EUNOIA

EUNOIA

Una deragliante operazione psicologica

Nella sua breve ma intensa esperienza, il trio americano è riuscito a definire un imprendibile mix di mathcore, black-metal, "false-grind" e spirito avventuroso. Originari dell'Ohio, terra che diede i natali ad alcune delle formazioni più intelligenti della new wave, Logan Nichols, Bryce Aasen e Ian MacAdam definiscono la propria musica come una vera e propria "operazione psicologica"

di Francesco Nunziata

Terra profondamente segnata dalla rivoluzione industriale e patria di diverse e fondamentali compagini new wave (Pere Ubu, Devo, Dead Boys, Waitresses, giusto per fare qualche nome), l’Ohio non ha mai smesso di rappresentare un importante centro di diffusione di alcune delle sonorità più urticanti e oblique del rock. Provenienti da Cincinnati, la terza città più popolosa del cosiddetto "Buckeye State", dove “buckeye” indica la specie di ippocastano diffusa in quelle zone, gli EUNOIA sono in parte figli anche dello spirito avventuroso di quella indimenticabile stagione musicale esplosa intorno alla metà degli anni Settanta e, dopo la pubblicazione del loro primo disco sulla lunga distanza, hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per essere annoverati tra le sorprese di questo 2022.

 

Logan Nichols (chitarra, voce) e Ian MacAdam (batteria) incrociarono strumenti e passioni dopo essersi resi conto di avere lo stesso debole per The Number Twelve Looks Like You, band originaria di Rutherford, New Jersey, responsabile di un poderoso e versatile mathcore. “Era il 2017 - ricorda Nichols - io e Ian ci stavamo ubriacando e a un certo punto abbiamo cominciato a smanettare con lo stile di batteria di Jon Karel. Qualche giorno dopo, mentre eravamo in un bar e stavamo pensando di rintracciare un bassista per mettere su una band, ecco che è entrato Bryce Aasen: io indossavo una t-shirt con su impresso il numero 12 e tutto è andato come doveva andare".
Avvicinatosi alla musica fin dalla più tenera età e oggi impegnato in tante attività, perché con la musica è difficile portare la pagnotta a casa (“Per vivere faccio il barista, insegno yoga, lavoro in un negozio di alimentari libanese e, di tanto in tanto, faccio anche il corriere in bicicletta. Ho un intollerabile disturbo da deficit di attenzione/iperattività, quindi devo divertirmi!"), Nichols prese subito in mano le redini della band, che nel frattempo aveva deciso di battezzarsi EUNOIA, una parola di origine greca che indica il pensiero armonioso e ben ordinato, ma anche la capacità di trasmettere benevolenza ed empatia nei confronti degli altri.

Il primo frutto fu pronoidPronoid Ep (2018; 4 tracce, 12:43), in bilico tra affilatissime sfuriate noise-rock figlie dei Big Black (“Radar Disconnect”, “Egregore”), new wave sballata in quota Chrome (“Brandon From Craigslist”) e devastante garage-rock da fonderia (“Rats Off”).
“A quel tempo, io e Ian stavamo solo cercando di fare musica. Non avevamo alcuna direzione e, se ricordo bene, abbiamo deciso di aggiungere le voci, perché eravamo preoccupati che nessuno a Cincinnati si filasse una band strumentale d’impronta math. Era un disco di pure vibrazioni. Lavoravamo insieme in una pizzeria, ci sballavamo e facevamo molte escursioni insieme. A dirla tutta, all'inizio il nostro vero obiettivo era l'escursionismo più che la musica.”

paranoid_01L’Ep successivo, You’re Not Paranoid Enough (3 tracce, 12:05), vide la luce a fine 2019, lasciando spazio alla melodia ("Resignation Syndrome"), al grindcore ("Serpentine Dreams") e al torrido hard-psych strumentale di “Cursed Liquid”.
"Non sei abbastanza paranoico" ('You’re Not Paranoid Enough') è ciò che mi disse una volta uno spacciatore mentre stavo parlando dell'assassinio di JFK”, ricorda Nichols. “È stato con quell’Ep che abbiamo iniziato a capire cosa volevamo davvero fare. Penso ancora che 'Cursed Liquid' sia la migliore canzone che abbiamo mai fatto. Riguarda quel sarcofago che è stato scoperto nel 2018, quello in cui c’era quello strano liquido rosso che la gente chiese di incorporare in una bevanda energetica.”

Se c'è un album dell'anno o un film dell'anno, ci deve essere anche uno 'psyop' dell'anno. Questo è l'unico premio che ci interessa!

Ormai consapevoli delle proprie potenzialità, gli EUNOIA, presi contatti con la Nefarious Industries, cominciarono a lavorare al loro primo Lp. Uscito in edizione limitata (55 cassette e 100 Cd), Psyop Of The Year (2022; 8 tracce, 31:12) è uno di quei dischi che rinnova la fiducia nella capacità del rock di non accontentarsi delle solite, trite banalità. Sostanzialmente, la musica del trio si è ormai assestata intorno a un viscerale e magnetico blackened mathcore, un sound che, pur sposando le geometrie del math-rock, la furia del post-hardcore e la frenesia maniacale del black-metal, non disdegna di guardare con sincera ammirazione anche alle caotiche e mutanti trame dei Brainiac, che Nichols considera come "la migliore band mai partorita dall'Ohio".
L'idea principe degli EUNOIA è quella di non porsi limiti, per cui se in qualche passaggio di Psyop Of The Year vi sembrerà di riconoscere anche tracce di grindcore, sappiate che gli EUNOIA usano ironicamente anche la formula false grind per definire uno degli ingredienti del proprio suono: “Per noi si tratta di una presa in giro dei puristi della musica, ma è anche più di questo. Molte volte le band più sperimentali vengono etichettare come 'false x', solo perché non si stanno adattando ai rigidi limiti di un determinato genere. Quando stavamo ancora cercando di capire che tipo di musica fosse la nostra, ci è venuto spontaneo dire 'false grind', perché è quello che dicevano i The Heads Are Zeros.”


