Li Jianhong

While my guitar gently screams

intervista di Francesco Nunziata

Decido di contattare Li Jianhong attraverso la sua pagina Facebook. Mi risponde dopo qualche giorno, dicendosi disponibile a concedermi un'intervista. Durante la lunga chiacchierata telematica, Li si dimostra sempre gentile e desiderosi di spiegare le ragioni che, da qualche anno, lo spingono a imbracciare la chitarra, nel tentativo di trasformare la sua interiorità in un flusso magmatico e sfavillante di suoni e di rumori...

Sei attivo (o lo sei stato) in diversi progetti: D!O!D!O!D!, Second Skin, VagusNerve.
Con i Second Skin ho avuto a che fare molto tempo fa e non credo siano si trattasse di un progetto molto maturo.  I D!O!D!O!D!, invece, restano una delle mie band preferite. Purtroppo, però, dopo aver pubblicato il primo disco [“Ghost Temple” del 2005; ndr], il batterista Huang Jin ritornò nella sua città natale e si unì a una rock band locale. E’ veramente un peccato che abbia abbandonato il modo di suonare con cui si era espresso durante l’esperienza dei D!O!D!O!D!. Questo è accaduto proprio perché quel progetto non esiste più. VagusNerve, invece, è una band cosmico-psichedelica che ho messo su con VAVABOND. Entrambi siamo fan dei film di fantascienza e di cose misteriose come quelle che riguardano l’universo e gli antichi alieni. Ci piace, inoltre, la vecchia musica psichedelica, come quella degli Hawkwind, di Klaus Schulze e dei Guru Guru. Per dare fondo a queste nostre passioni, decidemmo di unire le forze e mettere su una band. Avremmo voluto che diventasse un affare più rock’n’roll, ma non riuscimmo a trovare un bassista e un batterista, così decidemmo di dedicarci ad una sintesi di musica cosmica e psichedelia. Quando proviamo e quando suoniamo dal vivo, immaginiamo sempre di trovarci in un’enorme navicella spaziale che sta attraversando l’oscurità dell’universo. Un po’ come accade in alcune scene del film “Aliens”.

Sbaglio o hai anche suonato nei Tomeclub?
Sì. Con i miei amici fondammo questa band quando abitavo ancora a Hangzhou all’inizio dello scorso decennio. Si trattava di una specie di organizzazione artistica, dedita non solo alla musica ma anche alla poesia, alla narrativa, alla video art e molte altre cose ancora. Dopo un paio di esibizioni, poco alla volta l’esperienza andò arenandosi.

Per non parlare, poi, dei Pisces Iscariots...
Prima del “2pi Festival” del 2004, io, Yao Dajun e Yanjun scoprimmo che eravamo nati tutti sotto il segno dei Pesci, così pensammo di fondare una band per suonare in quel festival. Non facemmo comunque concerti regolari. In seguito ad una performance al Mini Midi Festival, nel 2006, decidemmo di scioglierci.

li_jianhong_01Sei il fondatore dell’etichetta 2pi Records. Vuoi parlarcene?
All’inizio, la mia intenzione era quella di fondare la 2pi Records per avere la possibilità di pubblicare la mia musica e quella dei miei amici. All’inizio del nuovo millennio, non c’erano etichette disposte a pubblicare la nostra musica e nemmeno adesso, a dirla tutta. Così, per dimostrare che avevamo prodotto qualcosa di diverso qui in Cina, io e i miei amici mettemmo su questa etichetta molto primitiva, che si dimostrò essere, durante quel periodo, molto significativa per la scena cui facevamo riferimento e per la nostra stessa esistenza in quanto musicisti. In seguito, curammo, per cinque anni, anche un festival, invitando musicisti già attivi o ancora alle prime armi, band che suonavano noise o musica sperimentale.

