E’ un momento di iper-attività per Giovanni Succi. A poche settimane di distanza dall’uscita di “Carne cruda a colazione”, l’inconfondibile voce dei Bachi da Pietra è ora protagonista di un nuovo progetto, generato da un’idea di Riccardo Orlandi. Il fondatore della Tannen Records ha pensato di recuperare estratti da vecchie colonne sonore degli anni 60 e 70, campionarle, e utilizzarle come base di partenza per elaborare canzoni inedite adeguatamente trasversali. Ha poi girato le bozze a una serie di musicisti che di recente hanno gravitato intorno alla Tannen.
I poco catalogabili Apocalypse Lounge nascono così, con Succi che si fa carico di scrivere i testi e di mettere la voce su quasi tutte le tracce, conferendo un’identità all’insieme. Ma non è il solo uomo immagine in questo "aperitivo" che prelude alla fine del mondo: le parti femminili sono state affidate a Francesca Amati dei Comaneci, mentre un nutrito gruppo di amici ha ben volentieri portato preziosi contributi. Fra questi troviamo il violino del signor Bologna Violenta, Nicola Manzan, e la chitarra dei Calibro 35, Massimo Martellotta, ma fra i credits non sfuggirà di certo il nome dei Kill The Vultures: il duo hip-hop di Minneapolis è autore ed esecutore della conclusiva “I’m Going Under”.
Il vocione di Succi incute rispetto e trova espressione in liriche che riescono a unire denuncia e sarcasmo, specie nell’amara retrospettiva storica di “Happy 1942”. Il sax di Antonio Gallucci e il lavoro di scratch operato da DJ Argento regalano ulteriori punteggiature, con derive che si spingono ora verso l’eleganza del jazz, ora verso i suoni urban più contemporanei, arrivando a lambire persino il trip-hop in un paio di circostanze, centrandolo in pieno con “Time Out”. “Apocalypse Lounge”, mattone dopo mattone, diventa in questo modo un contenitore che spazia dal cantautorato noir post-moderno di “Two Guys” all’avvolgente groove di “Funky Doom”.
In un momento storico durante il quale i dischi si vendono con difficoltà, unire le forze per dar vita a progetti condivisi è un’opportunità da non tralasciare, per qualsiasi musicista capace e lungimirante. Mentre si lavorava alle tracce musicali, il collettivo si è felicemente allargato anche agli aspetti visivi: l’artista portoghese Braulio Amado ha realizzato le copertine dei singoli digitali, Stefano Buro ha creato i video d’animazione, Giulia Mazza ha architettato le inquietanti fotografie senza volti, fra le quali quella scelta per la copertina dell’album.
04/02/2020