Ci sono album che sono simili a uno scrigno di cose preziose, dischi da maneggiare con cura, che ti aprono le porte di un mondo intimo e personale, dove l'unica chiave di lettura è la passione per la musica e l'arte della composizione. Il poeta e musicista francese Olivier Rocabois è un artigiano delle sette note, un gioielliere che crea preziosi manufatti cantautorali e pop, nel pieno rispetto di una generazione di nobili cesellatori come Paul McCartney, Brian Wilson, Elton John, Harry Nilsson e Michel Polnareff, con un gusto baroque dove riecheggiano l'elegante teatralità dei Divine Comedy e il primo Scott Walker solista.
Già autore, sotto il nome All If di un album ormai vero oggetto di culto, "Absolute Poetry", Olivier Rocabois ha già esibito un elegante set di canzoni in "Goes Too Far", ma il nuovo disco è decisamente ambizioso e lo proietta verso nuove vette espressive. Oltre le già citate fonti d'ispirazione, "The Afternoon Of Our Lives" offre una curiosa assonanza con il primo David Bowie, quello di "Hunky Dory" e "Ziggy Stardust".
Concepito come un vecchio vinile con due facciate diverse e complementari, "The Afternoon Of Our Lives" è un disco sofferto, realizzato grazie a un propizio crowfunding, che ha permesso a Rocabois di poter contare sull'aiuto in sala di registrazione di validi musicisti.
"The Afternoon Of Our Lives" è il racconto di un uomo che nonostante le tante delusioni e difficoltà, continua ad amare la purezza dell'arte e della musica. Nella prima parte del disco, quello realizzato con un gruppo a supporto, la qualità delle canzoni è impressionante: glam e beat trovano terreno comune sul quale far fluire con giocosa bellezza richiami ai Beatles ("Stained Glass Lena"), cadenze barocche dove si intrecciano refrain pianistici alla Elton John e ariose melodie che rimandano ai Walker Brothers ("45 Trips Around The Sun").
Nessuno fino ad ora ha mai osato tracciare un legame tra due personaggi così distanti come David Bowie e Randy Newman: Rocabois affronta tale chimera con autorevolezza e un pizzico d'azzardo, con risultati di rara potenza e bellezza ("The Coming Of Spring", "You Only Live Thrice").
La verità è che tutto gira alla perfezione, nel nuovo disco di Olivier Rocabois. La voce è più malleabile ed espressiva che mai, l'insieme strumentale di piano, chitarre e violini è non solo perfettamente calibrato e mai eccessivo, ma soprattutto elegante, raffinato, anche quando il gioco si fa più difficile e complesso ("From Hampstead Heath To St John's Wood").
Pregevole spartiacque tra le due sezioni dell'album, gli otto minuti di "Prologue/ Trippin' On Memory Lane" inscenano una simil-operetta in cui Beach Boys e Beatles si tengono per mano, fino a volteggiare in un immaginario luogo fantastico dove fanno capolino sonorità folk e psichedeliche, alle quali è affidato il compito di caratterizzare le restanti tracce.
Le quattro ballate che fanno seguito alla mini-suite si adagiano su strutture acustiche dove primeggiano piano e chitarra, intercettando ora un organo ("Merrymakers"), ora voci e campanellini ("All The Sun").
Elemento caratterizzante del nuovo album del musicista francese è la scrittura dei brani: autentiche perle come "Over The Moon" e "Lifetime Achievement Award Speech" intercettano il fascino del passato, non solo evocandone la bellezza ma perfino rinnovandone l'intensità poetica, consacrando "The Afternoon Of Our Lives" come un gioiello di rara fattura.
13/10/2024