Celldöd - På Liv Och Död

2025 (Electronic Emergencies)
ebm

Pur non essendo mai stata trainante come in altri paesi, la scena Ebm svedese si è sempre fatta rispettare nel corso degli anni, a cominciare da un nome storico come quello dei Pouppée Fabrikk (attivi fin dal lontano 1988).
Tralasciando le tante realtà più orientate verso il synth-futurepop (Covenant, Colony 5) o i nomi più affini all’electro-industrial tout court (Necro Facility), lo Stato scandinavo ha poi rappresentato uno snodo importante per il revival Ebm di inizio secolo, grazie a progetti tanto muscolari quanto goliardici come Spetsnaz, Spark! o Sturm Café. Celldöd si è invece spinto più avanti, mostrando già in passato il desiderio di coniugare un approccio technoide alla body music di cui sopra, senza rinunciare a una forma di sperimentazione spesso sporcata da acidi clangori industriali.

“På Liv Och Död” è un disco sulla vita e sulla morte, presentato da un’immagine di copertina piuttosto eloquente. Un concept senza dubbio diverso rispetto a molti altri del settore, considerando l’invito a danzare scacciando via le nostre paure davanti a un mondo ormai condannato alla rovina. Ebm apocalittica? In qualche modo, Anders Karlsson (unico titolare dietro le macchine) ci è andato abbastanza vicino, lasciando correre i suoi istinti primordiali e la voglia di colpire in maniera più diretta l’ascoltatore.
Celldöd è algida materia per ballare, soprattutto nei pezzi da novanta del lavoro (il martello “Punx På Syra” o l’ottima title track, nella quale si muove veloce lo spettro dei Front 242). Non male i diversivi più audaci: il nevrotico minimalismo di “Djävulen I Dig” da un lato, le gelide incursioni wave di “Kvävd” dall’altro, senza tralasciare un paio di timide ma riuscite strizzatine d’occhio per The Horrorist e dintorni (“Relaterar” e “Searching”).

Il resto raggiunge una comoda sufficienza (pur senza entusiasmare), fin dalla prima traccia “Kör Över Dom”, indubbiamente valida ma incapace di scaldare a dovere il nostro corpo. Sotto questo punto di vista, Anders Karlsson è certamente consapevole del fatto che la sua sia una rivisitazione gelida e asettica del succitato sound, dunque ben lontana dai sudori latino-germanici dei vari “Alles Ist Gut” e derivati (anche se con “Alla Vi Dårar”, Celldöd partorisce una sorta di piccolo tributo ai Daf). Nulla di male, sia chiaro, però dopo tanti anni di esperienza nei circuiti elettronici alternativi, ci aspettavamo un motore a pieno regime.

19/05/2025

Tracklist

  1. Kör Över Dom
  2. Punx På Syra feat. Leroy Se Meurt
  3. Du Glömmer Så Lätt
  4. Relaterar
  5. Alla Vi Dårar
  6. Searching feat. Michael Zodorozny
  7. På Liv Och Död
  8. Djävulen I Dig
  9. Tills Alla Vägar Tar Slut
  10. Kvävd

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