You are now about to witness the strength of street knowledge
(dall’introduzione di Straight Outta Compton)
Cosa unisce Snoop Dogg e Kendrick Lamar, Eminem e Anderson .Paak? Frequentano tutti lo stesso dottore, Andre Romell Young. Non parliamo di un luminare apprezzato dalle celebrità del mondo della musica. Nato a Compton, a sud di Los Angeles, nel 1965, l’uomo che è diventato famoso come Dr. Dre deve il middle name al gruppo r’n’b del padre. Il nome d’arte nasce così: l’iconico doctor deriva dalla passione per la pallacanestro e per Julius "Doctor J." Erving, mentre Dre è semplicemente l’abbreviazione di Andre.
Figura centrale per il gangsta-rap, e per tutto l’hip-hop, Dr. Dre ha avuto un ruolo importante tra metà degli anni Ottanta e l’inizio del terzo millennio, contribuendo in modo significativo alla carriera di tanti altri artisti e pubblicando a suo nome almeno un album epocale, The Chronic (1992). La sua attività musicale si estende anche all'industria musicale in senso più ampio: dalla co-fondazione della Death Row al brand di cuffie e casse Beats.
Ripercorriamo la multiforme carriera del dottore più famoso di Compton, serio candidato al titolo di produttore più influente della storia dell'hip-hop.
Dalle strade di Compton: World Class Wreckin' Cru e N.W.A.
Già ai tempi della high school Dr. Dre è costretto a difendersi dalla violenza delle gang, mentre la famiglia si trasferisce frequentemente. La scuola non dà grandi soddisfazioni, così punta tutto sulla musica e sulle feste. Ispirato dai primi deejay e in particolare da Grandmaster Flash, inizia a frequentare un locale, l'Eve After Dark e conosce Antoine "Dj Yella" Carraby, col quale produce dei demo.
Concrete Roots (1994) riassume questo periodo iniziale, derivativo dello stile dei pionieri, dal succitato Grandmaster Flash ad Afrika Bambaataa. La divertente “No More Lies”, tra chitarre elettriche e lo scat di Michel'le è il brano più ricordevole.
La componente electro, preponderante in questa primissima fase, è centrale anche negli World Class Wreckin' Cru, nati proprio all'Eve After Dark e primo progetto di successo che vede la partecipazione di Dr. Dre. Una serie di singoli, specialmente “Juice” e “Surgery” (entrambi del 1985), e l’esordio World Class (1985) certificano un successo underground che prosegue con “House Calls” e soprattutto "Turn Off The Lights" con Michel’le (entrambi del 1987).
Il secondo album, Rapped In Romance (1986), è pubblicato dalla Epic, un’etichetta potentissima negli anni Ottanta. L’estetica della World Class Wreckin' Cru, legata alla disco-music, non potrebbe essere più distante dal muscolare machismo che attende Dr. Dre nel futuro: vederlo truccato e vestito di tutto punto in copertina, sulla scia di Michael Jackson e Prince, può essere disorientante per chi lo ha conosciuto solo come uno degli N.W.A..
I brani, spesso di durata generosa, spingono su ritmi ballabili e arrangiamenti elettronici invecchiati parecchio male. Le ingenuità melodiche, i testi ammiccanti e gli incitamenti entusiasti sono al massimo una curiosità per chi voglia capire da dove arrivi Dr. Dre, visto che poco o nulla di questa esperienza merita attenzione per altri motivi.
In questo periodo Dr. Dre conosce anche Eric "Eazy-E" Wright e Ice Cube (che funge da ghostwriter per il singolo “House Calls/Cabbage Patch” del 1987). Proprio Eazy-E paga la cauzione per farlo uscire di prigione in cambio di una produzione per la neonata Ruthless. "Boyz-N-The-Hood" (1987) non è solo il singolo di debutto di Eazy-E ma anche l’inizio di questa collaborazione, estesa poi all’intero esordio “Eazy-Duz-It”, che arriverà solo nel 1988: l’unico album in vita di Eazy-E come solista prima della morte nel 1995, per Aids.
