“Ciao cari, sono sopravvissuto al fottuto tour Ue/Uk/Scandinavia... grazie a Dio siamo tornati a casa per un po' e dobbiamo pagare per il fottuto tour, quindi mandatemi un bacio, tesoro... non ce la faccio più nemmeno con questa merda... sentite questa... è una bomba e dovrebbe costare 150 dollari invece di 15 fottutissimi dollari. Venite a prenderla. Potrei non tenerla lì a lungo e MEGLIO CHE NESSUNO PENSI NEMMENO DI CONDIVIDERLA SUI SOCIAL... Non siete il mio editore. ok, giusto per chiarire le cose? Vi voglio tanto bene! Ora devo riposare... accidenti. Mi sto ancora decomprimendo. xox, wb”.
Se il concetto non fosse chiaro, William continua in un altro messaggio promozionale con toni meno accesi: “Ehi cari, non so nemmeno più come fare questa roba, ma ho appena pubblicato una fottutissima prima mondiale di 'The Last Symphony From San Francisco' all'inizio del (non) tour post-pandemico... comunque, è fottutamente fantastica e alla fine stavo lottando contro i loop del nastro per salvargli la vita! Quindi prendetela o sbrigatevi. Dovrebbe costare 150 dollari o forse 150.000,00 o forse 150 MILIONI di dollari per sentirla se non c'eravate, ma che cazzo, sono umile e tirchio e non ho un buon gestore finanziario, quindi prendete questa roba finché è fottutamente economica. E godetevela, ma non condividetela a meno che non siate a casa vostra con gli amici. Capito? Vi voglio bene, William”.
L’ennesima fatica del Titano Basinski è una sinfonia "disintegrata" di quasi sessanta minuti. Ancora una lotta contro la caducità dei nastri magnetici. Un magma sonoro che lentamente si avvolge su se stesso per poi svelare dimensioni inedite, come le stringhe nello spazio multi-dimensionale. Poco prima della boa degli otto minuti il suono cade nell’oblio prima di ritrovarsi a testa in giù da un’altra parte, in un’altra epoca, forse in un altro universo. Lo stordimento è alimentato dalla giostra che inzia a girare a metà brano, un ottovolante che segna un punto di non ritorno come nei capolavori di David Lynch.
Basinski è il Bianconiglio che mostra ad Alice la porta per un altro mondo. Il pifferaio magico che incanta le creature di questa realtà per portarle con sé altrove. Come Philip K. Dick è capace di immaginare luoghi e tempi fantastici che sembrano reali (e agghiaccianti).
08/05/2025