Piccola, sei una cleptomane
Mi rubi lacrime
Alberto Cotta Ramusino, soprannominato Tananai, a gennaio 2022 era sostanzialmente uno sconosciuto, compariva giusto nelle liste dei concorrenti a Sanremo in quota "giovani". Si è classificato gloriosamente ultimo, stonando in ogni occasione e bucando lo schermo con un personaggio storto e dallo sguardo fattissimo, un po' rap ubriaco e un po' cantante di un decadentismo urbano e sornione.
"Sesso occasionale" (doppio platino) è rimasta più di molti altri brani sanremesi, "Baby Goddamn" (triplo platino) ha soffiato sul fuoco della celebrità e il twist estivo in compagnia di Fedez e Mara Sattei "La dolce vita", per quanto minestra riscaldata sul modello "Mille", ha contribuito al definitivo ingresso nel mainstream. L'impresa è riuscita grazie al personaggio, in questo caso vero selling-point, più che alle canzoni.
Alla celebrità, però, Tananai è arrivato commercialmente impreparato, incapace di sfornare un instant-album post-Sanremo. Questo "Rave, eclissi" arriva quasi a dicembre, ed è un esordio se non si considera il precedente, elettronico e abrasivo, "To Discover And Forget" (2017), a nome Not For Us. L'intero progetto si basa sul contrapporsi del lato più disimpegnato e caciarone e dell'anima più intimista, riflessiva ed emotiva.
L'apertura è con la pianistica "Abissale", un pop depresso cantato con tono malinconico e lamentoso, e deve presentare il lato emotivo. Subito dopo, "Quelli come noi" sbandiera un break-beat da rave, quasi didascalico, ma va meglio quando Tananai torna scanzonato e sopra le righe con il pop-rap di "Piccola gabber", con una fanfara malinconica degna dei Cake, o insegue il pop-rap-rock in "Nera salsa di soia" e "Maleducazione", un po' Achille Lauro e un po' Blanco.
L'altalena tra scemenze e depressioni prosegue, a volte anche sfumando i confini, come nella coda drum'n'bass di "Campo minato", ma più spesso s'ingrossa la scaletta con brani formulaici, come la ninna-nanna "Rave, eclissi" o la strofa da Myss Keta di "Esagerata", con il suo ritornello ritrito.
Nonostante l'attesa insolitamente lunga per il mercato pop contemporaneo, l'album che dovrebbe capitalizzare sul successo di Tananai non fa molto per dare al suo lato intimista della personalità.
Brilla soprattutto la sgangherata serenata-rap di "Sesso occasionale", con la sua gioia posticcia da Capodanno fantozziano, e qua e là altri brani in quota "rave", perché la penombra dell'"eclissi" rischia molto spesso di stimolare un triviale sbadiglio.
Con questi presupposti, a Sanremo 2023 sembra alle prese con il classico all-in per riattizzare l'hype prima che sia troppo tardi.
(27/01/2023)