eunoia_psyop_of_the_yearDefinita “un’operazione psicologica” per "indottrinare i giovani, sopprimere il libero pensiero e trasmettere tattiche di controllo sui loro pari", l’esperienza sonora di Psyop Of The Year (disco i cui testi, scritti da Nichols in collaborazione con il batterista MacAdam, sono incentrati “sulle bugie propagate dal governo degli Stati Uniti, le tattiche di oppressione e le gravi ingiustizie”) rappresenta la raggiunta maturità da parte degli EUNOIA, che in questi solchi suonano quantomai affiatati, ispirati e decisi a non concedere nulla alle ragioni dell’ovvio. Ad aprire le danze è la foga radioattiva di “A Snide Remark From The Invisible Hand”, con la batteria che macina un ritmo indiavolato, mentre la chitarra stride metallica e piena di eco rabbiosa, facendo pensare a uno Steve Albini particolarmente irrequieto e sul punto di evocare l’anima di Bruce Anderson degli Mx-80 Sound, i leggendari alfieri della scena new wave di Bloomington, proprio la cittadina dello stato dell'Indiana dove gli EUNOIA hanno registrato queste tracce, prima che Colin Marston missasse e masterizzasse il tutto nei newyorkesi Thousand Caves.
L’effetto di questa musica è dirompente e liberatorio, come quello prodotto dalla successiva “Mozambique Drill”, che s’abbatte sull’ascoltatore con matematica consapevolezza, pur essendo abitata dallo spirito del fuoco e della distruzione.
Gli EUNOIA combattono la propria guerra psicologica (“psyop” è abbreviazione di “psychological operation") contro l’ottusa ripetizione dei cliché. “Black Highlighter” vive del contrasto perenne tra brutalità e tensione raziocinante, facendo venire in mente, nei momenti più rigorosamente convulsi, anche gli indimenticabili, ancorché misconosciuti, Phantom Tollbooth. Ma il capolavoro, o almeno il brano più emozionante del disco, è “Introspection: A Different Kind Of Weighted Blanket”, tra cantilene disilluse che “ti ricordi i Bitch Magnet, la loro malinconia dolente e in posa astratta?”, esplosioni furibonde e macchinazioni black-metal a disseminare apocalissi private, perché il dolore è uno stagno che ribolle dentro gli anfratti più nascosti del cuore.

Cover me in
incomplete
words
never
mean

 

hundreds of lots
structureless
obsolete

 

overlooked
growth only
inches deep

 

dismiss
progress
oversee

 

introspection is a
blanket

Altro colpo di grande effetto, “Leather Lollipop” dapprima mescola cow-punk al ralenti con stalattiti di fuoco, e poi s’incammina lungo il sentiero di un rumorosissimo connubio di psichedelia e post-punk, preludio a un minimalistico trionfo di chitarra.

nicholsCon la sua sei corde, Nichols sa essere frastornante, dissonante (certi momenti di Psyop Of The Year fanno venire in mente anche i Sonic Youth), ma anche lirico ed evocativo, come accade, ad esempio, nella toccante parte introduttiva della summenzionata "Introspection: A Different Kind Of Weighted Blanket": “Come chitarrista mi ispiro molto alle performance più stridenti e rumorose, tipo quelle di Birthday Party, Big Black e cose del genere. Tuttavia, sono cresciuto ascoltando anche Neil Diamond e i Modest Mouse. Il mio chitarrista preferito è, però, Richie Havens: potresti studiare il suo stile per anni!”.
Gli esempi più nitidi del loro blackened mathcore gli EUNOIA li offrono, invece, in “My Roommate Got Psy-Op’d” e “How to Watch Pro Football”, ma se il primo brano è più innamorato della matematica, il secondo garantisce più spazio di manovra all’avvoltoio black-metal.
In coda, il clima isterico, al limite del grindcore, di "'Saddam Never Worked for the CIA' and Other Lies Your Father Told You” si scioglie in una fumigante coda heavy-psych.

Poco dopo aver pubblicato il loro primo disco sulla lunga distanza, gli EUNOIA hanno maturato la decisione di mettere fine alla loro avventura. “Purtroppo, non ci sarà mai un altro album degli Eunoia - mi confessa Nichols - In ogni caso, io e Bryce Aasen abbiamo già avviato un nuovo progetto, si chiama Tina Fey e coinvolge anche Sean Worthington, che è un batterista davvero eccezionale. L’anno prossimo, sempre per la Nefarious Industries, uscirà uno split-album condiviso con i Louise, che suonano hardcore".
A questo punto, non resta che tenere le antenne ben dritte, perché questi ragazzi potrebbero riservarci altre belle sorprese.

EUNOIA

Discografia

Pronoid Ep(autoprodotto, 2018)

You're Not Paranoid Enough(autoprodotto, 2019)

Psyop Of The Year(Nefarious Industries, 2022)

Pietra miliare
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