Di certo, le etichette discografiche hanno risentito molto dei diversi sviluppi della tecnologia del peer-to-peer. Qual è la tua opinione al riguardo?
Ho sempre sognato di avere una grande etichetta, ma è molto difficile. Oggi come oggi, in Cina ci sono poche persone che continuano a comprare dischi. Molte, invece, scelgono di scaricarli o di ascoltarli direttamente online. Ci sono ancora piccoli negozi di cassette ed è sempre più costoso produrre cd.

I tuoi dischi mostrano sicuramente approcci differenti alla materia musicale: Improvvisazioni “fratturate” di matrice Bailey-iana (penso a “Drama Script”), un mix di elettroacustica, drone e musica concreta (mi viene in mente "Flowing, Randomized Screen" su “RTV-702”), colossali jam di free psychedelic-noise (per esempio, come quelle di alcune sezioni di “Sang Sheng Shi” o “1969”), monumentali dilatazioni di drone-music cosmica (come non pensare all’eccellente “Classic Of The Seas”?) e, da ultimo, le “environment improvisations” del box pubblicato nel 2011 dalla CFI Records. E’ possibile, in ogni caso, rintracciare una forza guida tra i meandri della tua musica?
Sì, è vero quello che dici: la mia musica ha diverse sfaccettature, anche se, a conti fatti, ognuna di esse è collegata a tutte le altre, soprattutto nell’organizzare la struttura delle espressioni dell’emozione. Ogni mio lavoro è contrassegnato da un certo grado di “temporalità” e, quindi, è necessariamente irripetibile. L’unica forza guida della mia musica è l’onestà con me stesso. Faccio solo la musica che mi piace fare. Sin dall’inizio ho sempre agito in questo modo e sicuramente non mentirei mai a me stesso. Non continuerò a suonare musica psichedelica per chitarra o a praticare la free-improvisation solo perché piace o non piace al pubblico. Ogni momento della mia vita mi fornisce sentimenti e interpretazioni diverse. Sto solo esprimendo me stesso e il mio pensiero in periodi diversi e con competenze e forme diverse. Questo, per dire, è uno dei motivi per cui difficilmente ascolto i miei dischi una volta che li ho pubblicati. Penso sempre che rappresentino già il “passato”.

Per quanto mi riguarda, “Sang Sheng Shi” è sicuramente il tuo capolavoro. Un grande affresco capace di mescolare i trip elettrici di Jimi Hendrix, l’immaginazione visionaria dei “corrieri cosmici” tedeschi (Klaus Schulze, Tangerine Dream etc.) e i deliri rumoristi della leggenda giapponese, Les Rallizes Dénudés. Cosa si nasconde dietro la genesi di questo lavoro?
I musicisti che hai menzionato sono tra i miei preferiti di sempre. Ma certo non ci ho pensato molto quando ho registrato il disco. Durante quella fase, infatti, tutto era piuttosto triste. Forse perché non mi sentivo bene in quei giorni. Un momento pieno di difficoltà, in cui avevo ben poco da fare. Poi, decisi che forse avrei potuto provare a fare una lunga registrazione. E così fu. Fu quella un’estate molto calda. Ho portato a termine la registrazione senza alcuna sosta, chiuso in una piccola stanza senza un condizionatore o un ventilatore. Poi ho avuto un colpo di calore. In seguito, quando ho ascoltato la registrazione mi sono sentito veramente eccitato. Era come tornare indietro dalla morte e da diversi post-vita...  Quel disco ha un grande senso della narrazione e il tutto è diviso in varie scene. Così l’ho chiamato “San Sheng Shi”, perché mi sono ricordato di una storia tradizionale cinese sulla vita dopo la morte. Dopo, però, non l’ho più ascoltato per anni.

