Una processione inquietante di druidi, sacerdoti, predicatori folli, streghe e sciamani nella nuova puntata di Rock in Onda, il programma condotto da Claudio Fabretti tutti i martedì dalle 23 alle 01 (e in replica il venerdì dalle 13 alle 15) sulle web-frequenze di Radio Città Aperta (www.radiocittaperta.it).
Il fascino del cerimoniale, della liturgia e del rito pagano al tempo del rock: dai raga di Velvet Underground, Doors e Stooges alle litanie sepolcrali di Nico e Bauhaus, dalle eresie di Cave, Swans e Galas all'estasi spirituale di Jarboe e Dead Can Dance, dal neopaganesimo di Cope, Waterboys e Virgin Prunes ai salmi da muezzin di PIL e CCCP, fino alle "processioni" nelle tenebre di Savage Republic, Black Heart Procession e Sunn O))).
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All the young druids - Liturgie dal tempio del rock
Un idillio fecondo, quello tra il rock e le forme sempre misteriose e inquietanti del "cerimoniale", della liturgia, del rituale, che spesso si fa blasfemo, pagano, se non demoniaco. Una lunga sequela di druidi, sciamani, sacerdoti, sacerdotesse e predicatori folli ha percorso i decenni, aggiornando il concetto, dai primi raga degli anni 60 fino alle recenti varianti drone-doom-metal dei Sunn O))). Il principio ispiratore, però, è sempre lo stesso: il fascino misterioso (e morboso) di un connubio solo in parte innaturale. Perché il rock possiede in sé i germi del rituale, della celebrazione, del culto esoterico. Se n'erano accorti i pionieri Velvet Underground, Doors e Stooges, cerimonieri di sfibranti raga oscillanti tra perdizione sessuale e messa nera, ma anche sacerdotesse sepolcrali come Nico, Patti Smith, Siouxsie e Jarboe. La saldatura con la stagione del gothic (Sisters Of Mercy, Bauhaus, PIL, Dead Can Dance, Virgin Prunes), del neo-folk (Death in June) e dell'industrial (dai Coil ai Savage Republic) ha segnato un'altra stagione di brillanti esperimenti, determinando l'evoluzione verso nuovi canoni, contaminati dall'elettronica, dall'alienazione urbana e da spunti etno-tribali esotici.
Ma anche i cantautori hanno saputo cogliere i semi fertili di questo formato mutante e mesmerico, adattandolo alle loro pulsioni blasfeme/catartiche (Nick Cave, Diamanda Galas, Scott Walker, Michael Gira) alle fascinazioni stregonesche (Kate Bush) oppure a un neopaganesimo dal respiro universale (Mike Scott, Julian Cope, Gavin Friday).
Il risultato sono alcuni degli episodi più palpitanti e suggestivi della storia del rock, che abbiamo voluto raccogliere in questa puntata, intitolata "All the young druids", in omaggio al celebre brano del Duca Bianco Bowie, convitato di pietra in questo consesso di magici cerimonieri del rock.
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