Empereur - Eau Rouge

2025 (Icy Cold)
post-punk

Un tuffo nel rosso più accecante. Un colore che descrive al meglio la musica sanguigna e viscerale degli Empereur, band attiva da diversi anni ma giunta soltanto oggi all’esordio su lunga distanza. C’è da dire che in Belgio, recentemente, le proposte interessanti non mancano, a cominciare dai Whispering Sons. Tuttavia, nel caso qui in esame, l’approccio è teso a un recupero delle radici post-punk in una forma completamente nevrotica e pulsante, con lo sguardo rivolto anche ad alcune realtà provenienti dal lato opposto della Manica (primissimi Idles e affini). Un motivo per cui “Eau Rouge” si rivela un album dinamico, incendiario e al passo con i tempi.

Soltanto in due casi, i brani contenuti nel disco arrivano a tre minuti di durata: una botta di adrenalina e via con il pezzo successivo, fino alla ruvida conclusione di “Unisson”, l’epilogo che chiude perfettamente il cerchio. Ma torniamo indietro e facciamo ripartire le danze, perché “Eau Rouge” è un album che decolla senza un vero e proprio atterraggio. Una volta a bordo, non è facile scendere.
Se la chitarra di “Amor Fati” taglia come una lama affilata, con la title track (scelta come secondo singolo) si respira un crescendo sempre più travolgente. In mezzo, il basso che frusta dell’irresistibile “Trompe-L’Œil”, un brano dove gli Empereur si divertono a gettare benzina sul fuoco (nel refrain si scatena un inferno che attende soltanto di esplodere in sede live). Piace anche la scelta di cantare sia in inglese che in lingua madre, un diversivo che colloca il gruppo di Bruxelles all’interno di una dimensione internazionale comunque riconoscibile al primo ascolto (colpisce il francese impetuoso di “Fracture”, una perla per saltellare nel pogo più sfrenato).

Tra momenti tiratissimi (“Still Life”) e passaggi meno impegnativi (“Hanging Around”), troviamo anche qualcosa di più sofisticato: è il caso di “Electric”, dove le radici strumentali sembrano piantate nel fertile terreno di casa Gang Of Four. Resta il fatto che gli Empereur, pur attingendo spudoratamente dal passato, riescono comunque a guardarci in faccia nel presente, pompando a dismisura un sound per certi versi omologato al recente circuito (post)post-punk ma almeno libero di esprimersi con assoluta veemenza. Quando il caos crea dipendenza, perché tirarsi indietro?

28/02/2025

Tracklist

  1. Amor Fati
  2. Trompe-L'Œil
  3. Eau Rouge
  4. Still Life
  5. Electric
  6. Hanging Around
  7. Expectations
  8. Fracture
  9. Mania
  10. Unisson

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