Pubblicato in chiusura del 2020, “Aemilia” sanciva l’esordio discografico del trio Iran, composto da Nazim Comunale, Andrea Silvestri e Rodolfo Villani. A poco meno di un anno, i tre musicisti ne affidano le epiche cavalcate a otto compositori/sperimentatori nostrani, chiedendo loro di re-immaginare quell’universo prorompente fatto di divagazioni cinematiche post-tutto nutrite da sonorità caleidoscopiche. Da tale invito scaturisce un itinerario altrettanto vorticoso, non un semplice disco di remix quanto piuttosto una raccolta autonoma di scenari immaginifici costruiti assecondando le differenti sensibilità degli autori coinvolti.
Le manipolazioni di volta in volta prodotte conducono a formulazioni divergenti per approccio alla materia originaria e atmosfera risultante, muovendo tra alterazioni parziali e totali stravolgimenti. Un circoscritto spirito mimetico contraddistingue la versione aumentata di “Qom” firmata da Antonio Bertoni/Ongon, la conversione techno di “Xenopolis” attuata da Simone Lalli e la rielaborazione in chiave kosmische 2.0 di “Aral” diretta da Claudio Rocchetti. Più spinte risultano la ricombinazione escheriana di “Cuma” proposta da Cristian Maddalena e la riedizione socio-politica di “Bam” operata da Roberto Fega. Si tratta di revisioni efficaci e profondamente evocative, ma sono le riscritture più radicali a definire i momenti salienti del lavoro.
I Vonneumann decostruiscono “Magnitogorsk” fino a ridurla a un algoritmo ambient-glitch riferibile più ai labirinti ritmici firmati dThed - progetto ideato da Fabio Ricci e sviluppato con il duo Ask The White – che alle costruzioni autechriane più impervie. Ancora oltre va Elio Martusciello radendo al suolo la stessa città/traccia per farne un’algida esplorazione dark-ambient completamente trasfigurata, una corrente apocalittica che solo nel finale restituisce uno scampolo della materia di partenza.
Altra gemma è la travolgente spirale elettroacustica ideata da Luigi Ceccarelli per tramutare “Regium Lepidi” in una torre di Babele sonora perfettamente accostabile alla magnifica grafica di copertina realizzata da Marco Appiotti, geometria enigmatica nella sua apparenza ma rivelatrice a uno sguardo attento. Un esperimento pienamente riuscito che dimostra tutte le potenzialità di una materia viva affidata all’estro di mani sapienti.
10/12/2021