Indigo De Souza

Any Shape You Take

2021 (Saddle Creek)
indie-rock

È Indigo De Souza la nuova promessa di scuola Saddle Creek, da quando la storica etichetta  indie di Omaha ha ristampato la scorsa primavera il suo debutto in lo-fi “I Love My Mom”, inizialmente pubblicato su Internet nel 2018. Ora, per questa talentuosa ventiquattrenne del North Carolina, americana di origini brasiliane da parte del padre (musicista di bossanova), è giunto il momento del primo album da professionista, registrato sotto l’occhio esperto di Brad Cook, produttore già al lavoro con Bon Iver e The War On Drugs. 
 
Siamo al cospetto di un disco il cui titolo, “Any Shape Of You”, è per stessa ammissione della cantautrice emblema della natura onnivora e multiforme delle sue canzoni, debitrici senza dubbio dell’indie-rock, ma anche frutti di un’artista – e, per estensione, di una generazione – che fin dall’adolescenza si è ritrovata immersa nel nuovo rap e del nuovo R&B che tutto si son presi. Questo è di fatto un album post-“Blonde” – che non era meno indie-rock di quanto fosse soul – di cui l’iniziale “17” ne è senza dubbio un tributo, riprendendone il nostalgico languore oltre che il jolly espressivo del pitch shift (vi ricordate “Ivy”? Qualche settimana fa Indigo ne ha pure incisa una cover). 
 
Pur non inventando nulla, nel suo fascino di mixtape da cameretta imbevuto di malinconia tardo-adolescenziale, l’album trova la sua accattivante dimensione, senza troppo osare, ma optando per il giusto equilibrio. E mentre su tutte le composizioni aleggia l’aura del rock malinconico di Phoebe Bridgers, che è un po’ la madrina del nuovo indie al femminile, Indigo Da Souza dimostra un’ottima versatilità nello spaziare dal neo-soul di “Hold U” all’ennui college-rock di “Way Out” fino ai colori twee di “Pretty Pictures”; dalle umbratili tinte Snail Mail di “Late Night Crawler” alle melodiose distorsioni nelle entusiasmanti “Real Pain” e “Bad Dream”, in cui l'istrionismo vocale ricorda quello di Frances Quinlan degli Hop Along. 
 
C’è tanta maniera, forse, ma altrettanto sentimento nel comporre un’opera che, partendo da schemi e codici già ampiamente rivisitati, vuole affermare con forza la sua voce all’interno della scena. Se è vero che l’indie-rock non cambierà con l’arrivo di questa cantautrice, senz’altro ne uscirà rinvigorito, almeno per un po’, e canzoni intense e sincere come “Kill Me” e “Darker Than Soul” servono a dimostrarlo.
I detrattori diranno una verità, ossia che Indigo Da Souza canta le solite cose al solito modo: amori, ansie, ferite da esorcizzare impugnando una chitarra e cavalcando una batteria. Ma anche la solita canzone, cantata al solito modo, può nascondere ogni volta un segreto nuovo.

13/12/2021

Tracklist

  1. 17
  2. Darker Than Death
  3. Die/Cry
  4. Pretty Pictures
  5. Real Pain
  6. Bad Dream
  7. Late Night Crawler
  8. Hold U
  9. Way Out
  10. Kill Me




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