Un nuovo album di Bonnie "Prince" Billy è pur sempre un evento, e quantunque sembri impossibile poter raccontare qualcosa di mai detto prima sul prolifico cantautore americano, bastano la sempre meno ruvida voce e l’alternarsi di ombre e timidi raggi di luce delle composizioni, per essere catapultati in una realtà che brulica di ricordi e flebili speranze.
Le creazioni di Will Oldham - nelle sue molteplici denominazioni Palace, Palace Brothers etc - sono un flusso costante di emozioni tanto essenziali e acerbe quanto delicatamente sobrie, una raccolta di ballate tanto familiari quanto ricche di dettagli e sfumature che ne nutrono la natura policroma e cangiante.
“Keeping Secrets Will Destroy You” è il frutto di sei settimane di registrazioni realizzate con un gruppo di musicisti di Louisville, successivamente rimaneggiate in nome del più puro spirito dell’Appalachian folk, privando le canzoni del superfluo fardello del basso e della batteria. La loro estrema raffinatezza conferma l’abilità del musicista americano nel riuscire a sfuggire alla prevedibilità restando fedele a se stesso.
Le dodici canzoni di “Keeping Secrets Will Destroy You” raccontano l’America con un insieme di sussurri, bisbigli, riflessioni spirituali, stravaganze e perfino sesso, mai prive di un garbato sorriso e di un briciolo di sincera malinconia. Con pochi accordi, sparute note di violino e un morbido controcanto, Bonnie "Prince" Billy si confronta con l’ineluttabilità del destino in “Like It Or Not” e invoca fine vendetta per i torti subiti dai suoi amici, affidandosi alle rarefatte e limpide armonie di “Good Morning, Popocatépetl”.
I testi restano centrali nell’aspro e crudele paesaggio descritto da Bonnie "Prince" Billy: catastrofe e disfacimento sono i temi ricorrenti di un racconto che scava nelle rovine del sogno americano (“Crazy Blue Bells”).
Ma non è solo la nota qualità dei testi a convincere. E' infatti ricca di slancio la voce dell’autore nel prezioso manifesto sull’arte dello scrivere canzoni della deliziosa “Behold! Be Held!”, un brano musicalmente impreziosito da un vivace sax e dall’elegante suono dell’organo. Al dialogo tra violino e mandolino spetta agitare con garbo le suggestive atmosfere country-western di “Blood Of The Wine”, con egual tono colloquiale “Sing Them Down Togheter” e “Kentucky Is Water” rinnovano la spiritualità bucolica dell’autore, due ninna nanne che tra tratteggi di piano e accordi minimali di chitarra, pulsano come il cuore di due neonati.
In questo racconto a cuore aperto Will Oldham mette a nudo anche la costante ricerca di saggezza (“Willow, Pine And Oak”) e bellezza (“Trees Of Hell”), ed è questa la ragione della scelta di recuperare il tono austero di album come “Master And Everyone” (“Rise And Rule (She Was Born In Honolulu)”) o di lasciarsi cullare dal dolce ed elementare fascino di accordi e note elementari (“Queens Of Sorrow”).
In “Keeping Secrets Will Destroy You” c’è perfino spazio per una canzone d’amore, “Bananas”, talmente tenera e fragile che la voce di Oldham sembra sul punto di spezzarsi, coadiuvata dal suadente canto di Dana Waters, preziosa compagna di viaggio in questo ennesimo caposaldo della produzione del musicista di Louisville.
07/10/2023