Nell’album è già maturata significativamente la capacità di Dr. Dre di costruire beat più personali ed elaborati, fondamentali per la definizione del gangsta-rap.
I testi espliciti di "Still Talkin'" sono a cavallo di un ritmo scheletrico affollato di scratch e sample, ma il modello dominante è quello di una essenziale struttura funk ("2 Hard Mutha's", "Eazy-Duz-It", “No More ?’s”).
Per quanto Eazy-E sia uno dei padrini del gangsta-rap, “Eazy-Duz-It”, né tantomeno il successivo “Str8 Off Tha Streetz Of Muthaphukkin Compton” (1996, postumo) non sono capolavori del genere. Nonostante tutto, sono successi commerciali: in totale superano quota 2 milioni e mezzo di copie nei soli Stati Uniti. Esiste, tuttavia, un brano che entra di diritto nella storia del gangsta-rap, ed è la risposta che Eazy-E confeziona per Dr. Dre con “Real Muthaphuckkin G’s”, contenuta nel secondo Ep della carriera, “It's On (Dr. Dre) 187um Killa” (1993). Come mai i due arrivino a dirsi cose spiacevoli a mezzo di canzoni, però, è tutta un’altra storia, che racconteremo a tempo debito.
Gli N.W.A, sigla per Niggaz Wit Attitudes, nascono proprio da un’idea di Eazy-E e inizialmente si configurano come un duo di quest’ultimo e Dr. Dre. Con l’aggiunta del produttore Arabian Prince e soprattutto del rapper Ice Cube la formazione può dirsi praticamente completata, ma Dr. Dre coinvolge anche l’amico Dj Yella della World Class Wreckin’ Cru. La compilation N.W.A. And The Posse è un’operazione commerciale della prima etichetta, la Macola, ma il capolavoro Straight Outta Compton (1988, si sono aggiunti anche Mc Ren e The D.O.C.) rende gli N.W.A uno dei gruppi hip-hop più influenti e controversi di tutti i tempi.
Se New York è la culla del genere, e là vede i suoi pionieri, gli N.W.A impongono all’attenzione nazionale il nuovo sound della costa del Pacifico, sulla scia di quanto iniziato dall’epocale singolo “6 In The Mornin’” di Ice-T, che risale al 1986 ed è probabilmente il primo brano del gangsta-rap, etichetta sotto la quale confluisce il nuovo stile.
Il racconto della vita nelle strade di Los Angeles, reso violentemente intenso da una narrazione che esalta gli aspetti più truculenti, immorali e illegali, è al centro di questa rivoluzione in seno all’hip-hop statunitense: tra il divertimento electro di “Planet Rock” (1982) e gli attacchi diretti alle autorità e alla morale comune di Straight Outta Compton passa un cambio di paradigma che riverbererà anche sulla costa atlantica.
Prodotto dal trio Dr. Dre, DJ Yella e Arabian Prince, è un album che usa relativamente pochi elementi per ottenere un sound puntuto e aggressivo, in cui il funk si unisce alla drum machine, una Roland TR-808, per essere decorato di scratch e sample. Già in questa fase, come nel resto della propria carriera, Dr. Dre utilizzerà spesso strumenti dal vivo al posto del campionamento per le sue produzioni. Ice Cube e Mc Ren scrivono i fondamentali testi, anche quando a rappare sono Eazy-E e Dr. Dre.
L’eccezionalità di questo album d’esordio è ben riassunta dal terzetto d’apertura, una sequenza di classici che si rafforzano l’un l’altro: l’inno identitario "Straight Outta Compton", l’attacco frontale al potere di "Fuck Tha Police" e il manifesto dell’estetica "Gangsta Gangsta". Per quanto i brani in scaletta riescano a dare spazio ai singoli componenti, con “Express Yourself” di Dr. Dre, scelta come terza hit da estrarre dall’album, la potenza dell’album è una conseguenza di questa apertura bruciante e rivoluzionaria.