Mi piace molo anche il più recente “1969”, uscito su Buh Records…
E’ un’etichetta peruviana. Il titolare dell’etichetta mi contattò via mail, chiedendomi se fossi interessato a pubblicare un album con la sua etichetta. Mi piace molto il Perù, soprattutto a causa del Machu Picchu e della civiltà Inca. “Figo!”, ho pensato. Così, ho accettato. Non è un album completo. C’era un altro brano che non è stato incluso, a causa del limite imposto di 40 minuti. Prima o poi, vorrei ripubblicarlo con tutte e tre le tracce.

lijianhongUltimamente, ho avuto modo di ascoltare e recensire anche “Classic of the Mountains and Seas”, un altro disco bellissimo.
Grazie per la recensione. Sì, penso che la mia chitarra psichedelica sia davvero cosmica. Quel suono non è costruito con “looped beats” e melodie che fanno addormentare gli ascoltatori ma è basato su un viaggio solitario dell’io interiore. Questa tendenza introspettiva è sempre presente nei miei progetti solisti e nella musica dei VagusNerve. Mentre stavo completando le registrazioni di “Classic Of The Mountains”, continuavo ad immaginare di essere in un sogno, a guardare dall’alto verso il basso queste montagne oscure. A proposito, devo raccontarti ancora un piccolo aneddoto: alla P.S.F. ho consegnato due tracce senza fare alcun mastering, perché pensavo che loro fossero più professionali di me. Ma ho dimenticato di dirglielo chiaramente, così loro non hanno fatto altro che pubblicare direttamente le tracce così come io gliele avevo passate. Insomma, è stato tutto molto cool!

Ma come è nata l’intesa con la P.S.F.?
Hanno mostrato interesse per la mia musica dopo aver ascoltato il mio primo disco solista [“Talking Freely Before the Beginning”, del 2003; ndr]. In seguito, hanno allestito per me un tour tra Tokyo ed Osaka e hanno anche ripubblicato “Ghost Temple” dei D!O!D!O!D!. Infine, hanno pubblicato "Classics Of Mountains And Seas".

Recentemente, hai collaborato con i Caligine...
Non ho ancora ascoltato il disco. E’ stato registrato dal vivo mentre improvvisavamo in un bar dove stavo lavorando in quel periodo. Per quanto mi riguarda, potrebbe essere un disco non proprio riuscito…

Zbigniew Karkowski ebbe a definirti come “il miglior musicista noise cinese”… Sei d’accordo con lui?
E’ stato tanto tempo fa. E penso che in ambito noise, qui in Cina, Torturing Nurse e Nojj siano più bravi di me…

Ma quando è iniziata la tua avventura di musicista?
E’ stato all’incirca nella seconda metà degli anni Novanta. Dopo l’inizio del nuovo millennio, ho poco alla volta avviato i miei progetti personali, sia quelli musicali sia quelli legati alla performance.

Cos’è che maggiormente ti ha influenzato durante la tua carriera?
La più grande influenza è stata sicuramente quella della tradizionale cultura cinese

