Negli ultimi anni i contorni e i confini del mainstream sono mutati, i protagonisti abbracciano un eclettismo che annulla le fonti e promettono più di quanto sia lecito pretendere dalla musica pop.
Ed Sheeran affonda il coltello nel burroso britpop dopo cinque anni di tormentato folk-pop.
Il successo di "The A Team" (58000 copie nella prima settimana di vendita) è suonato come un trionfo per l'autore, e una sconfitta per tutti i manager che hanno negato appoggio e credito al giovane dello Yorkshire.
Le pressioni non sono mancate anche dopo il brillante colpo nelle charts, le regole del music-business prediligono sempre caratterizzare un artista con pochi elementi identificabili dal grande pubblico. Ma Ed Sheeran assomiglia a quei fascinosi e imberbi protagonisti del pop inglesi anni 70, capaci di sfornare una serie di hit-single senza appartenenze a uno stile.
"You Need Me, I Don't Need You", seconda offensiva del musicista, è un hip-hop travolgente che trasuda r&b e mod e rinuncia al fascino pulito e lineare da spot televisivo, e apre le porte del variegato e affascinante mondo di Ed.
Autobiografico quanto basta, oltraggioso nei suoi riferimenti alle droghe e alla alienazione sentimentale "+" è una raccolta di successi in attesa di ascolto.
La sua musica offre il fianco a critiche e dubbi, ma è indiscutibilmente un buon cantautore, capace di aggiornare le atmosfere di Damien Rice con il ritmo di Bruno Mars senza che la sua musica perda in onestà e schiettezza, le sofferenze della prostituta-drogata di "The A Team" sono raccontate con la stessa forza dei suoi brani più personali.
Ed Sheeran controlla le emozioni della voce con uno stile che raccorda le gesta di vecchi folksinger in "U.N.I." con alcuni dimenticati protagonisti (Chris Clark) del blue-eyed soul in "Grade 8". Il suo è un pop intriso di white-soul che onora la nobile tradizione di autori come Elton John e rivendica la modernità con sonorità rubate alla generazione di internet.
Come novello David Gray, assorbe il drum'n'bass in "Drunk", rilegge il pop acustico con brillanti risultati in "Small Bump", incrocia hip-hop e hard-rock nella briosa "The City" e affronta col giusto pathos la chimera del pop più nobile in "Give Me Love".
Poche incertezze ("Wake Me Up", "This") evidenziano una fragilità che potrà nuocere in futuro, ma Ed Sheeran è alla costante ricerca di elementi nuovi che possano allontanarlo dalle secche del mainstream.
Suona confortante la presenza delle quattro bonus track dell'edizione limitata: brani come "Autumn Leaves" e "Little Bird" delineano dei confini da songwriter più vicini a Paul Simon, e fanno sperare che "+" sia qualcosa di più di un contenitore di buone canzoni pop prive di promesse per il futuro.
21/02/2012