A emergere su tutti gli altri, comunque, è soprattutto Ice Cube, come rapper e come scrittore di un realismo criminale inedito, mai portato agli ascoltatori con tanta rabbia e intensità.
Nonostante le accuse ai contenuti dei brani, e l’arrivo di una celebre lettera intimidatoria dell’Fbi (o forse anche per questo), Straight Outta Compton si rivela un autentico successo commerciale, che nel tempo ottiene il triplo platino in patria e un ulteriore platino nel Regno Unito. È l’album rap preferito del comico Chris Rock e di Sinéad O'Connor, il primo cinque stelle rap del magazine Rolling Stone e uno dei 100 migliori album secondo la Bibbia dell’hip-hop The Source.
Nel 1988 Dr. Dre produce l'esordio del gruppo electro-hip-hop J. J. Fad "Supersonic" insieme a Dj Yella e Arabian Prince. Si tratta di un leggerissimo album party oriented che col senno di poi suona inevitabilmente ottantiano.
Nel 1989 Dr. Dre produce per intero anche l’esordio della cantante r'n'b Michel’le, l’omonimo “Michel’le”. I due si conoscono da quando lei aveva 16 anni (e lui 22) e hanno già collaborato per “Turn Off The Lights” nel 1987. Iniziano una relazione tormentata, che porta a un figlio ma anche a gravi casi di violenza domestica, con Dr. Dre che arriva a spararle e che spesso la malmena. La vicenda contribuirà a distruggere psicologicamente Michel’le, che finirà anche in riabilitazione. Dr. Dre si scuserà per queste vicende solo nel 2015, in modo neanche troppo convincente.
Musicalmente, “Michel’le” rimane un interessante album r'n'b con contaminazioni electro, con una spassosa "No More Lies" (che abbiamo già citato) ad aprire le danze con un synth-funk con telefonate e persino un assolo di chitarra elettrica. Un altro singolo, "Nicety", è un divertente quanto effimero esempio di quella contaminazione tra electro, hip-hop e r'n'b che prende il nome di new-jack-swing, uno stile molto di moda in quegli anni.
A questo lato esuberante se ne affianca uno molto più sentimentale e canonico, ben rappresentato dai gorgheggi a due voci di "If?". Se la parte più ballabile e vivace cristallizza una moda in alcuni singoli brani di discreto successo, le canzoni più lente e accorate si confondono nel grande canzoniere r'n'b.
L'album è comunque un successo, anche grazie alla potenza commerciale di Dr. Dre e del produttore esecutivo Eazy-E.
Sempre nel 1989 Dr. Dre produce anche per l’esordio di The D.O.C., “No One Can Do It Better”. Curiosamente lontano dal mondo gangsta, l’album evita di parlare di violenza, sesso esplicito e droghe, ma preferisce un più rilassato e divertito approccio alla materia, come subito chiarito dall’iniziale “It’s Funky Enough” e come confermato dal rap con frenetiche accelerazioni di “Mind Blowin’”, ma anche dalla rilassata atmosfera di “Let The Bass Go”, vicina a certi Cypress Hill. Una doppia dose di energia arriva con il rap-rock da Run-Dmc di “Beautiful But Deadly” e con la frenetica “Whirldwind Pyramid”, su un ritmo vorticante.
L’album, ancora legato allo stile festoso dell’hip-hop losangelino prima della rivoluzione gangsta, è un curioso ibrido tra lo spirito più spensierato e divertito di metà anni Ottanta e le produzioni più lente, funky e guidate dai synth che Dr. Dre svilupperà tra i due decenni. In particolare, “The Formula” è fondamentale per l’evoluzione del Dr. Dre produttore, in quanto è il primo brano che ha tutte le caratteristiche di un nuovo stile, il gangsta-funk o g-funk. Chiaramente ispirato dal funk psichedelico di Parliament e Funkadelic, costruito su ritmi lenti e ipnotici e su arrangiamenti che mettono a contrasto bassi profondi e synth acuti (questi ultimi, nel g-funk, sfruttano spesso anche un massiccio uso del portamento e del glissando), questo nuovo stile è un trionfo di rilassatezza e groove, l’ideale trasposizione in musica di un edonismo californiano da cartolina. Quando Dr. Dre ottiene il massimo da questo g-funk, l’ascoltatore rimane inebetito da un diffuso senso di benessere e serenità, come si può provare al tramonto di una calda estate, magari sotto l’effetto combinato di alcol e marijuana.
