"McCartney I" nacque oppresso dagli ultimi dolorosi momenti della storia dei Beatles. Era il 1970 e Paul McCartney, sotto lo pseudonimo Billy Martin, preparava la pubblicazione dell'esordio solista, minimale e acustico. Dieci anni dopo, il sintetico "McCartney II" veniva rilasciato successivamente al nuovo lavoro dei Wings, “Back To The Egg”. A cinquant'anni esatti, tutt'altri drammi segnano "McCartney III", terzo capitolo della trilogia (nonché diciottesimo album nella carriera del bassista di Liverpool), condizionato dal lockdown e dalla pandemia da Covid-19.
Macca torna a suonare ogni strumento che sentite e non fatevi ingannare dal “peso” di numeri e anniversari: "McCartney III" è l'ispirata jam casalinga di un ragazzo con ancora molto da dire, e suonare. Un lavoro più vicino al primo capitolo, senza dimenticare "Chaos And Creation In The Backyard" del 2005, prodotto da Nigel Godrich.
Al sicuro nell'abitazione del Sussex, McCartney quotidianamente imbraccia uno strumento e poi inizia il processo di composizione e sovraincisione, come si può ammirare nei video che hanno anticipato l'opera. L'inizio è avvolgente, merito della quasi strumentale "Long Tailed Winter Bird" e della successiva "Find My Way", dove il saggio Paul dispensa consigli e tranquillizza, per quanto possibile, chi lo ascolta: "You never used to be afraid of days like these/ But now you're overwhelmed by your anxieties/ Let me help you out, let me be your guide/ I can help you reach the love you feel inside”. Il suono della chitarra nella prima traccia inaugurerà la composizione conclusiva, chiudendo con coerenza i quarantaquattro minuti di musica.
Nel mezzo, il pianoforte di "Women And Wives", le rockeggianti "Lavatory Lil" e "Seize The Day", la heavy "Slidin’". Non tutto è perfetto: la ripetitiva "Deep Down", ad esempio, e gli otto minuti non proprio a fuoco di "Deep Deep Feeling". Molto meglio brevi e incisi momenti di calda e pregevole fattura pop: "The Kiss Of Venus", il cui titolo proviene dal libro di John Martineau, e "Pretty Boys", dove i primi passaggi potrebbero evocare i tanti scatti fatti al Nostro dall'amata moglie Linda, scomparsa nel 1998, ma che in realtà tratta dell'ossessione dei paparazzi per le nuove star da immortalare.
Chiuso da "Winter Bird/When Winter Comes", "McCartney III" è arrivato direttamente primo nelle classifiche: a fargli compagnia, sul versante dei singoli, Ringo Starr con la nuova canzone "Here's To The nights" dove tra le tante prestigiose guest star canta anche McCartney. Se giunti alla fine dell'annus horribilis 2020 cercavate un po' di ristoro, almeno musicale, lo avete trovato.
21/12/2020