Ogni parola che assurge a manifesto ideologico nasconde un'insidia, un’incomprensione, una naturale dicotomia che spesso confonde le idee. Quante volte ci siamo ritrovati a parlare di retromania, confortati dalla sapiente analisi di Simon Reynolds, ma come tutti i postulati anche esso cela un inganno. Non è una novità che l’uomo moderno non guardi più al futuro: la speranza ha ceduto il passo al conforto offerto dalla memoria, la progettazione è un puro dato meccanico. L’arte e la musica hanno smesso di essere un manifesto generazionale, molti grandi artisti sono solo abili calligrafi dotati di ingegno e sensibilità, spesso privi di quella fantasia necessaria per immaginare un mondo nuovo. Dobbiamo prendere atto che tutte le forme d’arte si rivolgono ormai a chi dell’arte ne fa una forma di vita, in un mondo di pittori per aspiranti pittori, di registi e attori per aspiranti attori e registi, di musicisti per aspiranti musicisti, in questo scollamento con la società, trova terreno fertile la nostalgia e l’ossessione per il passato, ed è qui che il termine retromania svela una duplice chiave di lettura: rifugio dal presente o sapiente rilettura del tempo andato?
Non sorprende che anche Chris Thompson e i suoi Bathers siano inclini alla celebrazione di emozioni remote, ma il raro pregio del musicista scozzese è quello di ispirarsi a se stesso, a quanto detto e fatto in quarant’anni di carriera. Una storia suggellata da una serie di album cult che hanno cambiato per sempre la musica pop. “Sirenesque” è il primo album di brani originali pubblicato dai Bathers da oltre un ventennio, un disco che fa seguito alla riedizione dei tre dischi editi per la Marina Records tra il 1993 e il 1997: un’operazione di restauro che Thompson ha realizzato smussando in parte quel tono austero e imperscrutabile che alcuni sintetizzarono in un elegante e sontuoso mix dei Blue Nile e di Tom Waits. Dai primi, ha ereditato un romanticismo mai ornamentale o accessorio, dai tratti oscuri e nebulosi, ma diversamente dalla band di Paul Buchanan, i Bathers hanno proiettato questa colta e ambiziosa espressione musicale e letteraria in una dimensione nuova, che non è né urbana né bucolica. L’abilità inventiva della band scozzese è anomala, anticonformista, spudoratamente insensibile alle regole della modernità. Le assonanze con Tom Waits non sono legate solo al particolare timbro vocale di Thompson, ma anche all’attenzione che entrambi i musicisti rivolgono verso quel mondo sotterraneo che resta preda dell’oscurità. Le canzoni dei Bathers sono storie dove i veri protagonisti sono gli invisibili della società contemporanea, i due mondi descritti da Tom e Chris: distanti eppur contigui, egualmente stimolanti.
Con “Sirenesque”, Chris Thompson restaura l’elegante e raffinata atmosfera mitteleuropea della trilogia tedesca, il lagoon blues rivive tra strazianti accordi di violino e sussurri neo-romantici, tra languide e pregnanti armonie (“A Map Of Venice”), il piano torna a scorrere su arie decadenti e voci angeliche (“Locomotion Is Easy”), la sezione archi della Scottish Section Orchestra cesella riflessioni intrise di vetusto romanticismo (“On The Road To The Isles”, “Late Night Conversations”).
Con il passare del tempo la voce roca di Chris si è arricchita di saggezza e ponderata melanconia; in verità a nessun altro artista è concesso di poter declamare con autentica partecipazione una frase come “Le voci delle sirene possono cantare, possono farti diventare un re”, mentre arabeschi orchestrali e contrappunti di chitarra, piano, basso e batteria allestiscono la raffinata sceneggiatura della lunga title track. A un’epica grazia e a una ricca e barocca struttura orchestrale è affidata l’immaginaria colonna sonora di un viaggio tra ricordi e passioni.
Ad ogni brano corrisponde un flusso di emozioni lancinanti eppur delicate e taumaturgiche, come quando l’orchestra prende per mano il piano e la voce per condurne la forza espressiva nelle svolazzanti orchestrazioni di “Feathers, Books & Lace”, o quando gli strumenti entrano pian piano tra le righe sottili di “Lost Bravado” fino a tonificarne i contorni e accogliere un altro refrain memorabile. Il cinguettio degli uccelli incastra fragili increspature tardo-romantiche, percepibili non solo nella breve traccia iniziale “Culzean” ma anche nella più complessa partitura di “The Camellia House”. Un unico lampo di ruvida poesia è sottolineato dal suono della chitarra elettrica di “Welcome To Bellevue”, brano che suona quasi come un ultimo grido di un amore impossibile.
Come ogni racconto che si rispetti anche “Sirenesque” offre momenti di pura seduzione. "Ti bacio una volta, ti bacio due volte, così pieno d'amore, così pieno di vita, mano per mano, fianco a fianco”, canta Thompson mentre l’intensità lirica e armonica di “Garlands” conquista l’aulica bellezza di melodie sempiterne, la stessa già catturata nella già citata “Locomotion Is Easy” e nella magicamente minimale “She Rose Through The Isles”. “Al calar della notte gli uccelli cantano il loro bel country blues, la ricerca del mare e dei cieli selvaggi, per volare liberi tra i gioielli come farfalle cremisi, ci è voluto un po', ma lei si è alzata attraverso le isole": un brano che cala il sipario su questa incantevole opera di pop barocco, lasciando alle sette tracce strumentali, disponibili solo sul formato cd e digitale, l’eco delle composizioni principali del disco, esaltandone ancor di più l’atmosfera priva di una dimensione temporale definita.
Il nuovo album dei Bathers è una delle esperienze d’ascolto più interessanti degli ultimi anni, una potente manifestazione di creatività e passione, un disco dal fascino fuor d’epoca, motivo quest’ultimo che mi ha spinto a non includerlo nella mia classifica dell’anno. “Sirenesque” è come il canto che incantò Ulisse, unico e seducente, sconsigliabile ai puri di cuore e agli scettici che hanno scelto una diversa chiave di lettura di quella retromania che oggi regge le regole dell’arte musicale. Dopotutto in un mondo dove cinici e pragmatici dettano le regole del nuovo mondo, il romanticismo colto e austero dei Bathers è autentica eversione.
30/12/2023