Anche l'esordio degli Above The Law, "Livin' Like Hustlers" (1990) è prodotto da Dr. Dre insieme, in questo caso insieme a Cold187um. Caratterizzato da un suono g-funk simile a quello ascoltato su "The Formula" e vicino a quello del futuro esordio solista The Chronic (1992), "Above The Law" è un passaggio necessario per conoscere la nascita di questo stile prima ancora che venisse chiaramente codificato e riconosciuto. Nella title track e in "Another Execution" si trovano alcuni tesori nascosti della discografia di Dr. Dre, mentre la conclusiva "The Last Song" è sostanzialmente un brano degli N.W.A., accorsi come ospiti e tanto crismatici da rubare la scena.
Quando gli N.W.A. arrivano a pubblicare il loro secondo album, Niggaz4Life (1991, scritto specchiato in copertina) non sono più lo stesso gruppo dell'esordio: Arabian Prince ha abbandonato nel 1988 ma il cambiamento maggiore è l'assenza di Ice Cube, allontanatosi nel 1989 per una divergenza sulla distribuzione delle royalty; inizierà una lunga e proficua carriera solista con il capolavoro "AmeriKKKa's Most Wanted" (1990), dove dimostrerà la sua capacità di scrivere testi, anche politicizzati, imponendosi come uno dei rapper di riferimento della costa del Pacifico.
Dal punto di vista dei testi espliciti, il secondo album si ricorda per una sbandierata misoginia e un'ossessione per la descrizione del sesso che annega nella volgarità più triviale (un brano si chiama “She Swallowed It”, un interludio “To Kill A Hooker”). C'è un gusto per l'eccesso che ha qualcosa di punk, una tendenza all'esagerazione che allontana i consensi di chi ha amato la dimensione più narrativa, per così dire sociale, dell'esordio.
Questi N.W.A., prodotti da Dr. Dre e Dj Yella con maggiore esperienza e attenzione ai particolari rispetto a Straight Outta Compton, sono tracotanti e divertiti più che mai.
Il carillon sottilmente lugubre di “Real Niggaz Don’t Die” è un nuovo manifesto identitario per i neri vittime delle violenze della polizia, mentre il funk rilassato di “Niggaz 4 Life” vuole promuovere la riappropriazione del termine “nigga”. Se diversi brani rimangono nel solco dell’esordio, il g-funk di “Alwayz Into Somethin’” parla un linguaggio diverso e futuribile. Tra i brani più scorretti e misogini si distingue sicuramente l’improbabile country “Automobile”, che rilegge fantasiosamente “My Automobile” dei Parliament.
L’album ottiene un immediato successo e conquista il disco di platino a certificazione di un milione di copie vendute.
A completare la produzione degli N.W.A. troviamo poco altro: un Ep del 1990, 100 Miles And Runnin' (con una title track che rientra tra i loro gioielli), inserito anche in coda alla riedizione di Niggaz4Life, e Greatest Hits (1996), che come da titolo racchiude i successi. Altre raccolte, molto successive, cercano di mappare l'eredità della band (meglio The N.W.A Legacy, Vol. 1: 1988–1998 del 1999 che The N.W.A Legacy, Vol. 2 del 2002 e N.W.A And Their Family Tree del 2008). Altre compilation di successi come The Best Of N.W.A: The Strength Of Street Knowledge del 2006 e Icon del 2014 sono da consigliare solo ai completisti.
Sempre nel 1991 Dr. Dre produce anche "Muzical Madness" di Jimmy Z, un album minore che si distingue per il suo distaccarsi in modo sostanziale dall'hip-hop per preferire una mistura di funk e acid-jazz. I testi esplicitamente sessuali sono la versione più erotica di quanto ascoltato su Niggaz4Life. Solo "Funky Flute", la descrizione più o meno esplicita di una fellatio, diventa una modesta hit.
