Dopo “Monument Builders” (2016) e il recente Lp “Equivalents” (2019), parziale proseguimento uno dell’altro delle stessa esperienza sia sonora che emotiva, Loscil torna dopo pochissimi mesi alla colonna sonora per app che aveva già intrapreso nel 2015 con “Adrift”. Ebbene, se quest'ultimo era stato un tentativo di infinite music, cioè di musica che ripete senza principio e senza fine, il nuovo “Lifelike” si struttura invece come un tipico Lp con ben quattordici brani diversi, quasi tutti tra i quattro e i cinque minuti.
La nuova applicazione “Lifelike” - edita dalla Apple Arcade - si trova a metà tra videogame ed esperienza meditativa, alla ricerca di un nuovo concetto di intrattenimento, in cui l’ausilio delle immagini in movimento, fluide e cangianti in base ai movimenti delle mani, possa creare una sorta di perdita di contatto dalla realtà e favorire l’ingresso in una dimensione parallela virtuale. La musica di Loscil deve quindi spingere verso l'immedesimazione, all'interno di un acquarello multiforme di colori che ricreano mondi immaginari o persino nuove forme di vita simulata, come farebbe intendere il nome.
Dai costruttori di monumenti (critica dell'Antropocene) ai mesti cieli in bianco e nero o le piogge senza fine (grigiore specchio di una malinconia interiore), Loscil si trova nel mondo dell'intrattenimento, seppur con ambizioni meditative. Il passaggio non è facile e infatti il musicista canadese decide di restare nei territori ambient-dub a lui ben noti. I viaggi astrali in slow-motion, marchio di fabbrica di parte della sua carriera, si perdono - senza svanire del tutto - in un ambient leggero e di intrattenimento, sempre al servizio del videogame. Loscil, probabilmente consapevole che il formato soundtrack per applicazioni su smartphone gli avrebbe fatto perdere gran parte della sua emotività, cerca di restare legato alle sue classiche sonorità, pur alleggerendole e avvicinandosi alle colonne sonore in stile “Minecraft” del giovane C418.
L’album è piacevole e con buoni spunti, come i battiti di “Persistent” (molto legati a “Monument Builders”), i ritmi rapidi di “Rotator”, le ripetizioni vagamente minimali di “Water Parrot” o i loop giocosi di “First Transformation”. E’ certo che qualunque app abbia molto da guadagnare dalla collaborazione di un musicista del calibro di Loscil, e che probabilmente la stessa equazione invertita non abbia la stessa efficacia, perché restringere in tempi e regole già prestabilite (il formato musica per videogame) spesso per un artista risulta un limite piuttosto che un’opportunità.
Detto ciò, la classe si vede e ne fa consigliare l’ascolto, ma per il nuovo vero Lp di Loscil bisognerà ancora aspettare.
06/12/2019