The Sand Band

Love Will Save Us I Hope

2012 (Self Released)
alt-pop

Non ha l’energia dell’urlo, né la forza della persuasione melodica, eppure la loro musica vibra molto in alto tra le nuove formazioni di acoustic-pop inglesi; nonostante tutto, il loro esordio del 2011, “All Through The Night” ha raccolto pochi adepti, pur affascinando molti colleghi, famosi e non.
Disponibile solo in download, “Love Will Save Us I Hope” è stato realizzato per raccogliere fondi per la ricerca sulla fibrosi cistica: meno di due sterline per un album privo di hit-single ma ricco di buone sensazioni liriche.

Sempre affascinati dalla registrazione home-made, McDonnell e Marmion hanno il guizzo dei Rolling Stones e la struttura del folk alla Bert Jansch, ed è proprio in questo che risiede il segreto della band londinese. Le atmosfere sono pertanto sontuose, malgrado l’uso di una strumentazione modesta, e le canzoni, seppur non appariscenti, sono ricche di intuizioni geniali.
“Love Will Save Us I Hope”, comunque, non modifica le coordinate del loro sound: potenziali brani di successo, come “Just A Word”, sono tratteggiati con accordi cristallini che hanno la stessa potenza della rilettura elettrica di Bob Dylan compiuta dai Byrds con “Mr. Tambourine Man”, ma sono ancora alla ricerca della perfect pop-song che dovrà caratterizzare il loro futuro discografico.

Tra groove ritmici registrati nella casa dei loro amici Coral e loop di tamburello, basso e chitarra, prende vita l’atipico pop-shuffle di “Hour Of The Wolf”, appena contrastato dal candore acustico di “Let Them Find Our Bones”, mentre l’ombra degli Sparklehorse si allunga dietro le cadenze da ballad post-Verve di “Out Of Sight”, tra accordi di chitarra che simulano il rintocco delle campane e la pioggia che accompagna le lacrime per la scomparsa di Mark Linkous.
La musica della Sand Band corteggia peraltro il britpop e la psichedelia inglese: come nella musica degli Shack o di Bill Ryder-Jones, folk e rock si fondono con toni brillanti e fluidi. Le tentazioni pop di “In Our Veins”, la malinconia priva di tenebre di “You Who Never Arrived” e l’ebbrezza psych-folk di “Love Will Save Us I Hope” sono già un manifesto tangibile della loro potenzialità; un piacevole drink sonoro in attesa di un cocktail più inebriante.

04/12/2012

Tracklist

  1. We Don’t Have To Speak
  2. In Our Veins
  3. Just A Word
  4. Another White Slope
  5. You Who Never Arrived
  6. Neon Steps
  7. Hour Of The Wolf
  8. Let Them Find Our Bones
  9. Out Of Sight
  10. Love Will Save Us I Hope

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