Padrino del g-funk: Death Row, Snoop Dogg e "The Chronic"
Nel 1991 Dr. Dre diventa amico di Suge Knight, con il quale fonda l'etichetta Death Row, destinata a segnare la storia dell'hip-hop con gli album di alcuni grandi nomi del genere. Il primo singolo solista di Dr. Dre è "Deep Cover" (1992), in coppia con un esordiente Snoop Dogg, per la colonna sonora del film omonimo di Bill Duke. Per la sua natura di doppio esordio, di Dr. Dre e di Snoop Dogg, è uno dei singoli spartiacque dell’hip-hop degli anni Novanta.
Nello stesso anno arriva anche l'album d'esordio, il capolavoro The Chronic, che fa di Dr. Dre uno dei rapper e soprattutto produttori più famosi del mondo, con risultati commerciali da capogiro: arriva al triplo platino statunitense nel 1993 e a un totale di 5,7 milioni di copie nel 2015; rimane otto mesi nella classifica di Billboard Top 10; ottiene, nel tempo, il platino anche in Canada e Regno Unito.
Grazie a quest'album Dr. Dre vince un Grammy. Nel 2019 la Library Of Congress americana lo inserisce nel National Recording Registry. Nelle parole di Kanye West (traduzione nostra):
'The Chronic' è ancora l’equivalente hip-hop di 'Songs In The Key Of Life' di Stevie Wonder. È il termine di paragone con il quale ti misura se vuoi fare sul serio
La sua forza, più che i contenuti violenti e misogini fino alla monotonia, è un sound opulento e stiloso, che coniuga una scintillante nostalgia del passato con un’innovativa declinazione del concetto di hip-hop: è l’esplorazione totale del g-funk, la mappatura definitiva di questi beat lenti e funky da accoppiare a synth acuti e melodie rilassate.
I sedici brani in scaletta sono un susseguirsi di produzioni gonfie di bassi e dettagli ricercati, citazioni più o meno esplicite dei classici di George Clinton che servono da tela su cui disegnare gangsta-rap rallentati.
L’accoppiata Snoop Dogg e Dr. Dre è fondamentale per la riuscita dell’intero album, perché lo stile laid-back del primo è l’ideale completamento del g-funk ideato dal secondo. Lo mette subito in chiaro “Fuck Wit Dre Day (And Everybody’s Celebratin’)", rimaneggiando la linea di basso di "(Not Just) Knee Deep" dei Funkadelic, uno dei singoli che riassume l'estetica dell'album.
La forza di The Chronic sta, però, nel livello stellare della prima metà della scaletta, che prosegue con "Let Me Ride" e "Nuthin' but a 'G' Thang", altri classici del g-funk e tra i singoli più celebrati e ascoltati dell'hip-hop di quel periodo.
Tra gli insulti a Eazy-E e le dichiarazioni violente a pioggia, nonché i vari bitch e nigga sparpagliati lungo tutta la tracklist, brilla la produzione rotonda di Dr. Dre, piegata all'occasione anche ad allucinate contaminazioni giamaicane ("The Day The Niggaz Took Over") e soul-blues ("Lil' Ghetto Boy"), quando non impegnata in beat più aggressivi (la claustrofobica "A Nigga Witta Gun", un ideale incrocio tra Public Enemy e Cypress Hill).
Oltre al già citato Snoop Dogg, The Chronic sfrutta il contributo di un gruppo di rapper che variegano i brani: Lady Of Rage, Warren G, il già incontrato The D.O.C, RBX, Nate Dogg, Dat Nigga Daz, Kurupt e la cantante Jewell. Ulteriore elemento che arricchisce l'ascolto sono gli interludi scorretti e demenziali, che tolgono un po' di seriosità delle pose gangsta dell'album.
