Nothing But Thieves

Moral Panic

2020 (Sony)
indie-rock, alt-pop

And I could use some healing soon
Before I lose all feeling soon
(da “Phobia”)

Ormai maestri nel giochino di complicare un energetico teen-pop cucendoci addosso distorsioni “alternative” ed enfasi elettrica riempi-stadi, forti delle ineccepibili doti vocali di Conor Mason, i Nothing But Thieves tagliano il traguardo del terzo album in cinque anni, lanciandosi di nuovo verso le zone calde delle chart di mezza Europa. Non che oggi occorra vendere chissà quante copie per arrivarci, ma le modalità per riuscire a vivere di musica negli anni Venti del secondo millennio sembrano essere chiarissime per il quintetto dell’Essex, che sa piacere tanto agli adolescenti affamati di elettronica e slogan da trascrivere sul diario, quanto ai trenta-quarantenni (e oltre) con la fissa per le chitarre.

Rispetto al passato, in “Moral Panic” il ventaglio di influenze si apre ben oltre la conclamata prossimità stilistica con i Muse: “Is Anybody Going Crazy?” ha lo stesso suono chitarristico di Marilyn Manson, l’incipit vocale di “Real Love Song” richiama la grandeur degli Arcade Fire in una dark song dal ritornello killer con riferimenti a Nick Cave e a certo decadentismo gotico (“I’ll drink myself to death dark”), gli arpeggi di “Before We Drift Away” fanno pensare ai Radiohead più notturni, “Phobia” copre uno spettro sonoro che unisce Billie Eilish ai riff dei Queens Of The Stone Age.

Proprio “Phobia” è una delle due tracce che incontreranno i favori del pubblico più esigente, con quella struttura che procede per progressivi accumuli, un’apparentemente autobiografica rincorsa che trasformerà in follia il malessere del protagonista: il racconto della rockstar che deve affrontare il palco ma è ormai insensibile nei confronti di tutto ciò che lo circonda. Un po’ la loro “One Of My Turns”. L’altro momento topico è l’espressa crociata anti-Trump “Can You Afford To Be An Individual?” (“Up on a pedestal/ reveling in your own confusion”), mentre a “Impossible” spetta il ruolo dell’instant classic destinato a entrare da subito fra i brani più amati dai fan, ballad epica impostata su un crescendo inappuntabile.

L’atteggiamento più critico del solito si scorge già dai titoli delle canzoni, e ancor più scorrendo i testi. Sin dall’iniziale “Unperson” è evidente la presa di posizione contro Internet e i social network (“We lose all control of our senses”), tema che si ripete più volte, mescolandosi e confondendosi ad arte con quello riguardante la dipendenza da pillole varie.
A chiudere il cerchio, un generalizzato senso di vuoto, quella sensazione di fine imminente (“This Feels Like The End”, “There Was Sun”) che ben si sposa con il complicato periodo che stiamo vivendo, mostrando l’involontaria preveggenza di un disco che si è arricchito di significati ai quali gli stessi autori non avrebbero certo potuto pensare qualche mese fa.

28/10/2020

Tracklist

  1. Unperson
  2. Is Anybody Going Crazy?
  3. Moral Panic
  4. Real Love Song
  5. Phobia
  6. This Feels Like The End
  7. Free If We Want It
  8. Impossible
  9. There Was Sun
  10. Can You Afford To Be An Individual?
  11. Before We Drift Away








Nothing But Thieves sul web