco nelle celeberrime “Oh Well” e “Albatross”, il leader degli Aerosmith Steven Tyler, Noel Gallagher (sul palco in tre tracce nella parte centrale dello show, le meno memorabili), Jonny Lang, Kirk Hammett dei Metallica, Bill Wyman, ex-bassista dei Rolling Stones e Zak Starkey, il figlio di Ringo Starr.
Molte le cover proposte, ripescate dal vasto repertorio dei classici del blues. Non è una cover l’evergreen “Black Magic Woman”, il brano più famoso mai scritto da Peter Green, inciso dai Fleetwood Mac nel 1968, ma divenuto di grandissima popolarità soltanto due anni più tardi, grazie alla versione di Carlos Santana.
Si chiude (quasi) tutti assieme sul palco a suonare la festosa “Shake Your Money Maker”. Dietro l’operazione c’è anche una finalità benefica: raccogliere fondi per il Teenage Cancer Trust, associazione che si occupa dei giovani malati di cancro, di età compresa fra i 13 e i 24 anni.
08/05/2021