In seguito alla pubblicazione e al successo riscosso presso pubblico e critica, al netto delle controversie per i testi diseducativi (per usare un eufemismo), Dr. Dre diventa uno dei produttori di riferimento: forte dei suoi trascorsi negli N.W.A., ha la street credibility che pochi altri possono vantare e, grazie ai nuovi rapper con cui si accompagna e al sound del g-funk, risulta anche innovativo e diverso senza per questo rinnegare le proprie radici. La costa occidentale trova in Dr. Dre un riferimento e un modello per emanciparsi da New York in modo definitivo.
Questo processo è completato idealmente dalla produzione più importante di Dr. Dre per un altro artista, "Doggystyle" di Snoop Dogg (1993). L'album è uno straordinario successo commerciale e funge da gemello di The Chronic, a formare un doppio album d’esordio per Snoop Dogg e una specie di duplice rinascita per Dr. Dre.
Crisi per troppo successo: la lunga gestazione del seguito di The Chronic
Negli anni successivi l'attività si amplia alle colonne sonore, Dr. Dre produce anche "Natural Born Killaz" per Ice Cube e "California Love" per Tupac Shakur (entrambe 1995). La relazione con Suge Knight si è però intorpidita, tanto da portare all'allontanamento dalla Death Row per fondare la Aftermath tra gli insulti degli ex-compagni di etichetta.
Con la compilation Dr. Dre Presents: The Aftermath (1996) il rapper e produttore prova a prendere le distanze dal gangsta-rap che ha contribuito a fondare con il singolo "Been There, Done That".
Nei mesi successivi alle uccisioni di Tupac e Notorious B.I.G. arriva anche un brano collettivo di riappacificazione come "East Coast/West Coast Killas" (feat. Scarface, Nas, RBX, KRS-One e B-Real).
In generale, però, è un lavoro interlocutorio, meno ispirato nelle produzioni e sicuramente meno innovativo.
Produce anche una parte di "The Album" del gruppo hip-hop The Firm patrocinato da Nas, pubblicato nel 1997 e destinato a rimanere uno dei più grandi scivoloni della carriera di entrambi.
La neonata Aftermath non sembra passarsela benissimo e la carriera di Dr. Dre, dopo anni di clamoroso successo, è in stallo. La compilation sull'intera carriera First Round Knock Out (1996) sembra una mossa disperata per fare cassa.
La luce in fondo al tunnel è un giovane rapper bianco che Dr. Dre mette sotto contratto nel 1998: Eminem diventerà uno degli artisti più famosi e celebrati tra i due millenni. Il primo singolo "My Name Is" ottiene il triplo platino e l'album d'esordio "The Real Slim Shady Lp" (1999) è uno degli album più venduti del periodo, enorme successo negli Stati Uniti (quintuplo platino) ma anche in Europa (tra cui un triplo platino nel Regno Unito).
Eminem è per Dr. Dre un nuovo Snoop Dogg, ma elevato al cubo: se quest'ultimo è un nome di riferimento per l'hip-hop californiano, Eminem vanta una celebrità molto più trasversale, superiore persino a quella raggiunta a Tupac Shakur grazie a una carriera molto più articolata.
La Aftermath riguadagna un'immagine vincente insieme a Dr. Dre, corroborandola con il degno erede di The Chronic, intitolato 2001 (ma pubblicato nel 1999). Pensato come un seguito di quel leggendario esordio, l'album ha dovuto ripiegare su questo titolo controintuitivo dopo che Suge Knight ha pensato bene di pubblicare, nello stesso anno, "Suge Knight Represents: Chronic 2000 (Still Smokin')".
Produce Dr. Dre insieme a Mel-Man e Lord Finesse, mentre al microfono intervengono Hittman (un protetto di Dr. Dre destinato a rimanere solo una bella promessa), Snoop Dogg, Kurupt, Xzibit, Eminem e Nate Dogg.
Se The Chronic ha definito il g-funk a inizio decennio, 2001 rievoca quell'invenzione adattandola al diverso contesto di fine secolo e proiettandosi, sin dal titolo, nel terzo millennio. È un ritorno al mondo gangsta ma ancora più esagerato che in passato, configurando l'intero ascolto come una messinscena violenta e misogina. Il successo commerciale è strepitoso: oltre 7 milioni e mezzo di copie nei soli Stati Uniti.
