Nadia Reid - Preservation

2017 (Basin Rock)
folk-rock

Alla fine la crisalide è diventata farfalla. Nadia Reid non è più l'ennesima timida e talentuosa cantautrice destinata a raccogliere l'eredità di Joni Mitchell o di Laura Marling, e le fragili pagine folk della cantautrice neozelandese sono ora mature e pronte a celebrare una palingenesi creativa. Il nuovo album "Preservation" accantona le attitudini più autarchiche per un suono più corale e corposo, ancora una volta perfettamente orchestrato dal chitarrista Sam Taylor.

Il tono intimo e colloquiale che artiste come Tamara Lindeman e Kayla Cohen hanno proposto con intenso lirismo, non è più il cardine principale della musica di Nadia Reid: la metamorfosi si è compiuta sviluppando quelle pulsioni più rock-oriented del corpo centrale di "Listen To Formation, Look For The Signs" (si riascolti il trittico "Just To Feel Alive", "Seasons Change", "Some Are Lucky").
L'ariosa title track introduce l'ascoltatore nel nuovo microcosmo lirico di Reid con sonorità spettrali, cosmiche, quasi un matrimonio tra il dream-pop dei Cocteau Twins e la ruvida poesia di Judee Sill, ed è proprio in questo equilibrio agrodolce che risiede il fascino dell'album. Il suono è sporco, polveroso, vissuto, drammatico, le canzoni sono possedute da un'urgenza emotiva travolgente, c'è una costante conflittualità che inietta grinta e pathos.

Oscuro e tagliente, "The Arrow And The Aim" è uno slow rock incandescente, quasi psichedelico nel suo incedere solenne, foriero di quella solida struttura sonora che regge le fila dell'album che si snoda tra malinconiche e ipnotiche ballate alla Mazzy Star ("Richard"), solidi blues-gospel sdraiati su ritmi quasi tribali ("I Come Home To You") o deliziosi uptempo folk-pop alla Suzanne Vega ("Right On Time").
La raggiunta maturità di Nadia Reid è percepibile in ogni frangente delle dieci tracce, anche in quelle più intime e solitarie dove la profondità espressiva della voce seduce la fragilità degli arpeggi di chitarra acustica di "Hanson St Part 2 (A River)" e "Ain't Got You", tenendo fuori quella prevedibilità lirica che attanaglia le moderne folksinger.
È altresì difficile non restare incantati dalla forza espressiva di "Reach My Destination", piccolo gioiellino di folk acustico in cui il confine tra realtà e sogno appare definitivamente abbattuto, anche se spetta a "Te Aro" esplorare nuove frontiere, tra distorsioni di synth e chitarre appena accennate e magicamente sospese.

Con una scrittura più raffinata e personale, una struttura strumentale più solida e una sempre più convincente maturità espressiva e vocale, Nadia Reid consolida le promesse degli esordi, consegnandoci un album destinato a resistere al giudizio del tempo.

13/03/2017

Tracklist

  1. Preservation
  2. The Arrow And The Aim
  3. Richard
  4. I Come Home To You
  5. Hanson St Part 2 (A River)
  6. Right On Time
  7. Reach My Destination
  8. Te Aro
  9. The Way It Goes
  10. Ain't Got You


Nadia Reid sul web