H. Hawkline

Milk For Flowers

2023 (Heavenly)
art-pop, psych-pop

Dopo un lungo silenzio durato sei anni, H. Hawkline riprende le fila di una carriera artistica all’insegna di un eccentrico pop psichedelico, influenzato dalle lunatiche melodie di Kevin Ayers e dagli aromi romantici e pop-beat di Paul McCartney.
Il musicista gallese in verità non ha mai fatto mistero delle sopracitate influenze, confermandole nell’intervista concessa a OndaRock nel 2015, aggiungendo ulteriori punti di riferimento – Jonathan Richman, Martin Newell, Gruff Rhys – e sottolineando con particolare enfasi l’enorme stima per Cate Le Bon, non a caso produttrice del nuovo album “Milk For Flowers”.

 

Con questo bagaglio di citazioni non è difficile farsi un’idea dello stile di H. Hawkline, autore di un folk-pop dai toni surreali, non privo di un malinconico e aspro romanticismo, stemperato da un’arguta ironia e da un delicato senso dell’umorismo. “Milk For Flowers” è un intelligente incastro di intimità e disincanto, di melodie sentimentali ed eccentricità musicali. H.Hawkline riesce nella non facile impresa di coinvolgere l’ascoltatore in un racconto carico di sofferenza senza angosciarlo.
Allegorie verbali e preziose intuizioni sonore fanno da cornice a malinconiche ballate scandite da robusti accordi di piano e percussioni (“Denver”), H. Hawkline improvvisa perfino un duetto con se stesso (“Like You Do”), lasciando scivolare sulla melodia più empatica e romantica ansie e insicurezze: "Non mi dispiace aver bisogno di te, voglio farti sapere tutti i modi in cui ho bisogno di te, non posso farlo come fai tu".

Surrealismo e vortici lirici sono in verità l’arma migliore del musicista gallese, fonte di deliziose miniature glam degne dei primi Roxy Music (“Plastic Man”), di impreviste e giocose derive pop-dance (“Athens At Night”) o di canzoni dal fascino malizioso non prive di elementi spuri e ingegnosi (“Like You Do”).
La presenza di Cate Le Bon in sala di produzione si avverte soprattutto nel geniale remake-remodel di stili e richiami armonici che animano l’incalzante passo pianistico della title track, da Elton John ai Madness, nell’incerto romanticismo di “It's A Living”, un po’ Beach Boys un po’ McCartney, o nelle languide atmosfere country e western di “I Feel Him”.

Messa a fuoco decisamente riuscita, quella di “Milk For Flowers”: H.Hawkline sforna canzoni mature ed empatiche, elegantemente addobbate di suoni tanto essenziali quanto colti e importanti. Di tanto ingegno gode sia la magica ed enigmatica ballata alla Kevin Ayers “Suppression Street” sia l’agrodolce e notturna “Mostly”, alla quale il musicista affida un insolito testamento spirituale:  "Mi chiedi come voglio essere ricordato quando me ne sarò andato, come un uomo utile all'ombra di una mano tremante, voglio morire, voglio morire felice".

 

Con “Milk For Flowers” H. Hawkline mette a nudo fragilità e sentimenti con maggior candore e consapevolezza rispetto al passato, senza però rinunciare a quel disincantato umorismo che ne ha forgiato lo stile, un trionfo di poesia e pop-art che dona emozioni anche ai cuori più impavidi (“Empty Room”).

26/03/2023

Tracklist

  1. Milk For Flowers
  2. Plastic Man
  3. Suppression Street
  4. I Need Him
  5. Denver
  6. Athens At Night
  7. Like You Do
  8. It's A Living
  9. Mostly
  10. Empty Room




H. Hawkline sul web