Il primo brano vero e proprio, "The Watcher" (feat. Eminem), e il secondo, "Fuck You" (feat. Devin The Dude e Snoop Dogg) mettono insieme 1999 e 1992, ma per la prima hit si deve aspettare il pianoforte iconico di “Still D.R.E.” (feat. Snoop Dogg). Il brano ha superato abbondantemente il miliardo di stream su Spotify e, per quanto sia forse il più famoso del padrino del g-funk, è stato scritto principalmente da Jay-Z.
Il suono rilassato di “Xxplosive” (feat. Hittman, Kurupt, Nate Dogg e Six-Two)” e quello più clownesco di "What's The Difference" (feat. Eminem ed Xzibit) compongono il primo degli uno-due che illuminano 2001.
Il secondo è formato da uno dei capolavori di Eminem, “Forgot About Dre” e da "The Next Episode" (feat. Snoop Dogg, Nate Dogg e Kurupt). Nella prima canzone il rapper di Detroit e Dr. Dre sgranano strofe magistralmente costruite e ottimamente rappate nello stile tipico di Eminem, con accelerazioni da capogiro e un malato senso dell’umorismo. L’apice di questo malatissimo quanto esilarante scioglilingua rap è nella seconda strofa:
I'm harder than me tryna park a Dodge
When I'm drunk as fuck
Right next to a humongous truck in a two-car garage
Hoppin' out with two broken legs tryna walk it off
Fuck you too, bitch, call the cops
I'ma kill you and them loud-ass motherfuckin' barkin' dogs
And when the cops came through
Me and Dre stood next to a burnt-down house
With a can full of gas and a hand full of matches
And still weren't found out (Right here!)
“The Next Episode” è invece un perfetto esempio di rinnovamento del g-funk, con un groove contagioso ma anche un ficcante giro di synth staccato al posto del legato acuto di un tempo.
Disintossicarsi dal successo: la carriera da produttore, l’attesa del terzo album e il Superbowl
Riguadagnato il prestigio nella scena, Dr. Dre si concentra sulla propria attività di produttore. Contribuisce al secondo, epocale, album di Eminem “The Marshall Mathers Lp” (2000, 25 milioni di copie vendute), ma anche a numerosi altri successi del periodo.
Nel 2002 Dr. Dre mette sotto contratto 50 Cent, in una storica collaborazione come Eminem e la sua etichetta Shady. L’esordio “Get Rich Or Die Tryin’” (2003, nove volte platino), e il singolo spacca-classifica “In Da Club” (9 platini negli States, 3 nel Regno Unito, 10 in Australia ecc.) è un altro clamoroso successo per il produttore e rapper, dopo Snoop Dogg ed Eminem, ma col senno di poi è anche l’ultima vera scommessa vinta come talent scout.
La carriera d’artista, invece, è impantanata in progetti che vengono annunciato in modo più o meno ufficiale per poi scomparire nel nulla. Il terzo album, che dovrebbe chiamarsi “Detox”, non arriva mai nonostante nel 2008 Snoop Dogg confermi alla stampa che la produzione si è conclusa. Arriva persino il singolo che dovrebbe fungere da traino, “Under Pressure”, sotto forma di leak. Dr. Dre, un perfezionista ai limiti dell’ossessivo, dichiara che qualsiasi materiale trapelato non sarà inserito nella versione finale dell’album.
Pare che, mentre non riesce a ultimare “Detox”, il produttore progetti anche un album strumentale dedicato ai pianeti del sistema solare, “The Planets”. Nel mentre produce per altri artisti, compreso l’astro nascente Kendrick Lamar.
Alla fine, “Detox”, o meglio il tanto penato terzo album, si chiama Compton e arriva nel 2015. Sembra una compilation ed è ispirato e collegato al film “Straight Outta Compton” dello stesso anno, una biografia degli N.W.A. diretta da F. Gary Gray.
