Andy Bell

Flicker

2022 (Sonic Cathedral)
art-rock, neo-psichedelia

Il nuovo album di Andy Bell è un viaggio sonoro nel tempo. I segnali lanciati con la sfocata immagine di copertina, che rimaneggia uno scatto risalente addirittura al 1990 ed estratto dalla inner sleeve di "Nowhere", si uniscono all'ampio contenuto artistico composto da diciotto brani nati da bozze che l'artista gallese ha custodito e lasciato decantare, in alcuni casi, fin dai primi passi mossi con i Ride, per giungere, nelle epoche successive, anche a episodi derivanti dalle sue collaborazioni parallele e dalle esperienze da solista.
Il periodo di lockdown è stato utile proprio per rispolverare e mettere definitivamente a fuoco tutti questi progetti rimasti inconclusi e registrarli presso lo studio dell'amico e collega Gem Archer, con il quale aveva già collaborato direttamente all'epoca del suo ingresso negli Oasis (1999-2009) e poi nei Beady Eye (2009-2014).

Andy Bell ha lavorato principalmente su canovacci di tracce strumentali, per le quali ha elaborato testi nuovi di zecca, in una sorta di dissonanza cognitiva che lo ha portato simbolicamente ad affrontare una forma di scambio artistico con il sé stesso di vent'anni più giovane.
Il risultato è appagante. Le canzoni sprigionano una vigorosa energia nineties plasmata alla corroborante maturità di un uomo e artista che ha ormai superato la soglia dei cinquanta. La medesima dose di saggezza già introdotta nel corso del primo lavoro solista "The View From Halfway Down" del 2020 e anche, perché no, nel suo traversale percorso elettronico lanciato sotto il moniker Glok.
I 76 minuti sui quali si estende questo durevole album scorrono veloci, raccogliendo nel proprio percorso una elevata mole di sfaccettature che la sempre armonica vocalità di Bell e le sue molteplici stratificazioni chitarristiche fanno transitare dall'onnipresente britpop ("World Of Echo", "Love Is The Frequency"), ad affascinanti letture psichedeliche ("Riverside", "Jenny Holzer B. Goode", "Sidewinder"), per toccare il lato più contemplativo del pop ("We All Fall Down").

L'intervento di interi episodi strumentali come l'elisabettiana "Gyre And Gimble", brano che richiama l'ariosità e la lucentezza indie dei La's, e "When The Lights Go Down", con un sassofono sognante e introspettive linee di chitarra che riportano alla memoria il Nick Drake di "Bryter Layter", vanno a completare uno scenario che annuncia, inoltre, miscele tra shoegaze e melodie eteree ("It Gets Easier", "The Looking Glass" e "The Sky Without You"), queste ultime elaborate in backmasking, come nella migliore tradizione britannica partita dai Beatles, o giù di lì, per giungere fino agli Stone Roses di "Don't Stop".

Tra i picchi in scaletta si stagliano sicuramente "No Getting Out Alive", uno pseudo-blues che muta i propri connotati in stile Spaceman 3 e la malinconica "Something Like Love", che potrebbe apparire di primo acchito come la cugina di primo grado di "Vapour Trail" (dal seminale esordio dei Ride), se non fosse per la traiettoria orchestrale che ne edifica la sognante struttura portante. Ed è proprio in questa traccia che Bell recita l'evocativo verso "lost in a reverie of future days", una frase breve ma assolutamente esplicativa che favorisce l'individuazione della migliore definizione per questo delizioso ed eclettico lavoro di un cantautore poche volte inserito (colpevolmente) tra i migliori del suo periodo.

16/02/2022

Tracklist

  1. The Sky Without You
  2. It Gets Easier
  3. World Of Echo
  4. Something Like Love
  5. Jenny Holzer B. Goode
  6. Way Of The World
  7. Riverside
  8. We All Fall Down
  9. No Getting Out Alive
  10. The Looking Glass
  11. Love Is The Frequency
  12. Gyre And Gimble
  13. Lifeline
  14. She Calls The Time
  15. Sidewinder
  16. When The Lights Go Down
  17. This Is Our Year
  18. Holiday In The Sun


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