John Dwyer - Gong Splat

2021 (Castle Face)
avantgarde, impro

Ormai con John Dwyer il punto non è più quanti dischi all'album sfornerà in un anno, a quale titolo e con quale nome, ma piuttosto quali siano i musicisti che questa volta avrà fatto salire a bordo della sua nuova, ennesima avventura discografica, come sempre licenziata per l'etichetta di casa Castle Face.

Un giochino, diciamo così, che tiene a galla l'interesse per un meccanismo che in verità ultimamente ha iniziato a venire a noia, se non altro perché soltanto nel 2021 sono stati almeno quattro - ma potremmo averne disperso qualcuno nel frattempo - i dispacci giunti fino a noi dalla fucina californiana, e non della qualità che eravamo soliti aspettarci quando il marchio era Oh Sees o variazioni varie ed eventuali. Una fucina che invece ultimamente si è gettata a capofitto sulle improvvisazioni di John e della combriccola che man mano, si diceva, va a formarglisi attorno: in questo caso il batterista Ryan Sawyer (At The Drive-In), Greg Coates (contrabbasso), Wilder Zoby (synth) e Andres Renteria (percussioni).

Se "Endless Garbage" era un guazzabuglio di sketch di durata sostanzialmente breve, "Gong Splat" si manifesta tramite nove brani di lunghezza variabile ma di norma più consistente, e perciò anche più pesante. Non è da queste parti, ovviamente, che si debba andare in cerca di parvenze di forma-canzone. Tuttavia, la peculiarità di questi brani è di non avere forma alcuna, come ben testimoniano i nove minuti di "Yuggoth Travel Agency", privi di schema, di crescendo, ma diremmo anche di idee che vadano a sostenerli. Va un po' meglio, va detto, con l'altro "macigno" del disco, intitolato "Toagut", laddove quantomeno la sensazione di restare sospesi nel vuoto del cosmo infinito, proprio sul finale, sembra dare un senso e uno scopo a quanto appena ascoltato, coniugandosi all'immaginario evocato dalla successiva "Anther Dust".

Fraseggi acidi, ritmiche sostanzialmente ritorte su se stesse, abbozzi spaziali vanno a dare quel poco di senso che serve per definire questo un lavoro psych-rock, ma non basta l'etichetta per ridestare da una noia che giunge al galoppo.

06/01/2022

Tracklist

  1. Gong Splat
  2. Cultivated Graves
  3. Toagut
  4. Anther Dust
  5. Yuggoth Travel Agency
  6. Hypogeum
  7. Oneironaut
  8. Minor Protocides
  9. Giedi Prime

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