L’album è una riunione di vecchi e nuovi amici (Anderson .Paak, Kendrick Lamar, The Game, Xzibit, Eminem, Snoop Dogg e altri), con Dr. Dre che lascia maggiore spazio ai contributi di altri produttori (Focus..., Dem Jointz, Trevor Lawrence Jr., Dj Dahi, Cardiak e Theron Feemster).
L’ennesimo rinnovamento del verbo gangsta questa volta suona come una mano di vernice data sulla carrozzeria di una vecchia Cadillac per ravvivarne il fascino: beat che inglobano il southern-hip-hop e persino la trap, bilanciati da frequenti citazioni dei classici degli anni Novanta.
A livello produttivo è uno sforzo impressionante, e Dr. Dre ha lavorato evidentemente tantissimo sul suo rap, ma nessuno di questi brani può ritenersi davvero rilevante nel 2015. Il vertice dell’album, "Genocide" (feat. Kendrick Lamar, Marsha Ambrosius e Candice Pillay), rischia di essere dimenticato perché parte di un progetto che, per sua stessa natura, si rivolge nostalgicamente al glorioso passato. Anche la risposta del pubblico e della critica è affettuosa, senza però replicare l’entusiasmo di un tempo.
Dopo altri cinque anni di attività meno intensa, pur continuando a produrre per Eminem e altri, Dr. Dre è tornato protagonista della cultura popolare esibendosi all’halftime-show del Superbowl nel 2022, accompagnato da Eminem, Snoop Dogg, Kendrick Lamar, Mary J. Blige, 50 Cent e Anderson. Paak. L’esibizione è entrata subito negli annali della televisione statunitense ed è sembrata una celebrazione della esperienza di un produttore che ha sostanzialmente tirato i remi in barca dopo una lunga, articolata e soddisfacente carriera.
D’altronde, dal 2006 Dr. Dre è anche il co-fondatore della “Beats Electronics”, un famoso brand di cuffie comprato da Apple nel 2014 per 3,4 miliardi di dollari; l’acquisizione lo ha reso uno dei musicisti più ricchi al mondo.
Dopo aver esercitato un’influenza su tre decenni di musica hip-hop, ristabilendo la centralità del produttore anche in un periodo che ha visto passare in primo piano i rapper, ed essere diventato un esempio per tanti artisti dopo di lui, da Timbaland a Kanye West fino a Dj Khaled, Dr. Dre sembra aver dato tutto quello che poteva.
WORLD CLASS WRECKIN' CRU | |
World Class (Kru-Cut, 1985) | |
Rapped In Romance (Epic/CBS, 1986) | |
The Best of the World Class Wreckin' Cru(compilation,Kru-Cut, 1987) | |
N.W.A. | |
N.W.A. And The Posse (Macola, 1987) | |
Straight Outta Compton (Ruthless/Priority, 1988) | |
100 Miles and Runnin'(Ruthless/Priority, 1990) | |
Niggaz4Life(Ruthless/Priority, 1991) | |
Greatest Hits(compilation,Ruthless/Priority, 1996) | |
The N.W.A Legacy, Vol. 1: 1988–1998 (compilation,Ruthless/priority, 1999) | |
The N.W.A Legacy, Vol. 2 (compilation,Ruthless/Priority, 2002) | |
The Best of N.W.A: The Strength Of Street Knowledge (compilation,Ruthless/Priority, 2006) | |
N.W.A And Their Family Tree(compilation,Ruthless/Priority, 2008) | |
Icon (compilation,Ruthless/Priority, 2014) | |
DR. DRE | |
The Chronic(Death Row/Interscope, 1992) | |
Concrete Roots (compilation,Triple X/Hitman, 1994) | |
Dr. Dre Presents The Aftermath (compilation,Aftermath/Interscope, 1996) | |
First Round Knock Out (compilation,Triple X, 1996) | |
2001 (Aftermath/Interscope, 1999) | |
Compton (Aftermath/Interscope, 2015) |
Sito ufficiale | |
Testi | |