Puoi essere più preciso?
Certe influenze sono strettamente correlate all’ambiente in cui vivo. Esse sono sottili e impercettibili, invece di essere manifeste. E non influenzano soltanto la creazione della musica, ma anche tutti gli aspetti della mia vita. Amo leggere storie di fantasmi, fiabe e racconti che narrano di come alcuni uomini divennero gli Dei dell’antica Cina. E’ una passione che è ancora viva in me. Sono storie piene di fantasia, anche se tristi e oscure e qualche volta finanche molto psichedeliche. Per un certo periodo di tempo, ho avuto anche molta nostalgia per lo stile di vita degli antichi eremiti cinesi. Penso che certe immagini si riflettano anche nella mia musica, come ad esempio in “Sang Sheng Shi”, in "Classics Of Mountains And Seas" e anche nella serie delle “environment improvisations”. Molti anni fa, quando ho iniziato a fare musica sperimentale, ho letto alcune parole in un libro chiamato “The Book Of Music”. Dicevano che la musica scaturisce dal cuore delle persone e questo, allora, mi colpì tantissimo. Insomma: tutta la musica giunge dalla più profonda interiorità degli uomini, a rappresentare il riflesso interiore del mondo esteriore. La musica è emozione: un concetto che mi ha offerto una chiara direzione per giudicare la musica sperimentale e per esprimere me stesso attraverso di essa. Non riuscirò mai ad essere “tecnico” con la mia musica. Questa attitudine molto tollerante mi sembra molto appropriata per il mio modo di essere. “The Book Of Music” è un libro sull’antica estetica cinese, nel quale viene definito il rapporto tra musica, dimensione umana e ambiente; viene, ovviamente, anche affrontata la definizione del concetto di “musica”. Anche se a volte sono stato attratto dalla musica occidentale e da alcune nuove forme sonore, il mio unico e solo obiettivo è quello di esprimere le mie emozioni completamente e precisamente attraverso la musica che scaturisce dalla mia interiorità. Naturalmente, tali influenze non sono limitate all'estetica tradizionale cinese. Infatti, anche lo Zen, la credenza negli spiriti, alcune misteriose culture popolari, lo stile di vita e gli atteggiamenti dei miei genitori hanno avuto il loro peso nello sviluppo delle mie idee musicali. Anche se in larga parte messe da parte dai recenti sviluppi della cultura cinese, alcune tradizioni incidono sempre sulle mie riflessioni e sul rapporto che cerco di intrattenere con l’essenza delle cose.

Che tipo di chitarre, pedali e amplificatori usi e perché?
Le chitarre che uso ora sono per lo più quelle semi-cave o cave con fori F, come Ibanez 2630, ES-125 e la ES-330 della Gibson. Riescono a soddisfare le mie aspettative a tutti i livelli. Ad esempio, la ES-135 è relativamente leggera e il suo pick-up p90 può produrre proprio il rumore e il feedback di cui ho bisogno. Nella registrazione all'aperto o in quella durante le performance dal vivo, posso utilizzare i suoni originali senza alcuna manipolazione. In “Mind Fiber” e in alcune delle mie “environment improvisation” uso sempre i suoni originali senza amplificatori.
Per quanto riguarda i pedali per gli effetti, uso tutti i tipi di fuzz e di wha-wha. Quanto ai pedali Fuzz, utilizzo spesso FuzzFace e Fulltone 69, mentre per il wha-wha ormai uso sempre Ibanez WH10.

Se dovessi dare una definizione della tua musica, diresti che…
La mia musica è un sussidio per la mia vita.

li_jianhong_inlayLa tua musica ha un valore spirituale o filosofico?
Ad essere onesto, non ho mai davvero affrontato questioni come queste. Così, non posso darti una risposta veloce e precisa. Non sono un musicista accademico.Ma sono sicuro di una cosa: quella di essere sempre alla ricerca di una forma che possa riuscire a esprimere pienamente il mio umore in maniera chiara e accurata. Nel modo più intimo e chiaro. Dovrebbe essere chiaro e diretto come uno specchio sotto la luce del sole.

Parliamo un po’ della scena musicale cinese, che per noi occidentali è ancora piuttosto sconosciuta. E, già che ci sei, puoi anche consigliarci qualcosa da ascoltare?
La nuova scena musicale cinese sta attraversando un periodo di sviluppo abbastanza normale, per cui non è troppo eccitante ma nemmeno troppo depressa. Ci sono eventi interessanti, come il Miji Concert curato da Yan Jun (con roba d’avanguardia e di free-improvisation), il NOIShanghai (dedicato al noise), guidato dai Torturing Nurse, Sheng Dong Ji Xi (basato sulla free-improvisation il jazz e l’arte che cerca di abbattere tutte le barriere) e il RESO (anch’esso dedicato alla free-improvisation), curato da Maimai. Ci sono alcune nuovi fenomeni in forte espansione, come Zooming nNght e System Error. Tutte queste esperienze mostrano le inclinazioni e le capacità di musicisti con prospettive anche molto diverse tra di loro. Se siete interessati, potete iniziare a scavare…

