"ALLES WAR SCHÖN UND NICHTS TAT WEH": tutto era bello e nulla faceva male. Quante volte ce lo ripetiamo, quanto era bello quando eravamo piccoli e incuranti e nessuna circostanza della vita o del mondo era capace di scalfire il nostro buon umore, la nostra spensieratezza. Il fuoriclasse del rap tedesco Casper affida a queste parole il titolo del suo nuovo disco (il suo quinto), che arriva a cinque anni di distanza dal suo predecessore, il capolavoro "Lang Lebe der Tod". Un periodo in cui sono successe tante di quelle cose funeste così note a tutti che sarebbe pleonastico enumerarle. E nel quale Casper non è comunque restato con le mani in mano, rilasciando uno split album con il suo fratello di hip-hop Marteria ("1982" del 2018, intitolato come l'anno in cui sono nati entrambi).
Ma ora eccolo di nuovo tra noi, a lanciare un disco esplosivo come una bomba proprio nella settimana in cui deflagra il conflitto ucraino, carica però di rabbia da indirizzare proprio verso la brutalità e le brutture della cronaca recente.
Si parte con una title track che ribadisce la versatilità stilistica del rapper di Extertal (Nordrhein-Westfalen) facendo detonare il suo flow gutturale e tagliente (caratteristiche che insieme alla durezza del tedesco fanno di ogni sua rima una sorta di coltellata) prima tra bucolici rintocchi di piano e campionamenti di banjo e poi tra fiumi lavici di chitarre darkwave e (addirittura) shoegaze. I refrain da hit estiva che aprono la successiva "LASS ES ROSEN FÜR MICH REGNEN" traggono in inganno soltanto qualche secondo, poi è nuovamente un tripudio di bollenti chitarre riverberate e di un altro assalto frontale - almeno fino alla deliziosa e melanconica parte cantata da Lena.
Rispetto a "Lang Lebe der Tod" l'atmosfera è comunque più intima e Casper perde un po' della schizofrenia stilistica che ce lo faceva identificare come una delle voci più creative del panorama hip-hop globale (le sue influenze new wave e industrial gli erano valse addirittura un featuring di Blixa Bargeld). In particolare, i brani più rilassati e che aprono a tendenze hip-hop come il cloud rap sono quelli che presentano un featuring: "TNT" vede Tua rispondere alle strofe bellicose di Casper con un piacevole canto alt-r'n'b all'autotune; tra bassi gracchianti e chitarre ancora una volta darkwave, "GIB MIR GEFAHR" ci offre, per bocca di Felix Brummer, un po' di old school dal sapore gangsta; mentre nella romantica "MIESES LEBEN / WOLKEN" Haiyty flirta con il pop ultramoderno e sbilenco di Billie Eilish.
Il talento narrativo di Casper emerge con prepotenza negli episodi più cupi e drammatici del disco. "ZWIEBEL & METT (DIE VERGESSENEN PT 3)" ci porta nella periferia tedesca più disagiata, dove i sapori e gli odori delle minoranze più disparate si mescolano al freddo della Germania. In "BILLIE JO" Casper interpreta invece la parte del figlio di un soldato americano che nel 2016, a causa di un disturbo da stress post-traumatico non curato, sterminò la sua famiglia per poi suicidarsi. Epico e incavolato come pochi, live il ritornello farà sfracelli.
Peccato soltanto per qualche filler nella seconda parte del disco che lo appesantisce un filo ("WO WARST DU?", "EUPHORIA").
È molto presto per valutare se questo album sfonderà la classifica delle vendite tedesca come quello precedente, i numeri già disponibili sulle varie piattaforme streaming sono però molto incoraggianti, così come lo sono le molteplici date sold out in tutta la Germania, a testimonianza di quanto il fuoco di Casper ancora arda. Del resto, ormai trentottenne, il veterano tedesco-statunitense (per parte di padre) del rap teutonico non sbaglia un colpo e non cede una libbra di violenza e intransigenza stilistica.
04/03/2022