Rafael Anton Irisarri è uno dei musicisti elettronici più innovativi degli ultimi anni, la sua capacità descrittiva ed emotiva ha squarciato nuova luce nel mondo dell'elettronica di ricerca contemporanea. Dopo i due recenti gioielli "The Unintentional Sea" (2013) e "A Fragile Geography" (2015), il suo percorso giunge alla collaborazione con Leandro Fresco, musicista argentino oscillante tra pop e ambient che - nonostante la sua prolifica discografia - è rimasto un po' fuori dai radar anche su webzine o riviste del settore.
La collaborazione tra i due musicisti, uno di stanza a New York (Rafael Anton Irisarri), uno in Argentina (Leandro Fresco), non poteva che essere caratterizzata dalla "Equidistancia" citata dal titolo, dove equidistanza sta per punto d'incontro che esalta e non svilisce nessuna delle personalità e sensibilità portate in dono dai due musicisti. L'ibridazione tra l'elemento ambient più etereo di Fresco e quello più crudamente incentrato sulla descrizione di una realtà insoddisfacente di Irisarri - dove molto spesso la protagonista è una natura offesa e vilipesa dalla presenza pervasiva dell'uomo - trova una sintesi perfetta in vari momenti dell'album.
Il rispetto e la conseguente esaltazione delle peculiarità insite in ognuno dei due musicisti permettono a Irisarri e Fresco di raggiungere nuovi vertici delle rispettive discografie, come nel brano finale "Un Horizonte En Llamas", summa della recente poetica di Irisarri, plasmata da un'elettronica nostalgica e densa di emotività. Il brano rimanda palesemente ai momenti più intesi del capolavoro "A Fragile Geography" (2015), in particolare ai crescendo sonori di "Empire Systems", potenti ma mai pomposi, imponenti ma costantemente malinconici.
Il loop di "Cuando El Misterio Es Demasiado Impresionante, Es Imposible Desobedecer" mostra chiaramente i due elementi che si fondono virtuosamente (loop di Fresco e texture di Irisarri). La progressione continua con i venti elettronici di "Bajo Un Ocaso Desteñido" e con i fenomenali crescendo - culminanti in paesaggi chitarristici à-la Ben Frost - di "Lo Esencial Es Invisible A Los Ojos". A questi momenti maestosi se ne affiancano altri glaciali ("Entre La Niebla" o "Las Palabras Son Fuente De Malentendidos"), ma la freddezza musicale di Irisarri e Fresco è sempre carica di pathos, in un perenne equilibrio tra capacità descrittiva e impatto emotivo di cui Irisarri è, ormai da anni, maestro indiscusso.
16/05/2017