Zach Bryan

Zach Bryan

2023 (Belting Bronco)
country, folk

Sono settimane dure per l’America che non vuole fare i conti con se stessa. Il mondo del pop deve scendere a patti con l’esistenza di Oliver Anthony e della sua “Rich Men North Of Richmond”, un clamoroso successo country populista che fa leva sugli aspetti più grezzi e viscerali dell’americano medio. Caricata da un giorno all’altro su YouTube, questa sgangherata canzonaccia, contenente accenni alle teorie cospirazioniste del gruppo di estrema destra QAnon, ha debuttato direttamente al primo posto della Billboard 100 (26 agosto), ricordandoci come la tanto celebrata e imitata cultura americana sia anche, e spesso, questo. Forse Anthony sarà la nuova stella del country reazionario a stelle e strisce, perché certe cose son destinate a ripetersi, ma da qualche parte, nello stesso mondo, c’è chi rifiuta di allinearsi. Come Zach Bryan, classe ’96: una nuova e autentica voce della gente, un everyday man che ricorda il carisma del primo Springsteen. È in lui che vive l’anima del country profondo, quello vero.
 
In antitesi al senso di appartenenza coatto cantato da Oliver Anthony, Zach ha l’aria burbera di uno a cui è meglio non chiedere la fazione politica. Gioventù in servizio presso la US Navy, salito alla ribalta musicale grazie ad alcuni inediti postati in Rete su spinta dei suoi compagni, Bryan è di quelli che cantano le fatiche della vita, i legami di famiglia, la violenza dei sentimenti, di un Dio potente che non si mostra mai, restituendo tutto ciò con una schiettezza di intenzioni e un’istintività di parole e melodia che lo rendono già un grande della canzone americana.
“I wish I didn’t but I do/ remember every moment on the nights with you”, canta nel duetto con Kacey Musgraves “I Remember Everything”, già un classico; “I have never been a holy roller but I found God in your eyes”, da “Holy Roller”; "I lost my family to a bad disease/ I got a mean, mean gene in my family tree", in “Overtime”: non sarà lo stile più raffinato, ma è il modo più sanguigno ed efficace di ridurre le questioni della vita ai minimi termini, scovarne l’essenza e cantarla al cuore di tutti. 
 
In “Summertime’s Closed” gli accordi si risolvono con appagante semplicità e l’armonica è dolente al punto giusto, il violino di “Ticking” ricama a dovere lo struggimento delle parole, “Holy Roller” (con Sierra Feller) scalda con l’impasto delle voci e la tenerezza dei sentimenti. Ovunque il timbro di Zach Bryan svetta, sicuro e svelto, nel cantare le sue canzoni con la perfetta interpretazione, quella di chi sa di aver cantato il vero, almeno nelle sue intenzioni. E il destinatario di “Hey Driver” è come il “Mr. Tambourine Man” di Dylan, o il “Brakeman” di Conor Oberst: qualcuno a cui affidare l’invocazione per un sollievo dai pensieri e dalle preoccupazioni, anche solo per la durata di un viaggio. Mentre si esprimono da sole, con la forza della loro qualità, le varie “East Side Of Sorrow”, “El Dorado”, “Smaller Acts” – piccoli grandi scorci di poesia rurale. 
 
Quarto album in carriera, il primo che lo renderà una star fuori dai confini americani, “Zach Bryan” di Zach Bryan sembra destinato a ciò che fu “Golden Hour” di Kacey Musgraves cinque anni fa: il lavoro audace e risonante in grado di risvegliare una tradizione di cantautori popolari, da Woody Guthrie a Lucinda Williams, che più di ogni altra ha saputo raccontare la dignità del quotidiano, illuminandola con meraviglia e onestà, nei pregi e nei difetti. Dell’essere americano, Zach Bryan non ne fa una questione politica, ma biologica: oltre ogni bandiera, in rifiuto di ogni confine, esiste solo un cuore che batte, un corpo che esplora, e una musica che pulsa ai ritmi ipnotici di ogni giorno. 

22/09/2023

Tracklist

1. Fear & Friday’s (poem)
2. Overtime
3. Summertime’s Close
4. East Side of Sorrow
5. Hey Driver (ft. War and Treaty)
6. Fear and Friday’s
7. Ticking
8. Holy Roller (ft. Sierra Ferrell)
9. Jake’s Piano/ Long Island
10. El Dorado
11. I Remember Everything (ft. Kacey Musgraves)
12. Tourniquet
13. Spotless (ft. The Lumineers)
14. Tradesman
15. Smaller Acts
16. Oklahoma Son


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