Quali sono i dischi che hai ascoltato di più negli ultimi tempi?
Direi:
Pandit Hariprasad Chaurasi
a – “An Audience With…”
MEV&AMM – “Apogee”
Nikhil Banerjee – “Rage Sudha Rasa”
ONJT+ -“Lonely Woman”
Silver Convention – “Save Me”
AA.VV.  - “Amplify 2002”
AA.VV. –“Ghayal Masterpieces”
Aoki Takamasa – “RV8”
Burning Tree – “The Lammergyer”
Raoul Björkenheim -“Apocalypso”

Conosci il rock italiano?
Non lo conosco molto bene. Ho solo ascoltato un po’ di rock progressivo degli anni 70, come Il Balletto di Bronzo, Le Orme etc.

So che dovevi fare salto in Italia a ottobre. Come è andata a finire?
E’ un vero peccato che la nostra domanda di visto sia stata rifiutata dall’ambasciata tedesca. Avevamo pensato di far visita a dei nostri amici e loro ci avevano consigliato di richiedere un visto turistico. Dovremmo imparare a mentire, qualche volta. Avevamo in programma di visitare alcune città in Germania, Polonia, Slovenia, Austria, Ungheria e Italia. Comunque, grazie a tutti gli amici che ci avevano aiutati ad organizzare il tour. Torneremo l'anno prossimo.

Dai, prima di chiudere, raccomandaci qualche disco cinese!
Ho sempre e solo raccomandato, molto caldamente, il box “A Collection Of Music Played On The Guqin”. E’ il mio preferito di sempre. E’ la più grande registrazione esistente di classici cinesi. Anche tutti i dischi solisti di questi maestri del “guqin” (tradizionale strumento musicale cinese a corda) inclusi in questo box sono altamente raccomandati. 

Discografia

CD, CD-R
Talking Freely Before the Beginning (2003, 2Pi Records)6
RTV_702 (2004, 2Pi Records)6
Drama Script (2005, 2Pi Records)6
A Brief History of Time (2006, Post Concrete)5
Currents Disturb Moods (2006)
Dirty Eye (2006)5
Bird (2007, 2Pi Records)6
Sang Sheng Shi (2008, Archive)8,5
Lovers With Cloisonné Bracelet (2009, Tipped Bowler)6,5
Classic of the Mountains and Seas (PSF, 2009)7,5
Environment Improvisation (2010, CFI Records - 3xCd)6
1969 (2012, Buh Records)7
此刻,如同活人(2016, Modern Skies)
Lonely Lodger(2017, Concrete)5
院子里的回授 Feedback In The Courtyard(2021, C.F.I. Records)
COLLABORAZIONI, SPLIT
Live (2004, Sub Jam - con The Other Two Comrades e Yan Jun)
Live In Nanjing (2006, 2Pi Records - con Li Tieqiao, Huang Jin e Ji Mu)
See You New World (2007, 2Pi Records - con Itta e Marqido)5
4 Way Split (2011, Fuzztape - con Torturing Nurse, Orgasm Denial e Mei Zhiyong)
Bleeding Universe (2012, Red Venice Records - con Ana Venus)5,5
Shiyun/Yuxuan (2013, Nothing Out There - 2xCd; con Caligine e Zhu Xiaolong)6
巴黎現場 Live in Paris (2015 - conWEI Wei & WANG Ziheng & LI Qing)
歲寒三友 Les trois amis de l'hiver(2023, WV Sorcerer Productions)7
SECOND SKIN
My Revolt (2003, 2Pi Records)
Pisces Iscariots
Live At 2pi Festival 2004 (2004, Kwanyin Records)5
D!O!D!O!D!
Ghost Temple (2005, 2Pi Records)6
VagusNerve
Lo Pan (2009, Utech Records)6,5
Go Back To The Sirius (2012, Utech Records)6
Pietra miliare
Consigliato da OR

Li Jianhong su Ondarock

Vai alla scheda artista

Li Jianhong sul web

Facebook
China Free Music Page