“La cosa più importante/E’ l’impugnatura”, le declamazioni di Roberto Bertacchini, come un Giovanni Lindo Ferretti immerso nell’acido, le chitarre sanguinanti di Xabier Iriondo e Stefano Pilia, “Tennis” il titolo, e occupa il Lato B, la seconda emissione firmata Cagna Schiumante dopo l'esordio del 2014.
La devastazione definitiva degli OvO, “Empio”, sul lato A, con Stefania Pedretti e Bruno Dorella che suonano come se fosse l’ultima canzone della propria vita. E poi restano soltanto macerie.
Sono pochi concisi minuti, che ci fanno ricordare i tempi dei Jesus Lizard, ma in questo caso trattasi di farina autoctona, due canzoni racchiuse in uno split brevissimo quanto travolgente, due schizzi di sperimentazione sonica racchiusi dentro un formato 45 giri di vinile colorato.
E’ la prima emissione di un progetto denominato “Volumorama”, con sottotitolo programmatico “Esplosioni di underground italiano”, voluto dalla label Bloody Sound Fucktory, con tanto di copertina curatissima, realizzata da Sonny “Refo” Alabama.
Uno split disturbato, scorticato, corrosivo, urticante, che suona come se l’edificio di fronte casa vostra stesse improvvisamente crollando, un terremoto sonico.
Questi signori sono impegnati per gran parte del proprio tempo in progetti come Afterhours, Massimo Volume, Bachi da Pietra, ?Alos e In Zaire, qui danno sfogo a tutto quanto non possa legittimamente entrare nelle rispettive band principali. Passi il discorso della nicchia, ma, visti i pazzeschi risultati, siamo poi così certi di quali siano le band “principali” dal loro punto di vista?
26/12/2015