Melody's Echo Chamber

Emotional Eternal

2022 (Domino)
alt-pop

"I Follow You", cantava Melody Prochet, era il 2012 e in tanti hanno iniziato a seguirne le gesta, attratti da quel fugace mix di shoegaze e dream-pop che sembrava reggersi in piedi su una voce diafana e un piglio piacevolmente retrò.
In gioco c'era l'immaginario dei Cocteau Twins, pur consapevoli dell'abisso tra la voce della francesina trapiantata in Australia e quella della leggendaria Elizabeth Fraser. Nessun problema: le architetture create da Kevin Parker (Tame Impala) erano sufficienti per giustificare l'interesse nei confronti dell'accattivante progetto alt-pop.
Sei anni d'attesa e un cambio di registro - ben due produttori: Fredrik Swahn e Reine Fiske - hanno messo in atto un feroce tradimento delle brillanti premesse dell'album d'esordio.

Alla sovrabbondanza produttiva e alle innocue velleità pop di "Bon Voyage" cerca di porre rimedio il nuovo album "Emotional Eternal", che conferma il team produttivo, pur segnando l'ennesima svolta stilistica, questa volta definita da una serie di eventi personali che hanno modificato le priorità dell'artista francese. Prima un grave incidente che le ha provocato un aneurisma cerebrale e la rottura di alcune costole, poi il lieto evento della maternità.
I trenta minuti del nuovo Melody's Echo Chamber sono i più variopinti e maturi finora offerti dall'autrice. Residui shoegaze fanno capolino nell'episodio più easy dell'album, "Where The Water Clears The Illusion", e nelle alterate sonorità chitarristiche dello sbarazzino pop anni 60 di "Looking Backward", ma a prevalere è una piacevole atmosfera in bilico tra Air e Jane Birkin che regala intense virate barocche e psych-pop in "Pyramids In The Clouds" e sensuali ballate space-pop che bramano piacere e lussuria: la poco memorabile "The Hypnotist".
Sobrietà e semplicità offrono a "Emotional Eternal" la chiave di volta per superare le asettiche sonorità del precedente album, quel che resta ancora indefinito e nebuloso è il reale profilo artistico di Melody Prochet (valga come esempio la mediocre "A Slow Dawning Of Peace").

I fan della prima ora difficilmente saranno paghi delle sonorità color pastello di questo nuovo album, si crogioleranno al limite con l'ambizioso jazz-funk-dream-pop della title track, ma non potranno non notare il tono più sicuro e consapevole della scrittura e degli arrangiamenti.
La piacevole "Personal Message" e la poetica "Alma_The Voyage" in verità non fanno altro che reinventare suggestioni passate, ma pur restando nei margini definiti del dream-pop, non suonano fastidiosamente preconfezionate, elemento che contribuisce a ridare fiducia all'artista al suono di "I Follow You"... again.

17/05/2022

Tracklist

  1. Emotional Eternal
  2. Looking Backward
  3. Pyramids In The Clouds
  4. The Hypnotist
  5. Personal Message
  6. Where The Water Clears The Illusion
  7. A Slow Dawning Of Peace
  8. Alma_The Voyage




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